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Migranti, Piantedosi: "Impugneremo sentenza giudice Catania"

Così il ministro dell'Intero che poi aggiunge: "Cpr in Liguria ma non a Ventimiglia". E sulle dichiarazioni di Crosetto: "Su Germania ha ragione, c'è contraddizione"

Centro migranti - (Afp)
Centro migranti - (Afp)
02 ottobre 2023 | 15.12
LETTURA: 2 minuti

"Impugneremo sentenza giudice Catania" che ha negato la convalida del trattenimento di 3 migranti irregolari del centro di Pozzallo. Lo ha ribadito oggi il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, nel corso del punto stampa a Imperia, dove ha partecipato al comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica.

''Dalla lettura degli atti e della decisione del giudice sono convinto che ci siano gli estremi per impugnare. Quindi impugneremo e siamo convinti che abbiamo ragioni da sostenere nel grado di giudizio successivo'', ha affermato. ''Questo di certo non frena le nostre iniziative - ha aggiunto - cercheremo di rimpatriare attraverso le procedure accelerate che sono previste dalle leggi nazionali ed europee, il trattenimento è solo uno strumento in più per questo tipo di procedure''.

Cpr "in Liguria" ma non a Ventimiglia 

Piatedosi ha poi annunciato che ci sarà un Cpr "in Liguria" ma non a Ventimiglia ''perché al momento non abbiamo segnalazione di immobili disponibili''. Il titolare del Viminale ha spiegato che "individueremo le aree a breve ma l'individuazione delle aree è fatta anche in base ai tempi di realizzazione. Non sono in grado di dire i tempi di realizzazione ma i tempi di individuazione sono ormai prossimi''.

Dichiarazioni Crosetto

Commentando le dichiarazioni del ministro della Difesa Guido Crosetto sulla posizione della Germania, Piantedosi spiega che "il io amico ministro Crosetto è dalla parte del giusto perché quando si sostiene che le politiche delle migrazioni da una parte devono prevedere un estremo favore alle ong in mare per recuperare più persone possibili e dall'altra si chiudono i propri confini credo che sia sotto gli occhi di tutti che ci sia una contraddizione logica''.

''Ovviamente in Europa il Consiglio dei ministri dell'Interno è un luogo di mediazione dove c'è un negoziato in atto e confido che al netto delle rispettive posizioni che partono in negoziato da una posizione di distanza ci siano i margini per ritrovarci tutti insieme in un punto di mediazione che senza sconfessare alcuni principi fondamentali possa proporci una soluzione possibile'', ha aggiunto.

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