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Giulia Cecchettin, la sorella: "Turetta ha ucciso la mia famiglia, uomini facciano mea culpa"

Le parole di Elena: "Filippo voleva che Giulia si fermasse con gli esami, dovevano laurearsi insieme"

Il padre e la sorella di Giulia Cecchettin
Il padre e la sorella di Giulia Cecchettin
20 novembre 2023 | 11.33
LETTURA: 4 minuti

"Filippo ha deciso di chiudere la vita di mia sorella Giulia e non aveva il diritto di farlo, ma lui non ha spezzato solo la sua vita, ma anche la mia e quella della mia famiglia". Lo dice Elena Cecchettin, sorella di Giulia uccisa a coltellate dall’ex fidanzato Filippo Turetta. "Io mi sveglio ogni mattina e mi viene da piangere a pensare che mia sorella non è nella camera affianco alla mia. Non so dove prendo questa forza, stamattina me la sono immaginata che diceva ‘vai Ele spacca tutto’, mi supportava in tutto e mi diceva che bisogna sempre avere la forza di una guerriera” afferma con la voce rotta dalla commozione, ricordando la sorella come "un’eterna bambina che viveva la vita con leggerezza".

Secondo Elena "la differenza non deve essere sulle spalle delle donne, anzi gli uomini devono fare un mea culpa, anche chi non ha mai torto un capello perché il catcalling o l’ironia da spogliatoio non vanno bene". "Fatevi un esame di coscienza e iniziate a richiamare anche i vostri amici perché da voi deve partire questo. Noi donne possiamo imparare a difenderci ma finché gli uomini non si fanno un esame di coscienza e non si rendono conto dei privilegi che hanno in questa società non andremo da nessuna parte” aggiunge la giovane di Vigonovo.

"Se Filippo avesse parlato con un terapeuta, anche solo con un genitore, se si fosse sfogato con un amico forse questo epilogo sarebbe diverso. Quando vedete un amico un po’ ossessivo forse è il caso di parlarne" sottolinea Elena.

"Avevo già capito cosa era successo"

Questa mattina, in collegamento con 'Storie italiane' su Rai1, la giovane - sottolineando che era a Vienna quando il papà e il fratello le hanno scritto un messaggio per chiederle se sapeva dove era Giulia perché era uscita con Filippo e non era rientrata - ha ammesso che "già avevo capito tutto, volevo sbagliarmi, avere di nuovo la speranza, ma lo sapevo". "Sapevo fin dal primo momento quale era la verità", dice la ragazza, secondo la quale "le avvisaglie non sono sempre chiare". "Ci sono campanelli di allarme che ci dicono: 'allontanati' - spiega - Purtroppo bisogna guardare oltre e cercare la cattiveria in queste cose anche se non è giusto".

Elena ha raccontato poi "un episodio allarmante" che aveva allarmato anche la sorella ed era poi stato "il motivo per cui Giulia aveva rotto con lui (Filippo Turetta ndr) la prima volta". Fu quello, afferma, in cui lui gli disse: "'Dovresti fermarti con gli esami e aiutare me perché non possiamo non laurearci insieme'".

In un altra occasione, "io e Giulia siamo andate insieme a un concerto a Milano. Era l'11 febbraio, lei probabilmente aveva detto qualcosa a lui del tipo 'ti aggiorno su quello che faccio', ma lui l'aveva presa troppo letteralmente, l'aveva obbligata a scriverle ogni due secondi quello che stavamo facendo. Io dissi a Giulia che però non poteva stare tutta la giornata sul telefono e lei glielo ha detto e lui ha iniziato a fare scenate del tipo 'me lo hai promesso, mi stai tradendo, questo è abbandono'". "Io ho preso, con il suo consenso, il telefono di Giulia in maniera tale che non sentisse la pressione di rispondere ogni volta che lo sentiva vibrare. Lui ha iniziato a scrivere a me, io l'ho bloccato perché su di me non facevano breccia i suoi ricatti - conclude - Ma è stata una cosa che mi ha lasciato molto interdetta".

Infine un appello a tutti i genitori ad "educate i vostri figli all'affettività e alla sessualità senza aver paura di affrontare certi temi. Insegnate ai vostri figli a essere fragili, che amare non vuol dire possedere, che un 'no' può essere motivo di crescita". "L'educazione non è solo quella impartita in famiglia, arriva da tanti punti, ma c'è una responsabilità genitoriale", continua Giulia invitando i genitori dei ragazzi a "prevenire" e aggiungendo di non avere "paura di parlare di psicoterapia".

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