Il portavoce del Cremlino Peskov: "Dal presidente francese parole provocatorie, alimentano la tensione". Zelensky a Parigi: "Europa non è in pace, Putin oltrepassa linee rosse come Hitler". Guerra di droni nella notte tra Mosca e Kiev
"Il signor Macron dimostra un sostegno assoluto al regime di Kiev e dichiara la disponibilità alla partecipazione diretta della Repubblica francese in un conflitto militare". Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato da Ria Novosti.
Per Peskov le parole usate dal presidente francese rispetto alla guerra in Ucraina sono ''provocatorie'' e contribuiscono ad ''alimentare la tensione nel continente'' europeo. Intervistato ieri da Tf1 e France 2, Macron ha annunciato l'intenzione di inviare a Kiev caccia di quarta generazione 'Mirage 2000', di addestrare piloti ucraini e creare ''una brigata francese'' in Ucraina.
Il portavoce del Cremlino ha deciso di non rispondere a una domanda sulle presunte esercitazioni aeree e navali che le forze armate russe potrebbero condurre al largo dei Caraibi nelle prossime settimane secondo fonti Usa. "Questa domanda deve essere indirizzata al ministero della Difesa", ha detto Peskov ai giornalisti.
Il portavoce del Cremlino ha poi spiegato che il presidente russo Vladimir Putin incontrerà il leader turco Recep Tayyip Erdogan ''il prima possibile'', aggiungendo che ''i contatti tra la Russia e la Turchia continueranno nel prossimo futuro''. Peskov ha affermato che ''il dialogo economico russo-turco continua nonostante tutti i problemi esistenti'' e che ''i contatti ad alto livello continueranno e i presidenti si incontreranno al massimo livello non appena se ne presenterà l'occasione".
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è intervenuto all'Assemblea nazionale francese, dove si è rivolto ai parlamentari in francese per ringraziarli del loro sostegno. ''L'Europa non è più un continente in pace'' dopo l'aggressione russa all'Ucraina e il leader del Cremlino Vladimir ''Putin sta oltrepassando linee rosse proprio come fece Adolf Hitler'' dimostrando che ''il regime russo non conosce più limiti'', ha detto Zelensky.
''Occorre fare di più per la pace. Fare oggi più di ieri in modo da essere più vicini alla pace di domani'', ha aggiunto mettendo in guardia dal rischio di ''destabilizzazione dell'Europa se l'Ucraina non vince''. Ma ''Putin può vincere questa battaglia? No, perché non abbiamo il diritto di perdere", ha affermato. ''Possiamo vincere questa battaglia? Sì, ne sono convinto'', ha garantito. ''L'Europa è a un bivio'' ed è ''questo il momento che possiamo fare la storia'' e ''non diventare vittime della storia'', ha aggiunto.
Zelensky ha voluto ringraziare in particolare il capo dell'Eliseo Macron, chiamandolo ''Emmanuel'', per ''non aver abbandonato l'Ucraina in un momento decisivo'' nella guerra contro la Russia. "La sensazione che l'Ucraina resista al male ha unito molte persone in Francia e ringrazio le famiglie francesi. Possiamo contare sul vostro sostegno, sulle vostre armi, sulla vostra formazione", ha detto il leader ucraino.
La conferenza per la pace in Ucraina che si terrà i prossimi 15 e 16 giugno in Svizzera ''potrebbe essere il nostro D-Day'', ha dichiarato Zelensky rivolgendosi ai deputati francesi. "Tra una settimana arriverà il D-Day ucraino", ha detto riferendosi alla conferenza di pace e ritenendo che potrebbe avvicinare l'Ucraina alla ''fine della guerra''. ''Un giorno potremo vedere gli aerei nel cielo come in Normandia'', ha aggiunto Zelensky continuando il parallelismo tra la Seconda Guerra Mondiale e la guerra in Ucraina.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si è scusato con Zelensky per il lungo ritardo con cui il Congresso Usa ha approvato il nuovo pacchetto di aiuti militari del valore di 61 miliardi di dollari. Incontrandolo a Parigi, Biden ha detto a Zelensky di volersi ''scusare'' per il ritardo dovuto ad ''alcuni dei nostri membri molto conservatori'' del Congresso.
"Non mi allontanerò da voi - ha assicurato Biden a Zelensky - Mi scuso per le settimane in cui non ho saputo cosa sarebbe successo, in termini di finanziamenti, perché abbiamo avuto problemi a ottenere il disegno di legge che dovevamo approvare e che prevedeva i soldi che alcuni dei nostri membri molto conservatori stavano trattenendo. Ma ce l'abbiamo fatta''.
Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha ribadito che le forze armate ucraine hanno il diritto di ''colpire obiettivi legittimi in Russia'', affermando che "l'Ucraina ha il diritto all'autodifesa". Durante una conferenza stampa con il primo ministro svedese Ulf Kristersson in una base militare vicino a Stoccolma, Stoltenberg ha quindi aggiunto che "il diritto all'autodifesa include anche il diritto di colpire obiettivi militari legittimi sul territorio dell'attaccante, dell'aggressore, in questo caso della Russia". Stoltenberg ha poi sottolineato che "questa è una guerra che la Russia ha iniziato contro un Paese vicino, pacifico e democratico - l'Ucraina - che non ha mai rappresentato una minaccia per la Russia''. Quindi, "non c'è dubbio che l'Ucraina abbia il diritto di colpire obiettivi sul territorio russo".
Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, ospite a 'L'Aria che tira' su La7 ha ribadito la posizione dell'Italia. "Putin alla vigilia del voto europeo fa propaganda, un po' di guerra ibrida. E' vera una cosa, che noi difendiamo con grande determinazione l'indipendenza dell'Ucraina però non manderemo un soldato italiano a combattere in Ucraina contro i russi" e "non manderemo armi italiane" da utilizzare "in territorio russo", ha detto Tajani. "Macron può fare quello che vuole ma 'vade retro' terza guerra mondiale: non siamo in guerra con la Russia", ha ribadito il leader di Forza Italia.
E' ancora guerra di droni tra Mosca e Kiev. Nella notte sistemi di difesa aerea russi avrebbero infatti distrutto 28 droni ucraini sulla Crimea, sul Mar d'Azov, sul territorio di Krasnodar, sulle regioni di Belgorod e Rostov, ha riferito il ministero della Difesa russo.
Sempre nella notte, le forze ucraine avrebbero invece abbattuto 48 droni di tipo Shahed e 5 missili da crociera, ha reso noto l'aeronautica di Kiev nel suo aggiornamento mattutino, precisando che i droni sono stati lanciati da Capo Chauda, in Crimea, dalla città russa di Yeysk, nel territorio di Krasnodar, dalla città russa di Primorsko-Akhtarsk, situata sulla costa del Mar d'Azov, e dall'oblast di Kursk.
Secondo il rapporto, la Russia avrebbe anche utilizzato aerei bombardieri Tu-95MS per lanciare missili da crociera Kh-101 dall’oblast di Saratov, prendendo di mira infrastrutture critiche ucraine. Kiev ha intercettato cinque missili e 48 dei 53 droni sugli oblast di Kherson, Mykolaiv, Odessa, Zaporizhzhia, Dnipropetrovsk, Kiev, Kirovohrad, Kharkiv e Khmelnytskyi.
Gli attacchi russi hanno provocato un incendio in uno degli impianti industriali nell'oblast di Kiev, secondo il governatore locale Ruslan Kravchenko. Sono state segnalate esplosioni durante la notte anche nelle regioni di Khmelnytskyi, Odessa e Kharkiv.