
Il premier israeliano dopo le dichiarazioni dell'ex presidente della Corte Suprema Barak: "Non ci sarà una guerra civile"
In Israele la Corte Suprema ha 'bloccato' il licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar. Decisione 'congelata' fino a quando la Corte terrà un'udienza per l'esame delle istanze contrarie alla rimozione di Bar dall'incarico.
Dopo la decisione della Corte Suprema la procuratrice generale di Israele, Gali Baharav-Miara, ha notificato al premier israeliano, Benjamin Netanyahu, che gli è 'proibito' scegliere un nuovo numero uno dello Shin Bet e anche organizzare colloqui per la nomina.
In un messaggio Gali Baharav-Miara ha chiarito il divieto di qualsiasi mossa che possa danneggiare la posizione del capo dello Shin Bet. Baharav-Miara, consulente del governo, è finita nel mirino dell'esecutivo che ne vuole la destituzione. Domenica il governo israeliano si riunirà per discutere la mozione di sfiducia nei suoi confronti.
"Non ci sarà una guerra civile", ha scritto Netanyahu in un post su X. "Il governo deciderà chi sarà il capo dello Shin Bet", ha aggiunto nel mezzo delle polemiche sul caso Ronen Bar.
"Lo Stato di Israele è uno Stato di diritto - ha rivendicato Netanyahu - e in base alla legge il governo israeliano deciderà chi sarà il capo dello Shin Bet". Il post arriva all'indomani delle dichiarazioni al sito israeliano Ynet dell'ex presidente della Corte Suprema, Aharon Barak, sulle ultime decisioni del governo Netanyahu, anche quelle che riguardano il capo dello Shin Bet e il procuratore generale.
Barak ha parlato di una "spaccatura che si aggrava" nella società israeliana. "Temo - ha detto a Ynet - sarà come un treno che esce dai binari e precipita in un baratro provocando una guerra civile".
Nelle scorse ore, dopo il voto del governo per la destituzione di Bar, diversi partiti di opposizione e altre organizzazioni si sono rivolti alla Corte Suprema per impedire la sua rimozione dall'incarico. Il giudice Gila Canfy Steinitz, riporta Haaretz, ha spiegato che la decisione di 'bloccare' il licenziamento di Bar non rispecchia la posizione della Corte sulla vicenda, ma serve a impedire che si arrivi a una situazione irreversibile. I ricorsi, ha precisato, verranno esaminati entro l'8 aprile.
Su X il ministro israeliano delle Finanze, Betzalel Smotrich, ha già scritto che "i giudici della Corte Suprema non condurranno la guerra né ne decideranno i comandanti". Per il ministro delle Comunicazioni, Shlomo Karhi, che considera "nulla" la decisione della Corte Suprema, "Bar lascerà l'incarico il 10 aprile o anche prima con la nomina di un direttore permanente dello Shin Bet" e la Corte Suprema "non ha alcuna autorità legale per intervenire".
Posizioni ben distanti da quelle del ministro degli Interni, Moshe Arbel, secondo il quale "il governo israeliano guidato da Benjamin Netanyahu non violerà le disposizioni della Corte". Arbel e altri due ministri del partito Shas, Yaakov Margi e Michael Malkieli, non hanno partecipato al voto per la destituzione di Bar.