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Ucraina, Putin non sarà a Istanbul. Medinsky capo delegazione russa. Assente anche Trump

Zelensky: "Pronti a qualsiasi tipo di negoziato". Via libera Ue a nuove sanzioni contro Russia: nel mirino la cosiddetta 'flotta ombra' russa

Vladimir Putin - Afp
Vladimir Putin - Afp
14 maggio 2025 | 09.41
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Il presidente russo Vladimir Putin non sarà domani a Istanbul e non si siederà al tavolo con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per discutere della fine della guerra. E' quanto si legge sul sito del Cremlino che riporta la composizione della delegazione russa che sarà domani a Istanbul e che Putin ha incaricato di partecipare ai colloqui con l'Ucraina. Il leader del Cremlino ha scelto come capo della ''delegazione della Federazione russa per i negoziati con l'Ucraina'' Vladimir Medinsky, consigliere di Putin e assistente del presidente russo.

Della delegazione russa faranno parte anche Mikhail Galuzin, vice ministro degli Esteri, Igor Kostyukov, capo della Direzione principale dello Stato maggiore delle Forze armate e Alexander Fomin, vice ministro della Difesa.

Zelensky, che in questo giorni si è sempre detto pronto a incontrare Putin, in giornata ha fatto sapere che "l'Ucraina è pronta a qualsiasi tipo di negoziato per porre fine alla guerra" con la Russia.

Il 'no' di Putin è arrivato dopo le dichiarazioni interlocutorie di Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino: "La delegazione russa attenderà la delegazione ucraina a Istanbul il 15 maggio", ha risposto Peskov a una domanda dell'agenzia Afp su chi andrà in Turchia. La delegazione di Mosca sarà priva di pesi massimi: il quotidiano russo Kommersant citando una propria fonte a condizione di anonimato rivela che il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov non sarà a Istanbul.

Commentando poi la dichiarazione del presidente francese Emmanuel Macron sulla disponibilità della Francia a schierare i suoi jet con armi nucleari in altri Paesi, Peskov ha sottolineato che "la proliferazione delle armi nucleari in Europa non contribuirà alla sicurezza e alla stabilità del continente europeo". "Ora l'intero sistema di stabilità strategica e di sicurezza si trova in uno stato deplorevole per ragioni comprensibili", ha detto.

Anche Trump non andrà in Turchia

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump non sarà a Istanbul domani per i colloquio sul conflitto tra Russia e Ucraina. La conferma, riferiscono i funzionari dell'amministrazione Usa alla Cnn, arriva dopo che Putin ha detto che non sarà presente ai colloqui di cessate il fuoco tra Russia e Ucraina.

Zelensky: "Grato al Papa per disponibilità a mediare"

In serata il presidente Zelensky ha ringraziato via social papa Prevost: "Sono grato a Sua Santità Papa Leone XIV per le sue sagge parole sulla disponibilità della Santa Sede a svolgere un ruolo di mediazione nel ripristino della pace globale", ha scritto su X sottolineando che ''la pace è il desiderio più sacro di milioni di persone''. Per questo, ha aggiunto il leader ucraino, ''auspichiamo e facciamo ogni sforzo per ripristinare una pace dignitosa''.

In questo contesto, Zelensky ha detto che ''apprezziamo la perspicace dichiarazione del Pontefice e ribadiamo il nostro impegno a promuovere significativi sforzi di pace, tra cui un cessate il fuoco completo e un incontro al più alto livello con la Russia''.

Ushakov: "A Istanbul saranno discusse questioni politiche e tecniche"

Secondo quanto ha dichiarato il consigliere del Cremlino per gli Affari internazionali, Yury Ushakov, a Istanbul saranno affrontate questioni "politiche e tecniche"e la composizione della delegazione russa dipenderà dall'ordine del giorno dei colloqui. "La delegazione deve affrontare sia questioni politiche che, direi, un miliardo di questioni tecniche - ha dichiarato Ushakov - Quindi la composizione della delegazione sarà determinata in base a questo". Il consigliere non ha chiarito se farà parte della delegazione russa che volerà a Istanbul. "Lavoro qui", ha detto, mentre si dirigeva ai colloqui con la delegazione della Malesia al Cremlino.

Via libera Ue a nuove sanzioni contro Russia

Intanto è arrivato il via libera degli ambasciatori dei 27 stati membri dell'Unione Europea al un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina. Due Stati membri, a quanto si apprende a Bruxelles, devono ancora passare attraverso i rispettivi Parlamenti nazionali, ma questi passaggi non vengono considerati ostacoli. Il diciassettesimo pacchetto, approvato dal comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri (Coreper), comprende una stretta sulla cosiddetta 'flotta ombra' russa (vengono colpite quasi 200 navi, comprese le petroliere), usata da Mosca per aggirare il tetto al prezzo del petrolio che l'Occidente ha cercato di imporre.

Vengono aggiunte circa 30 imprese, coinvolte nell'evasione delle sanzioni, in particolare nel settore dei beni a duplice uso, civile e militare. Queste imprese dovranno affrontare nuove restrizioni commerciali. Ci sono poi altre 75 sanzioni individuali per persone e aziende legate al complesso dell'industria militare russa. Viene inoltre fornita la base giuridica per sanzionare la flotta che distrugge cavi sottomarini, aeroporti o server (beni materiali) e per sanzionare chi agevola finanziariamente lo sforzo bellico. E' delineata una nuova base giuridica per i canali russi di propaganda: vengono colpiti oltre 20 entità e individui che diffondono disinformazione.

Per le violazioni dei diritti umani (Navalny Act), vengono previste sanzioni contro giudici e pubblici ministeri coinvolti nei casi Navalny e Kara Murza (20 individui in tutto). Nel campo delle armi chimiche, viene vietata l'esportazione di sostanze utilizzate nella produzione di missili. Il pacchetto di sanzioni è passato come punto uno, senza discussione, riferiscono fonti diplomatiche: dovrebbe essere adottato formalmente dal Consiglio Affari Esteri lunedì prossimo, 20 maggio.

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