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Inter e Milan, arrestati capi ultras: "Curve unite negli affari criminali"

Inchiesta della procura di Milano: "Accertate infiltrazioni criminali in direttivi ultrà". 16 persone in carcere, 3 ai domiciliari. Coinvolti anche ultras amici di Fedez. Indagato consigliere regionale Palmeri

Inter e Milan, arrestati capi ultras:
30 settembre 2024 | 07.45
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Arresti e perquisizioni nelle curve di Inter e Milan. Sono 19 le persone (16 in carcere e tre gli arresti domiciliari) finite nell'ordinanza di custodia cautelare della procura di Milano nell'ambito dell'inchiesta che ha smantellato i vertici delle curve delle due tifoserie. "Le indagini hanno consentito di accertare l’esistenza di infiltrazioni criminali tra gli ultrà e hanno coinvolto i principali esponenti dei cosiddetti 'direttivi' delle tifoserie organizzate delle due principali squadre calcistiche milanesi", sostiene, in una nota, la procura di Milano guidata da Marcello Viola.

Le accuse

Una quarantina gli indagati, a vario titolo, per i reati di associazione per delinquere, con l'aggravante mafiosa, estorsione, false dichiarazioni o attestazioni in atti destinati all'autorità giudiziaria, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, accesso abusivo a sistemi informatici, lesioni, percosse, rissa e resistenza a pubblico ufficiale.

"Tra loro non c'è nessun dirigente delle società sportive" coinvolte sottolinea il pm Paolo Storari che insieme all'aggiunta Alessandra Dolci e alla pm Sara Ombra ha coordinato l'indagine. Le società sono da considerarsi "soggetti danneggiati" sottolinea più volte il procuratore capo Marcello Viola che non nega "profili di criticità" nei modelli organizzativi, ma si dice "certo della collaborazione". Il pubblico ministero Storari, così come il gip di Milano Domenico Santoro, parlano di "sudditanza" da parte dei due club di Serie A.

Il Procuratore Federale della Federcalcio, Giuseppe Chinè sta chiedendo, secondo quanto si apprende, ai Pm della Procura della Repubblica di Milano l'ordinanza di custodia cautelare e gli atti di indagine non coperti da segreto per valutare se vi sono condotte di tesserati e delle due società astrattamente rilevanti per l'ordinamento sportivo.

L'ordinanza

Dall'inchiesta emergono due curve opposte ma interessi comuni su biglietti e parcheggi. Secondo l'ordinanza, l'indagine mette in mostra "il patto di non belligeranza fra le due tifoserie organizzate, a prima vista connesso ad una tranquilla gestione della vita di stadio ma, a ben vedere, caratterizzato da legami fra gli apicali esponenti delle curve al fine di conseguire profitto, in un contesto in cui la passione sportiva appare mero pretesto per governare sinergicamente ogni possibile introito che la passione sportiva vera, quella dei tifosi di calcio, genera".

L'indagine ha avuto un'accelerazione dopo il 4 settembre scorso con l'uccisione di Antonio Bellocco per mano di Andrea Beretta. Evento che offre un "quadro fosco del mondo della curva Nord, nel quale interessi di natura economica, speculazioni e condotte delittuose ascrivibili all’ordinaria dinamica degli stadi si coniugano con un fattore di recente emersione: le attenzioni della ‘ndrangheta sul mondo del tifo organizzato, dalla stessa considerato ulteriore terreno fertile nel quale affondare le proprie radici", si legge nel provvedimento.

"Non meno preoccupante, specie per l’impressionante carica violenta che connota le azioni dei soggetti indagati, è lo spaccato che concerne la curva Sud", legata ai colori rossoneri. In questo caso, "emergono un’inquietante vocazione all’aggressione di numerosi adepti del sodalizio e collegamenti con settori del mondo dello spettacolo. Il tutto in un contesto che rivela l'uso di metodi violenti non solo per la risoluzione di controversie direttamente afferenti a questioni di tifo ma anche per quella di vicende connesse ad ulteriori affari illeciti, quando non di rilievo esclusivamente personale; sono vicende in cui, cioè, l’appartenenza al mondo ultras viene elevata ad ostentazione di forza, foriera non solo di visibilità (ad esempio mediante l’inserimento con funzioni di guardia del corpo di noti personaggi) ma anche di ulteriori introiti".

Gli arrestati

Tra gli arrestati della Curva Nord figurano il capo Andrea Beretta (già in carcere a San Vittore per l'omicidio di Antonio Bellocco), il vicecapo Marco Ferdico e il nuovo reggente della curva Renato Bosetti.

Tra i vertici del tifo rossonero, invece, tra i destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare figurano tra gli altri, Luca Lucci, celebre per la foto con Matteo Salvini, Christian Rosiello, il bodyguard di Fedez (il cantante è estraneo ai fatti) protagonista, di recente mesi, del presunto pestaggio del personal trainer Cristian Iovino in una discoteca e Islam Hagag, conosciuto come 'Alex Cologno', anche lui amico del rapper.

Indagato consigliere regionale Palmeri

Nell'inchiesta risulta indagato Manfredi Palmeri, consigliere regionale lombardo. Il politico accusato di corruzione tra privati per i suoi rapporti con un imprenditore interessato a "garantirsi l'aggiudicazione dell'appalto" per i parcheggi dello stadio di San Siro.

Inter in situazione di sudditanza con esponenti curva Nord

Le indagini "hanno evidenziato che la società interista si trova in una situazione di sudditanza nei confronti degli esponenti della Curva Nord, finendo, di fatto, per agevolarli seppur obtorto collo", cioè a denti stretti. Le conversazioni e le attività di indagine "concernono gli anni 2019 e 2020, ma la situazione, ad oggi, non è per nulla mutata (se non peggiorata) come attestato dalle attività investigative" svolte fino al 2023. E' quanto emerge nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Milano Domenico Santoro. Al direttivo della Curva Nord, finito in manette, viene imputato, tra l'altro, l'accaparramento e la rivendita illecita di biglietti, la gestione occulta degli ingressi a San Siro.

L'operazione

La vasta operazione della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Milano, è in corso da questa mattina. La Divisione anticrimine della Questura meneghina ha applicato a più persone "diversi divieti di accesso ai luoghi ove si svolgono manifestazioni sportive ovvero ha comunque avviato la relativa procedura nei confronti di numerose altre persone" emerge in una nota della procura di Milano. Nello stesso contesto ulteriori misure sono state eseguite da militari del Servizio Centrale Investigazioni Criminalità Organizzata (Scico) e del Nucleo Polizia Economico Finanziario della Guardia di Finanza di Milano – Gico.

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