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Israele, si riaccende il fronte libanese. Unifil: "Allarmati per possibile escalation"

Ynet: "Dispersi con la forza manifestanti diretti verso residenza Netanyahu". Fatah chiede ad Hamas di lasciare il potere per salvaguardare i palestinesi a Gaza. Media: governo Usa invia portaerei Carl Vinson nel Mar Rosso

Raid Israele in Libano - (Afp)
Raid Israele in Libano - (Afp)
22 marzo 2025 | 08.11
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Si riaccende il fronte libanese in Medio Oriente. Dopo tre mesi, oggi dal Libano sono ripresi i lanci di razzi verso Israele. Almeno cinque missili sono stati lanciati verso la città di confine di Metula, mentre le Idf hanno condotto raid aerei nei pressi dei villaggi di Hula e Markaba come rappresaglia. In particolare, l'esercito israeliano ha detto di aver colpito il sito da cui sono stati lanciati i razzi nelle prime ore di oggi. Si è trattato di ''una risposta immediata'', hanno sottolineato le Idf come riporta il sito di Haaretz. Il capo di Stato Maggiore delle Idf Eyal Zamir ha affermato che i militari israeliani ''risponderanno con severità all'attacco di stamattina''.

Almeno quattro le persone che hanno perso la vita, scrive l'Orient le jour citando il sindaco di Touline, Malek Aouali, secondo il quale il raid israeliano ha colpito un centro commerciale. Non è chiaro se le vittime siano civili o combattenti, precisa il Times of Israel.

"Il governo di Beirut è responsabile per il lancio di razzi'' verso il nord di Israele e "sono state date istruzioni alle Idf di rispondere di conseguenza", ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz.

Da parte sua Hezbollah ha negato di aver lanciato i razzi verso i territori palestinesi occupati", ha affermato il gruppo in una dichiarazione, definendo le accuse israeliane "pretesti per i suoi continui attacchi sul Libano". Hezbollah è ''impegnato nel rispetto del cessate il fuoco'' raggiunto con Israele e ''non si discosta da esso'', hanno dichiarato fonti citate da al-Jadeed News.

Tenenti (Unifil): "In Libano situazione fragile, allarmati per possibile escalation"

"Rimaniamo sicuramente allarmati dalla possibile escalation di violenza", dopo quanto avvenuto oggi, ha detto all'Adnkronos il portavoce dell'Unifil, Andrea Tenenti. "Stiamo dialogando con le parti per evitare di mettere a rischio i progressi compiuti negli ultimi mesi, anche se le violazioni della risoluzione 1701 da parte israeliana sono state numerose. La situazione rimane molto fragile e questi eventi potrebbero avere gravi conseguenze per l’intera regione. L'Unifil - ha aggiunto Tenenti - continua ad assistere il dispiegamento dell'esercito libanese in tutte le posizioni che erano occupate da Israele. Ma gli israeliani devono ritirarsi per fare sì che l’esercito libanese possa riportare al sud l’autorità dello Stato. La situazione rimane estremamente fragile e incoraggiamo entrambe le parti a rispettare i propri impegni. I peacekeeper di Unifil restano presenti in tutte le loro posizioni".

Sul ferimento di un soldato dell'Unifil a causa di una mina, Tenenti ha spiegato che a rimanere ferito è stato "un militare finlandese che adesso è stato riportato a casa per essere operato a un tallone. È successo durante una delle tante attività condotte dai peacekeeper: il sud - ha concluso Tenenti - è pieno di mine e ordigni inesplosi, e una delle nostre attività è anche dedicata alla mine clearance".

Appello di Germania, Francia e Gran Bretagna per immediato cessate il fuoco

La Gran Bretagna, la Francia e la Germania hanno rivolto un appello congiunto per un "ritorno immediato" al cessate il fuoco nella Striscia di Gaza mentre Israele ampia l'operazione militare nell'enclave palestinese. "La ripresa degli attacchi israeliani a Gaza segna un drammatico passo indietro per la popolazione di Gaza. Siamo sconvolti dalle vittime civili e chiediamo urgentemente un immediato ritorno al cessate il fuoco", hanno affermato in una nota congiunta i ministri degli Esteri della Gran Bretagna David Lammy, della Francia Jean-Noel Barrot e della Germania Annalena Baerbock. I tre ministri hanno invitato "tutte le parti a riprendere i negoziati per garantire che il cessate il fuoco venga pienamente attuato e diventi permanente".

Rivolgendosi ad Hamas, i tre hanno detto che il gruppo deve rilasciare gli ostaggi ancora trattenuti nell'enclave palestinese e "non deve più governare Gaza né rappresentare una minaccia per Israele". Infine, hanno affermato, Israele deve "rispettare pienamente il diritto internazionale" e consentire il "ripristino immediato all'accesso umanitario, inclusi acqua ed elettricità, e garantire l'accesso alle cure mediche e alle evacuazioni mediche temporanee" nel territorio palestinese.

Manifestanti verso residenza Netanyahu, dispersi con la forza

La polizia israeliana ha disperso stasera con la forza le decine di manifestanti che stavano marciando verso la residenza del premier Benjamin Netanyahu, per protestare per il licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar. Lo ha riferito il sito Ynet, secondo cui la polizia ha anche fermato dei leader della protesta.

Fatah chiede ad Hamas di lasciare il potere per salvaguardare palestinesi a Gaza

Il portavoce di Fatah ha lanciato un appello a Hamas esortandolo a lasciare il potere al fine di preservare la "presenza dei palestinesi" su quel territorio mentre Israele intensifica le sue operazioni militari.

"Hamas deve dare prova di compassione per Gaza, i suoi bambini, le sue donne, i suoi uomini. Mettiamo in guardia da giorni difficili, duri e dolorosi per gli abitanti della Striscia di Gaza", ha dichiarato Mounther al-Hayek, portavoce del partito del presidente palestinese Mahmoud Abbas, in un messaggio fatto pervenire da Gaza all'Afp. Hayek ha esortato il movimento islamico "a lasciare il governo e a prendere pienamente coscienza che la battaglia che arriva (se decidesse di restare al potere) porterà alla fine dell'esistenza dei palestinesi".

Media: governo Usa invia portaerei Carl Vinson nel Mar Rosso

Sul fronte yemenita, il governo americano invierà in Medio Oriente la portaerei 'Carl Vinson' per rafforzare le operazioni contro gli Houthi dello Yemen al momento coordinate a partire dalla portaerei 'Harry S. Truman', il cui dispiegamento verrà prolungato di un mese. Fonti del Dipartimento della Difesa hanno confermato a 'Politico' la decisione del segretario alla Difesa Pete Hegseth.

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato esattamente una settimana fa l'inizio di "un'azione militare decisa e risolutiva" contro gli Houthi dello Yemen, come ritorsione per la campagna di attacchi contro la navigazione nel Mar Rosso. La Vinson, che da settimane sta conducendo esercitazioni nel Mar Cinese Meridionale con Giappone e Corea del Sud, arriverà nell'area "nelle prossime settimane", secondo le fonti di Politico. Poco dopo l'inizio dei bombardamenti, gli Houthi hanno effettuato un contrattacco contro la Harry S. Truman. L'assalto aereo alla portaerei non ha causato vittime tra l'equipaggio americano.

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