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Meloni in Libia vede al-Dabaiba: migranti ed energia al centro dell'incontro

La premier ha incontrato il primo ministro del Governo di unità nazionale libico. Eni e Noc firmano accordo, Meloni: "Passaggio molto importante, storico, nella lunga e proficua collaborazione tra Italia e Libia"

foto Palazzo Chigi
foto Palazzo Chigi
28 gennaio 2023 | 14.39
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"Il contrasto ai flussi di immigrazione irregolare è per noi un dossier assolutamente centrale. Nonostante gli sforzi anche delle autorità libiche, nonostante i nostri sforzi i numeri dell'immigrazione irregolare verso l'Italia rimangono alti, si tratta di oltre il 50 per cento di persone che vengono dalla Libia, crediamo che si debbano intensificare gli sforzi in materia di contrasto alla tratta di essere umani, chiaramente assicurando un trattamento umano alle persone interessate". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dopo aver incontrato il Primo ministro del Governo di unità nazionale libico, Abdel Hamid al-Dabaiba.

"Restiamo determinati a confermare il nostro impegno costante a supporto delle autorità libiche nella gestione dei flussi -ha aggiunto il premier italiano- e nell'assistenza alle comunità locali. Crediamo che si possa e si debba fare di più, ovviamente siamo pronti a fare la nostra parte e stiamo discutendo di come potenziare gli strumenti per combattere i flussi illegali".

"Non è un tema che riguarda solamente l'Italia e la Libia, è un tema che deve riguardare l'Unione europea nel suo complesso, la cooperazione europea verso il Nord Africa, perché il modo più strutturale per affrontare il tema delle migrazioni è consentire alle persone di crescere e prosperare nelle loro nazioni e questo si fa aiutando quelle nazioni a crescere e prosperare. Questo - ha ricordato Meloni - è uno dei temi che affronterà il prossimo Consiglio europeo: difesa della dimensione esterna, cooperazione con le nazioni del Nord Africa, priorità alla rotta del Mediterraneo centrale come richiesto dall'Italia".

"La cooperazione nel campo dell'energia tra Italia e Libia è antica e solida. L'energia rappresenta uno dei contributi più significativi che si possono dare alla stabilizzazione e alla crescita della Libia, ha poi aggiunto Meloni, continuando: "Eni è presente qui dal 1959, ringrazio Claudio Descalzi per essere qui oggi, ha di fatto contribuito a una parte importante della storia libica di questi anni, dello sviluppo economico della Libia -ha ricordato il premier italiano- oggi grazie al gasdotto Green stream condividiamo uno strumento fondamentale per favorire il processo di diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico".

"La firma dell'intesa oggi tra Eni e Noc - ha continuato la premier - è un passaggio molto importante, storico, nella lunga e proficua collaborazione tra Italia e Libia. L'intesa rilancia una serie di iniziative per diversificare le fonti energetiche, per lavorare sulla sostenibilità delle fonti energetiche, è un'iniziativa fatta soprattutto per garantire energia ai cittadini libici e maggiori flussi verso l'Europa, in un progetto che l'Italia sta con forza portando avanti: fare dell'Italia un hub dell'approvvigionamento energetico per l'intera Europa e aiutare l'Europa nelle forniture energetiche in un momento di difficoltà e restituire maggiore strategicità al ruolo della nostra nazione.

"La Libia per questo è un partner fondamentale -ha aggiunto il premier italiano- immagino che questo sia il primo di molte altre iniziative, la Libia sa che può contare sull'Italia, sul piano della stabilizzazione politica, del processo verso elezioni in tempi rapidi, sul piano del sostegno all'economia, sul piano delle infrastrutture, degli investimenti, sul piano di una cooperazione a 360 gradi tra due nazioni che sono amiche da tempo e che insieme debbono risolvere problemi importanti con una capacità di essere concreti sulla quale possiamo fare molto in futuro".

"La Libia è per noi un partner economico assolutamente strategico, le nostre relazioni commerciali hanno continuato a consolidarsi, lo testimonia l'aumento del volume di scambi del 180 per cento nel 2021 rispetto all'anno precedente e questo trend positivo sta continuando anche nel 2022. L'Italia rimane per la Libia il primo partner e il primo cliente", ha quindi aggiunto.

"Ovviamente -ha spiegato il premier italiano- questo significa che la Libia è un mercato strategico per le nostre aziende, vale per l'energia, vale nel campo delle infrastrutture, dove mote sono le iniziative e i dossier che abbiamo aperti. Vogliamo portare avanti gli impegni che ci siamo presi", come la costruzione dell'autostrada, "è molto importante iniziare il prima possibile i lavori sull'aeroporto internazionale di Tripoli. Riprendere i voli diretti tra Italia e Libia è una condizione fondamentale per legare i nostri Paesi" e superare quindi una situazione di impasse.

Capitolo elezioni in Libia: "Questa visita a Tripoli non a caso è una delle mie prime visite istituzionali nell'area mediterranea, dimostra che la Libia è una priorità per l'Italia, per la stabilità del Mediterraneo, per la sicurezza italiana e per alcune delle grande sfide che l'Europa affronta in questo tempo, come la crisi energetica. Abbiamo parlato della situazione libica e abbiamo ribadito la piena disponibilità italiana a favorire il legittimo percorso per una celebrazione di elezioni e per una stabilizzazione del quadro libico".

"La stabilizzazione del quadro politico e di sicurezza -ha aggiunto il premier italiano- è indispensabile per consentire al nostro partenariato bilaterale di raggiungere un potenziale che è ancora molto più alto del partenariato che già abbiamo".

"Siamo legati da storia di secoli comune, da una cooperazione bilaterale che può essere ampliata e approfondita in numerosi settori. Apprezziamo l'impegno confermato dal Governo di unità nazionale ad indire elezioni presidenziali e parlamentari il prima possibile e auspichiamo che questo impegno possa tradursi rapidamente in programmi e azioni concrete, con la mediazione delle Nazioni Unite", ha affermato ancora Meloni.

"Nel pieno rispetto della sovranità libica - ha proseguito il premier italiano - riteniamo che un ampio compromesso politico nazionale possa aiutare a sbloccare l'attuale situazione di stallo, un accordo che dovrebbe affrontare i principali nodi aperti: base costituzionale, distribuzione delle risorse, assetto istituzionale che porterà il Paese alle elezioni".

"Ovviamente -ha assicurato Meloni- l'Italia è impegnata a fare la sua parte, continuerà a lavorare per assicurare soprattutto una maggiore unità di intenti da parte della comunità internazionale sul dossier libico e per evitare il rischio che alcune influenze lavorino per destabilizzare il quadro piuttosto che per favorirlo".

"Il contributo della stabilizzazione della Libia deve portare un impatto positivo sul tema dei flussi migratori e del contrasto alle migrazioni irregolari. In questa importante giornata abbiamo adottato un'intesa firmata dai nostri rispettivi ministri degli Esteri, che ringrazio, con l'obiettivo di potenziare le capacità e la cooperazione con l'autorità libica in relazione alla Guardia costiera. Dobbiamo ringraziare anche il ministro Piantedosi e l'omologo ministro dell'Interno libico per questa iniziativa", ha sottolineato ancora.

"MISSIONE A TRIPOLI POSITIVA" - "Positiva missione del Governo italiano oggi a Tripoli. Siglati importanti accordi su cooperazione, energia e contrasto all'immigrazione irregolare. Abbiamo inoltre espresso piena disponibilità a favorire il percorso verso legittime elezioni e stabilizzazione della Libia", scrive poi su Twitter la premier Giorgia Meloni. "Insieme ai ministri Tajani e Piantedosi ho incontrato il Primo Ministro del Governo di Unità Nazionale, Abdul Hamid Dbeibah, il Ministro Najla Elmangoush e il Presidente del Consiglio Presidenziale Mohammed Yunis Ahmed Al-Menfi, che ringrazio per l’accoglienza e i fruttosi colloqui", scrive ancora Meloni.

AL-DABAIBA - "Abbiamo espresso apprezzamento per gli sforzi diplomatici dell'Italia in Europa e per gli ampi contatti che mantiene con i Paesi vicini e con gli attori internazionali a sostegno della stabilità e del consenso regionale per la stabilizzazione del nostro Paese". E' quanto ha detto il premier del governo di unità nazionale libico, Abdul Hamid Dbeibah nella dichiarazione alla stampa, ricordando come i rapporti tra i due Paesi "siano caratterizzati da molti fattori di comunanza, a partire da fattori geografici". Secondo al-Dabaiba, la visita di oggi nella capitale libica di Meloni e dei ministri Antonio Tajani e Matteo Piantedosi "è un segno della forte amicizia tra i nostri due Paesi", che conferma "il sostegno alla Libia da parte italiana in questa fase storica".

L'Italia ha assunto "una postura chiara sul Mediterraneo, mettendolo in cima alle sue priorità", ha sottolineato il premier libico, assicurando di "avere fiducia in Giorgia Meloni e nella capacità e negli sforzi dell'Italia per la pace in Libia".

La visita oggi a Tripoli "di una delegazione italiana di alto livello" ha avuto "come apice la firma dell'accordo tra Eni e Noc per la fornitura di unità navali", ha quindi sottolineato il primo ministro, rivendicando "la serietà" dell'impegno "per preservare la pace e il processo politico e impedire il ritorno alla guerra attraverso il sostegno al processo elettorale".

Il governo di unità nazionale libico ribadisce quindi "la disponibilità a sostenere gli sforzi dell'Onu e dell'inviato speciale Abdoulaye Bathily" per la stabilizzazione del Paese e ha assicurato l'impegno per superare la fase di transizione verso la stabilità del Paese "attraverso un processo elettorale trasparente e onesto".

L'accordo sul gas firmato dall'Eni e dalla Noc "è al mille per mille nell'interesse della Libia", ha poi assicurato il premier rispondendo alle critiche sull'intesa arrivate anche dal ministro del Petrolio Mohamed Aoun, secondo cui l'intesa sarebbe "sbilanciata" a favore dell'Italia. Mentre il premier 'rivale' del governo dell'est, Fathi Basghaha, ha parlato di un accordo "misterioso".

Parlando alla tv libica, al Dabaiba ha affermato che "sono state modificate le condizioni a favore della Libia, in quanto abbiamo ridotto dal 40% al 38%" i costi di capitale.

TAJANI - "Oggi a Tripoli, alla presenza del presidente Giorgia Meloni, ho firmato un memorandum d'intesa tra il Governo italiano e quello libico per la consegna di cinque vedette finanziate dall’Ue", scrive su twitter il ministro degli Esteri Antonio Tajani, assicurando che così "rafforziamo la cooperazione con la Libia, anche per contrastare i flussi d'immigrazione irregolare".

PIANTEDOSI - Il ministro dell’interno, Matteo Piantedosi, oggi in visita a Tripoli con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro degli Affari esteri Antonio Tajani, ha avuto un proficuo incontro con il ministro dell’Interno del Governo di unità nazionale, Imad Mustafa Trabelsi. Durante il confronto tra il titolare del Viminale e il suo omologo libico sono stati condivisi importanti propositi di collaborazione tra i due Paesi sui temi della gestione dei flussi migratori, della lotta al terrorismo e del contrasto al narcotraffico. A giorni prenderanno avvio i lavori di una task Force congiunta, con una prima riunione a Roma. I due ministri manterranno contatti continui per seguire lo sviluppo delle attività.

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