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Attentato al generale Kirillov, Russia arresta 29enne uzbeko: "Lo ha fatto per soldi"

Ieri la morte del generale e del suo assistente a Mosca, la bomba nascosta in un monopattino elettrico. L'omicidio rivendicato dall'Ucraina

Mosca, il luogo dell'attentato al generale Kirillov e, nel riquadro, il 29enne uzbeko arrestato - Afp
Mosca, il luogo dell'attentato al generale Kirillov e, nel riquadro, il 29enne uzbeko arrestato - Afp
18 dicembre 2024 | 08.17
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La Russia ha annunciato l'arresto di un cittadino dell'Uzbekistan per l'uccisione, ieri a Mosca, del generale Igor Kirillov.

"Un cittadino dell'Uzbekistan, nato nel 1995, è stato arrestato, sospettato di aver commesso l'attentato costato la vita al generale Igor Kirillov e al suo assistente Ilia Polikarpov", rende noto il Comitato investigativo russo, secondo cui il sospetto avrebbe affermato di essere stato "reclutato dai servizi speciali ucraini".

"L'Fsb ha condotto azioni operative e investigative con il ministero degli Interni russo e il Comitato investigativo russo - si legge quindi in una nota dell'Fsb rilanciata dai media russi -. Le forze di sicurezza hanno identificato e arrestato un cittadino dell'Uzbekistan, nato nel 1995, che ha fatto esplodere un ordigno improvvisato nei pressi di un edificio residenziale Ryazansky Prospekt di Mosca, uccidendo Kirillov e Polikarpov".

"Reclutato da Kiev, lo ha fatto per soldi"

Al presunto autore dell'attentato sarebbero stati promessi 100.000 dollari e un trasferimento in un Paese dell'Unione Europea, scrive l'agenzia russa Tass sulla base di quanto reso noto dall'Fsb.

Per l'Fsb, la persona arrestata - la cui identità non è stata resa nota - è sospettata di aver piazzato l'ordigno che ha ucciso il generale e il suo assistente. "Il responsabile di questo attacco terroristico ha dichiarato di essere stato reclutato dai servizi speciali ucraini. Seguendo le loro istruzioni, è arrivato a Mosca, ha ricevuto un ordigno esplosivo artigianale e lo ha posizionato su un monopattino elettrico che ha parcheggiato all'ingresso dell'abitazione di Kirillov", hanno reso noto.

Secondo questo resoconto, il sospetto ha anche affermato di aver "preso un'auto a noleggio, di aver installato una telecamera con WiFi all'interno". E il contenuto della registrazione "è stato trasmesso via Internet agli organizzatori (dell'attacco) a Dnipro, in Ucraina". Una volta "ricevuto il segnale video dell'uscita dei militari, l'esplosivo è stato attivato a distanza". L'uomo "rischia l'ergastolo per i crimini commessi" e "saranno individuati gli ufficiali dei servizi speciali ucraini coinvolti nell'organizzazione di questo attacco terroristico e riceveranno la punizione che meritano".

Ieri fonti dello Sbu, i servizi di sicurezza di Kiev, citate dai media ucraini, hanno affermato che Kirillov "era un criminale di guerra e un obiettivo assolutamente legittimo".

L'attentato rivendicato da Kiev: bomba nel monopattino

Il generale, comandante delle forze radiologiche, chimiche e biologiche dell'esercito russo - con responsabilità di difesa nucleare - e il suo vice sono rimasti uccisi nell'esplosione di una bomba nella capitale, attentato poi rivendicato da Kiev. Come spiegava ieri il Comitato investigativo, "un ordigno esplosivo collocato su un monopattino elettrico parcheggiato vicino all'ingresso di un edificio residenziale è stato attivato su viale Riazanski a Mosca", provocando l'esplosione.

La zona dell'attentato è a circa 7 km dal Cremlino. L'ordigno, equivalente a 300 grammi di tritolo, secondo quanto riferisce l'agenzia Tass è stato attivato con un comando a distanza.

Mosca solleverà il caso all'Onu

La Russia solleverà la questione dell'assassinio il 20 dicembre al Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Ad annunciarlo è stato il ministero degli Esteri di Mosca: tutte le persone coinvolte nell'assassinio, ha assicurato la portavoce Maria Zakharova, verranno rintracciate e punite.

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