Oggi a Strozza l'ultimo saluto alla 29enne uccisa dal compagno
Una preghiera per “tutte le donne sfigurate dai flagelli dell’egoismo e della prepotenza di uomini capaci solo di possedere e incapaci di amare”. A invocarla, durante il rosario che ha preceduto i funerali di Pamela Genini, è stato don Luigi Carminati, parrocco di Strozza, il paese della Bergamasca in cui è cresciuta la 29enne uccisa dal compagno Gianluca Soncin con oltre trenta coltellate la sera del 14 ottobre nel suo appartamento di Milano.
La bara bianca è stata portata a spalla sulle note della colonna sonora del film ‘L'ultimo dei Mohicani’, all’interno della parrocchia del paese della Valle Imagna. Gremita, con tanti sindaci della zona, la chiesa di Sant’Andrea Apostolo, chiusa a telecamere e fotografi. In prima fila la mamma della vittima, Uma Smirnova, e il compagno.
“Signore, liberale dal male, dall’umiliazione e dalla vergogna e restituisci loro dignità”, l’invocazione di don Luigi, che in un altro passaggio ha fatto riferimento al “pensiero perverso di tutti coloro che ancora credono che la donna sia solo un oggetto di piacere, un’immagine da mostrare, merce di scambio e di guadagno, illudendole di incoronarle a reginette, ma con corone di spine, che violano l’identità. Signore, purifica il loro sguardo”.
A Strozza, in Valle Imagna, oggi splende il sole, ha evidenziato don Luigi, descrivendo Pamela come “un raggio di sole nei nostri cuori”.
Un lungo applauso ha sovrastato poi le note ‘Nothing compares 2 U’ di Sinéad O'Connor, per accompagnare l’uscita del feretro dalla chiesa. Alpini, protezione civile e tanti sindaci della zona hanno accompagnato la bara bianca, portata in corteo funebre al cimitero del paese della Valle Imagna. In testa la mamma della ragazza, avvolta in un foulard nero e sorretta in un “dolore straziante”, di fronte al quale - ha detto il parroco nell’omelia - “ogni parola umana si fa piccola, povera e fragile”.
L'amica e socia di Pamela, Elisa Bartolotti, la ricorda come “una ragazza piena di vita, solare, dolcissima e ha lasciato un grande vuoto”. Nelle mani un mazzo di fiori bianchi, perché “le piaceva il bianco”, spiega ai cronisti Elisa, con lo sguardo nascosto dietro a grossi occhiali scuri.
Quindi un riferimento a Soncin: “Vediamo quando parla, cosa dice, quali altre bugie inventerà, visto che è sempre stato bugiardo”. Dal canto suo, Bartolotti conferma di essere “a completa disposizione” degli inquirenti. “La dottoressa Menegazzo sta facendo tutto il possibile. Pamela è in buone mani”, osserva l’amica, sentita lunedì in procura a Milano.