Kim Yong Hyun era un forte sostenitore della legge marziale, è indagato per tradimento. Si dimette il ministro dell'Interno: "Responsabilità per non aver ben servito né il popolo né il presidente"
Il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol è indagato per insurrezione e abuso di potere dopo la dichiarazione della legge marziale avvenuta lo scorso 3 dicembre. Lo ha reso noto in un briefing con la stampa Park Se-hyun, capo dell'Ufficio del Procuratore speciale che guida le indagini sui fatti della scorsa settimana.
“Abbiamo ricevuto numerose denunce contro il presidente Yoon Suk Yeol e stiamo conducendo le indagini di conseguenza. Dal punto di vista procedurale, è corretto che un sospetto venga indagato una volta presentata una denuncia o un'accusa”, ha detto Park.
Domenica scorsa, il ministro della Difesa Kim Yong-hyun era stato il primo ad essere arrestato per il suo presunto ruolo nella dichiarazione della legge marziale.
All'indomani della mozione respinta per l'impeachment contro il presidente Yoon, la polizia sudcoreana ha arrestato l'ex ministro della Difesa Kim Yong Hyun, indagato per presunto tradimento. Ad annunciarlo è stata l'agenzia sudcoreana Yonhap, ricordando che il 65enne ex ministro, che si era dimesso mercoledì ed era stato sostituito il giorno successivo, era un forte sostenitore della decisione - poi revocata - del presidente di proclamare la legge marziale. Yoon ha poi accettato le dimissioni del ministro, che avrebbe avuto un ruolo di primo piano nella scelta della legge marziale, secondo quanto riportato.
Il ministro dell'Interno sudcoreano Lee Sang-min si è intanto dimesso in conseguenza del caos nel Paese provocato dalla proclamazione della legge marziale. Lo ha riferito il giornale sudcoreano JoongAng Ilbo, secondo cui il ministro, nella lettera di dimissioni consegnata a Yoon, ha parlato della sua "responsabilità per non aver ben servito né il popolo né il presidente".