
Il consigliere Usa: "Tregua? Prolungata se Hamas avesse rilasciato rapiti". Media libanesi: "Egitto disposto a trasferire temporaneamente 500mila gazawi nel Sinai". Governo Netanyahu licenzia capo dello Shin Bet
Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha minacciato di voler annettere parti della Striscia di Gaza a Israele se Hamas non rilascerà gli ostaggi ancora detenuti. Lo riporta il Times of Israel.
Katz ha rivelato di aver ordinato all'Idf di occupare ulteriori aree di Gaza e di emettere ordini di evacuazione per i civili palestinesi presenti in quelle zone. "Se l’organizzazione terroristica Hamas continuerà a rifiutarsi di liberare gli ostaggi, ho dato istruzioni all’Idf di prendere ulteriori territori, evacuare la popolazione ed espandere la zona di sicurezza attorno a Gaza per proteggere le comunità israeliane e i soldati dell’Idf, mantenendo un controllo permanente dell’area da parte di Israele", ha affermato in un comunicato.
Il ministro ha aggiunto che, se Hamas persisterà nel suo rifiuto, "perderà sempre più terra, che verrà aggiunta a Israele", ribadendo l’intenzione di intensificare la campagna militare contro il gruppo palestinese con "l’espansione dell’operazione di terra fino alla liberazione degli ostaggi e alla sconfitta di Hamas". Katz ha infine affermato che Israele utilizzerà "tutte le pressioni militari e civili, inclusa l’evacuazione della popolazione di Gaza verso sud e l’attuazione del piano di migrazione volontaria per i residenti di Gaza proposto dal presidente degli Stati Uniti Trump”.
"Israele ha tutto il diritto di difendere il suo popolo dai terroristi di Hamas". Così su X il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Michael Waltz, aggiungendo che il cessate il fuoco a Gaza con il gruppo terroristico sarebbe stato prorogato se Hamas avesse accettato di rilasciare gli ostaggi.
Il quotidiano libanese Al-Akhbar riferisce intanto che il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha informato gli altri leader arabi di essere disposto a trasferire temporaneamente mezzo milione di residenti da Gaza in una città designata nel Sinai settentrionale, nell'ambito della ricostruzione della Striscia di Gaza.
Questo passo richiederebbe l'apertura dei valichi di frontiera tra il Sinai e Gaza per coloro che desiderano andarsene. Secondo il rapporto citato dal Times of Israel, queste dichiarazioni sono state rilasciate durante gli incontri tenuti dai leader arabi nelle ultime settimane in Arabia Saudita e Qatar.
Il governo israeliano ha intanto votato all'unanimità, nella notte, il licenziamento del direttore dello Shin Bet, Ronen Bar, che si dimetterà il 10 aprile o quando verrà scelto un sostituto idoneo. Il governo si è riunito ieri sera presso l'ufficio del Primo Ministro a Gerusalemme per votare il licenziamento. Bar è stato invitato alla riunione per rispondere alle accuse contro di lui, ma non vi ha preso parte. In una lettera inviata ai ministri, Bar ha fortemente criticato il primo Ministro Benjamin Netanyahu.
Bar ha sostenuto che il capo dello Shin Bet non dovrebbe essere leale al primo ministro ma ai cittadini, respingendo le affermazioni di Netanyahu di una perdita di fiducia tra di loro. Ha aggiunto che Netanyahu non era riuscito a fornire esempi a sostegno delle ragioni del suo licenziamento. Durante l'incontro, Netanyahu ha detto che c'è "una fondamentale mancanza di fiducia" tra lui e Bar, aggiungendo che l'attuale stato delle cose è insostenibile. "Questo è vero per qualsiasi paese democratico, e specialmente per una democrazia come la nostra", ha aggiunto.
Netanyahu ha detto di non credere che Bar sia "la persona giusta per ricostruire" lo Shin Bet. "Tutti voi sapete cosa è successo la notte del 7 ottobre, e nel gestire le trattative, sono anche giunto alla conclusione che Bar semplicemente non è adatto a questo... Ha avuto un approccio morbido, non abbastanza fermo... Mi sono seduto con lui per ore, e mi ha dimostrato che non è la persona giusta".
L'opposizione israeliana e un'organizzazione non governativa hanno annunciato di aver presentato ricorsi alla Corte Suprema contro la decisione. Il Movimento per un Governo di Qualità ha definito la decisione "illegale", avvertendo in un comunicato che rappresenta "un reale rischio per la sicurezza nazionale". Anche il partito centrista Yesh Atid, guidato dal leader dell'opposizione Yaïr Lapid, ha presentato un ricorso a nome di diverse formazioni dell'opposizione, denunciando una scelta dettata da un "palese conflitto di interessi del primo ministro, basata su considerazioni estranee".
L'esercito statunitense avrebbe intanto condotto un attacco nella città di Hodeidah, sulla costa occidentale dello Yemen. Lo rende noto l'agenzia di stampa Houthi Al-Masirah.