Zelensky parla con il presidente della Corea del Sud: "Contromisure per affrontare escalation"
I soldati della Corea del Nord sbarcano in Russia, con la prospettiva di combattere nella guerra in Ucraina, e per suggellare l'alleanza il leader nordcoreano Kim Jong-un potrebbe tornare presto in Russia da Vladimir Putin.
Choe Son-hui, ministra degli Esteri della Corea del Nord, è oggi a Vladivostok, in Russia, e domani è attesa a Mosca, riferiscono i media russi, mentre si rincorrono le notizie sul dispiegamento di truppe nordcoreane in Russia. E, stando alle informazioni dell'agenzia sudcoreana Yonhap, una possibile visita di Kim in Russia potrebbe essere tra i temi in agenda durante la missione di Choe.
Per l'ambasciata russa in Corea del Nord, la visita rientra nel "dialogo strategico" tra i due Paesi. Mentre il presidente sudcoreano, Yoon Suk Yeol considera una "minaccia per la sicurezza" il dispiegamento di truppe nordcoreane in Russia e "illegale" la cooperazione militare tra Pyongyang e Mosca. Il Cremlino precisa però che Putin non ha agenda un incontro con Choe Son-hui.
"E' difficile fare ipotesi dal momento che la Corea del Nord non ha chiarito l'agenda" della visita di Choe, "ma prevediamo un possibile coordinamento su risposte specifiche al dispiegamento di truppe in Russia", ha detto alla Yonhap un funzionario del ministero per l'Unificazione di Seul. E, scrive l'agenzia, molte voci sostengono che la missione di Choe potrebbe includere colloqui con gli interlocutori russi per organizzare una possibile visita di Kim a Mosca per un faccia a faccia con Putin. "Si prevede che le parti parleranno della strategia congiunta di risposta dopo le elezioni presidenziali Usa e pianificheranno l'agenda della visita di Kim in Russia", ha spiegato Hyun Seung-soo, vice direttore del Korea Institute for National Unification.
Kim si è recato in Russia a settembre 2023 e a giugno ha accolto Putin a Pyongyang. Secondo Hyuan, Kim potrebbe essere a Mosca già all'inizio del prossimo anno.
Intanto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto un colloquio telefonico con il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol, con cui ha discusso del dispiegamento di migliaia di soldati nordcoreani sul fronte della guerra in Ucraina, come confermato da Nato e Stati Uniti. Ne dà notizia lo stesso presidente ucraino in un post su X, denunciando come il conflitto "stia diventando internazionale, estendendosi oltre i due Paesi", Russia e Ucraina, e parlando di "contromisure per affrontare questa escalation".
"Ho ringraziato Yoon per il costante supporto della Corea del Sud alla sovranità e all'integrità territoriale dell'Ucraina, nonché per l'assistenza finanziaria e umanitaria già fornita e promessa - scrive Zelensky su X - Abbiamo discusso del coinvolgimento delle forze militari nordcoreane nell'invasione russa dell'Ucraina". Il presidente riferisce di aver "condiviso con lui dati recenti sul dispiegamento di 3.000 soldati nordcoreani nei campi di addestramento russi vicino alla zona di combattimento, con una presenza che si prevede aumenterà fino a circa 12.000 unità".
"Abbiamo concordato di rafforzare lo scambio di intelligence e competenze, intensificare i contatti a tutti i livelli, anche al più alto livello, al fine di sviluppare una strategia d'azione e contromisure per affrontare questa escalation e di coinvolgere i nostri partner comuni nella cooperazione", fa sapere Zelensky.