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Comunicato stampa

Ville venete con costi di gestione alle stelle? Villa “Ca’ Dura” va in controtendenza: è a consumo “zero”

Nella foto Villa Bonomi a Villafranca Padovana, conosciuta come Villa “Ca’ Dura”
Nella foto Villa Bonomi a Villafranca Padovana, conosciuta come Villa “Ca’ Dura”
04 ottobre 2023 | 11.03
LETTURA: 3 minuti

La dimora di Villafranca Padova, risalente al 1600, può fare da esempio per come è stata ristrutturata e riqualificata a livello energetico rendendola sostenibile, e senza che ne sia stata intaccata l’architettura.

Padova 04.10.2023. Ville venete con costi di gestione alti? Il problema esiste, tant’è che negli ultimi mesi sono sempre di più quelle che sono state messe in vendita. Oggi come oggi sono una decina le ville venete presenti sui principali siti immobiliari, ma chi lavora nel ramo conferma che in realtà sono quasi tutte sul mercato. E il motivo è appunto quello indicato: con l’aumento delle spese molti proprietari sono in forte difficoltà. Due calcoli si fanno rapidamente: in media servono 5 mila euro al mese solo per i costi di gestione ordinari, legati ai consumi energetici di gas ed elettricità. E così, ville ricche di storia e di bellezza sono diventate un peso economico proibitivo per chi le possiede. Oggi l’acquisto di queste ville viene preso in considerazione soprattutto da istituti di credito, studi di avvocati e studi di architetti come sede di prestigio, o da chi organizza eventi. Ma i costi rimangono alti e rendono la scelta di acquistarle piuttosto problematica.

In provincia di Padova c’è però un esempio in netta controtendenza. Si tratta di Villa Bonomi detta “Ca’ Dura”, a Villafranca Padova. Una villa veneta del 1600 che, appunto, non ha di questi problemi, perché è a tutti gli effetti a consumo “zero”: «I costi energetici sono irrisori», spiega Matteo Alleva, agente immobiliare di Key Project, che ne cura la vendita. «La villa è stata sapientemente restaurata nella sua interezza portandola a un consumo energetico prossimo allo zero, senza però intaccare minimamente la sua architettura. Grazie a 60kW di impianto fotovoltaico posizionato nelle vicinanze e con 120 kWh di batterie al litio, la villa è praticamente autosufficiente a livello energetico attraverso fonti rinnovabili. Ora è in fase di ultimazione e al contrario di altri immobili è già oggetto di molte visite».

La villa, di circa 1.000 metri quadri e dotata di 5.000 metri di parco, è stata oggetto di una completa ristrutturazione e riqualificazione energetica, che ha previsto la sostituzione del tetto con uno coibentato e ventilato. Anche le pareti nord e sud hanno un “cappotto” termico e tutti gli infissi e gli scuri sono stati sostituiti. Ed è così diventata la prima villa veneta energicamente sostenibile. Il tutto, come ricordato, senza nessuna conseguenza a livello estetico. La villa, costruita nel XVII secolo come residenza estiva della famiglia borghese padovana dei Bacchetti, possidente di terreni a Ronchi di Campanile, deve il suo appellativo di “Ca’ Dura” al nome dell’architetto: Alberto Durer (che nella tradizione familiare risulta discendere da Albrecht Durer, il famoso pittore tedesco presente a Venezia nei primi anni del secolo XVI). Oggi Villa “Ca’ Dura” può fare scuola. La bellezza di poter avere i propri uffici in una prestigiosa villa veneta è un sogno comune, e questa esperienza può essere da esempio per molti proprietari: rendere le ville più sostenibili, oggi, è possibile.

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