Bassetti: "In Usa non si ferma più". Vaia: "In Italia nessun allarme". Pregliasco: "Il rischio c'è, reagire al negazionismo"
L'influenza aviaria sarà la prossima pandemia, dobbiamo prepararci. L'infettivologo Matteo Bassetti ha messo in guardia più volte sul possibile rischio che arriva dal virus dei polli. E con l'aumentare dei casi umani negli Stati Uniti la previsione non fa che avvalorarsi.
"L'influenza aviaria non si ferma più negli Usa: negli ultimi 7 mesi, sono stati 20 i casi in esseri umani e oltre 300 le mandrie di bovini contagiate. Adesso è colpita la California con 6 casi solo negli ultimi 7 giorni. Come già detto, è solo questione di tempo", ha ribadito oggi Bassetti su X.
Ottimista, nonostante il caso di aviaria che in questi giorni ha colpito un allevamento di tacchini di Casaletto di Sopra, nel Cremasco, il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Francesco Vaia. "Sull'influenza aviaria come tutti leggo, apprendo notizie e ascolto. Però francamente io non ho questa grande preoccupazione - afferma all'Adnkronos Salute -. Di sicuro monitoriamo la situazione, ma in Italia - sottolinea l'ex direttore dello Spallanzani - non c'è assolutamente un allarme aviaria".
Casi di influenza aviaria negli allevamenti del nostro Paese "ci sono, ci sono stati spesso e sono un problema sia in Italia che nel resto del mondo. Naturalmente è fondamentale una grande attenzione da un punto di vista veterinario", senza però nasconderci che, "laddove il virus circola molto tra gli animali, il rischio di casi umani c'è". Esiste anche da noi e "dobbiamo organizzarci - dice all'Adnkronos Salute Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università Statale di Milano - dobbiamo reagire al negazionismo che si è diffuso rispetto a possibili rischi futuri che invece potrebbero trovarci impreparati".
L’influenza aviaria è arrivata anche in Italia "ma parliamo di 7 focolai, in prevalenza in allevamenti familiari, quindi non c’è alcun timore, nessun allarme. La pandemia di Covid ci ha insegnato una cosa, prestare molta attenzione, e l’attenzione tra gli uffici del ministero della Salute è al massimo. Ecco perché ribadisco, non c’è motivo di preoccupazione", spiega all’Adnkronos Salute Maria Rosaria Campitiello, capo del Dipartimento della Prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie del ministero della Salute. Anche su "Dengue manteniamo la massima attenzione - sottolinea Campitiello - non a caso a breve ci sarà un tavolo al ministero della Salute con i rappresentanti dell'Istituto superiore di sanità, degli Istituti zooprofilattici, i rappresentanti delle Regioni e gli entomologi".