Discorso alla nazione del presidente francese all'indomani del voto di censura contro il governo di Barnier: "Estrema destra ed estrema sinistra unite in fronte anti-repubblicano"
La Francia avrà un nuovo premier nei prossimi giorni. Lo ha annunciato il presidente francese, Emmanuel Macron, nel discorso alla nazione all'indomani del voto di censura contro il governo di Michel Barnier.
La decisione presa a giugno, dopo le europee, di "sciogliere l'Assemblea nazionale non è stata compresa, è una mia responsabilità", ha detto il presidente nel discorso alla nazione che ha iniziato "ringraziando Michel Barnier per il lavoro svolto per il nostro Paese, per la sua dedizione e la sua combattività”. Secondo Macron, il premier dimissionario "si è mostrato all'altezza quando tanti altri non l'hanno fatto".
Un nuovo premier, ha reso noto, sarà nominato "nei prossimi giorni". "Lo incaricherò di formare un governo di interesse generale, che rappresenti tutte le forze politiche che possano parteciparvi o che quantomeno si impegni a non censurarlo”, ha detto il presidente francese.
Dopo la bocciatura della legge di bilancio per la previdenza sociale e la censura del governo di Barnier, Macron ha promesso "una legge speciale" da depositare in Parlamento "prima della metà di dicembre". Il presidente francese ha affermato che "la priorità" del nuovo premier "sarà il bilancio, dopo che le discussioni in Parlamento sono state interrotte dalla mozione di censura". La "legge speciale" sarà una legge "temporanea" che "permetterà, come previsto dalla Costituzione, la continuità dei servizi pubblici e della vita nel Paese. Applicherà le scelte fatte nel 2024 al 2025”.
Nel suo discorso, il presidente ha denunciato le 'forze del caos' che si sono unite in "un fronte anti-repubblicano" facendo cadere il governo di Barnier, ed ha accusato: "L'estrema destra e l'estrema sinistra si sono unite in un fronte anti-repubblicano... I deputati del Rassemblement National e del Front Populaire hanno scelto il disordine. Non per fare, ma per disfare". E poi, in un riferimento ai socialisti, ha aggiunto: "Le forze che ancora ieri governavano la Francia hanno deciso di aiutarle".
"Perché questi deputati hanno scelto la censura? Perché pensano alle elezioni presidenziali”, ha attaccato ancora Macron, che ha poi sottolineato: "Non mi assumerei mai la responsabilità di altri".
Macron ha escluso le sue dimissioni richieste a gran voce dall'opposizione. Nel suo discorso alla nazione, il presidente ha scandito: "Il mandato che mi avete democraticamente affidato è di cinque anni e lo eserciterò fino in fondo. La mia responsabilità è quella di assicurare la continuità dello Stato, il buon funzionamento delle nostre istituzioni, l'indipendenza del nostro Paese e la protezione di tutti voi”. Fino al 2027, ha aggiunto, "abbiamo 30 mesi davanti: siano d'azione".
Nel suo discorso, Macron ha paragonato la nazione francese a Notre Dame. Il presidente ha esortato a un progetto di governo "chiaro" come lo è stato quello per la cattedrale ricostruita dopo essere andata a fuoco cinque anni e mezzo fa. "Sabato, davanti al mondo intero, celebreremo la riapertura al pubblico di Notre Dame de Paris. E noi siamo riusciti in questo cantiere, che si pensava fosse impossibile", ha rivendicato Macron.
“Perché c'era una direzione chiara, una volontà. Ognuno ha svolto un ruolo essenziale in una causa che era al di sopra di tutti noi - ha sottolineato il presidente - È la stessa cosa che dobbiamo fare per la nazione, avere una rotta chiara per la salute, la sicurezza, il clima. Una rotta chiara, con un Parlamento che possa trovare un compromesso. Laddove ci sono divisioni, abbiamo bisogno di unità”.