Un mese al fianco dei medici in trincea contro Covid-19, per supportarli nei momenti di vulnerabilità, nella gestione delle emozioni. Da oggi il servizio 'Prima Linea' chiude il suo telefono. Il progetto è stato voluto e sostenuto dall'azienda farmaceutica Hal Allergy in collaborazione con la società Avalon Counseling. Avviato esattamente un mese fa, in piena emergenza coronavirus, ha accolto pensieri ed esigenze 'invisibili' dei camici. Missione: fornire un sostegno immediato a tutti gli operatori sanitari e al personale impegnato negli ospedali Covid.
La risposta da parte dei sanitari, spiegano i promotori del progetto, ha evidenziato la grande necessità di porre in prima linea il benessere della persona e fornire uno spazio d'ascolto che permetta di osservare le proprie emozioni, vulnerabilità e la gestione di esse. "Noi tutti abbiamo bisogno di guardarci dentro e accudire il trambusto interiore che viviamo - osserva Sabrina de Federicis, Country Manager dell'azienda Hal Allergy - Prescindere dalla nostra interiorità è un errore grossolano perché il nostro benessere si riflette poi all'esterno. Un domino potentissimo che dimentichiamo di coltivare".
Con il servizio 'Prima Linea', prosegue de Federicis, "abbiamo voluto pensare all'oggi, al presente e all'immediato e i risultati ci hanno confermato quanta necessità ci sia di essere ascoltati. Sono orgogliosa di un progetto che sia andato al di là dei soliti schemi, supportato completamente da un'azienda farmaceutica che si occupa di tutt'altro ma che ha mostrato, ancora una volta, di muoversi seguendo i propri principi etici e non solo di business".