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Appennino senza neve, Santanchè studia misure e incontra filiera l'11 gennaio

Il ministro del Turismo Daniela Santanchè sta studiando ristori e misure per aiutare gli operatori che hanno subito gravi perdite a causa dell'assenza di neve sulle montagne dell'Appennino sotto le festività natalizie. Mercoledì mattina l'atteso incontro al Dicastero anche con le Regioni investite dal problema.

Appennino senza neve, Santanchè studia misure e incontra filiera l'11 gennaio
09 gennaio 2023 | 18.00
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La neve imbianca le Alpi anche sotto ai 1000 metri e sta per arrivare anche in diverse località sciistiche dell'Appennino. Ma l'emergenza per l'assenza totale di neve sulla dorsale appenninica non è cessata ed i rappresentanti delle regioni Abruzzo, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, dopo aver lanciato accorate grida d'allarme, si ritroveranno mercoledì prossimo al cospetto del ministro del Turismo Daniela Santanchè, insieme agli operatori del settore. All'incontro, fissato alle 10 del mattino, sarà presente tutta la filiera e vi parteciperanno anche i maestri di sci, al fine di affrontare la grave crisi definita emblematicamente "Appennino senza neve".

La riunione dovrebbe fare il punto sulle perdite di fatturato subite durante le festività natalizie dai gestori degli impianti di risalita, da albergatori, ristoratori e da tutti coloro che hanno attività commerciali, collegate al turismo sulla neve e quindi trovare possibili soluzioni e ristori, affinché gli operatori 'non vengano lasciati soli', come ha avuto modo di dire il ministro Santanchè nei giorni scorsi. Anche se la situazione dovesse migliorare nelle prossime settimane, come è auspicabile, le aziende di montagna hanno perso ingenti fette di fatturato durante le feste di Natale, si stima un buon 35% sul totale annuale, proprio in questa stagione che doveva invece rappresentare il rilancio della montagna (e non solo) dopo due anni di pandemia.

"Il tavolo di lavoro che si andrà a costituire - ha precisato il coordinatore nazionale del Turismo della Conferenza delle Regioni, Daniele D'Amario- si pone l'obiettivo di studiare un pacchetto di aiuti destinato alle attività dell'Appennino in grado di ridurre le conseguenze negative della mancanza di neve sugli impianti di risalita, ma anche di pensare politiche di sviluppo e di ammodernamento delle strutture sciistiche di risalita e innevamento artificiale, con la creazione di un fondo speciale per la montagna".

Bilancio positivo a Natale per città d'arte e borghi, per primi 3 mesi 2023 permane un ottimismo ma ampi margini di incertezza

Sulla stessa lunghezza d'onda è Giammarco Giovannelli, presidente di Federalberghi Abruzzo, che spiega: "bisogna cercare di investire sulle infrastrutture di mobilità interna per rendere l'esperienza in montagna più centrale possibile. E poi chiediamo una vera moratoria fiscale e bancaria: azioni di defiscalizzazione sui costi fissi di gestione che hanno consentito alle strutture di restare aperte ed investimenti infrastrutturali per determinare una integrazione di prodotti turistici invernali". Una delle sfide, come ha detto lo stesso ministro, è 'immaginare come implementare e ampliare il pacchetto di attrazioni che la montagna può offrire oltre alle piste innevate'. E per Giovannelli è "possibile fare una conversione di alcune attività come mountain bike, quad, ecc," ma tutto questo comporta di "determinare una ristrutturazione territoriale importante".

E se la montagna piange, le città d'arte e i borghi invece sorridono. Il bilancio è sicuramente positivo visto che durante le feste in molti centri della Penisola si è riversato un gran flusso di turisti stranieri, anche statunitensi e, secondo le previsioni di Federalberghi, oltre 17 milioni di italiani, tra Natale e Capodanno e 5,2 milioni per l'Epifania. Quanto alle previsioni per i primi tre mesi del 2023 permane un certo ottimismo ma con ampi margini di incertezza, rileva un sondaggio Assoturismo-Cst con oltre un quarto degli intervistati che prevede una ulteriore crescita del settore, ma a ritmi decisamente più contenuti. Per il 54% le aspettative sono di una sostanziale stabilità del mercato e il 20% circa prevede, invece, una diminuzione dei flussi turistici.

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