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Turismo: domani scadono bandi per concessione di 11 fari

il Faro di Capel Rosso sull’Isola del Giglio
il Faro di Capel Rosso sull’Isola del Giglio
11 gennaio 2016 | 14.45
LETTURA: 3 minuti

C’è tempo fino a domani 12 gennaio, alle ore 12, per partecipare ai bandi di gara per la concessione di 11 fari dello Stato, con proposte di valorizzazione che trasformino le 'sentinelle del mare', ormai inutilizzate, in luoghi dedicati a turismo, ristorazione, cultura, sport, attività sociali e promozione del territorio. A segnalare la scadenza è l'Agenzia del Demanio in una nota.

I fari inseriti nei bandi in corso, 7 gestiti dall’Agenzia del Demanio e 4 dal ministero della Difesa, si trovano in Sicilia, Calabria, Campania, Puglia e Toscana. Si tratta del Faro di Brucoli ad Augusta (SR), il Faro di Murro di Porco a Siracusa (SR), il Faro di Capo Grosso nell’Isola di Levanzo – Favignana (TP), il Faro di Punta Cavazzi ad Ustica (PA), il Faro di Capo d’Orso a Maiori (SA), il Faro di Punta Imperatore a Forio d’Ischia (NA), il Faro di San Domino alle Isole Tremiti (FG) e dei quattro proposti dal ministero della Difesa il Faro Punta del Fenaio e il Faro di Capel Rosso sull’Isola del Giglio (GR), il Faro Formiche di Grosseto e il Faro di Capo Rizzuto a Isola di Capo Rizzuto (KR).

I bandi sono disponibili su www.agenziademanio e www.difesaservizi.it e tutti i soggetti interessati al recupero e riutilizzo di uno o più beni dovranno inviare entro domani il proprio progetto e l’offerta economica.

Le candidature per l’affitto dei fari saranno valutate secondo il criterio dell’offerta 'economicamente più vantaggiosa', data dalla proposta progettuale, valutata con punteggio pari al 60%, e dalla proposta economica, a cui può essere assegnato un punteggio massimo pari al 40%.

La valutazione della proposta progettuale terrà conto, invece, di elementi qualitativi quali: soluzioni di recupero del faro, manutenzione, fruibilità pubblica, contributo allo sviluppo locale sostenibile e la possibilità di creare un network tra più strutture, attraverso una rete di servizi e attività condivise.

Si chiuderà così la prima importante fase con la quale l’Agenzia e il ministero della Difesa hanno dato a cittadini, associazioni e investitori la possibilità di essere protagonisti della rinascita dei fari italiani.

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