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Isabella Rossellini: "In 'Conclave' si parla di aborto e di gay, ma non facciamo lezioni al Papa"

L'attrice all'Adnkronos, 'la donna che interpreto ha scelto di essere una suora quindi accetta la gerarchia della Chiesa ma questo non le toglie l'autorità'

Isabella Rossellini nei panni di sorella Agnes - FilmNation Entertainment 2024
Isabella Rossellini nei panni di sorella Agnes - FilmNation Entertainment 2024
19 dicembre 2024 | 17.12
LETTURA: 3 minuti

"Non abbiamo niente da insegnare al Papa, perché credo che si sia posto le stesse domande che si pone 'Conclave'. D'altronde gli chiedono continuamente quale sia la sua posizione rispetto ai gay o all'aborto. Non sono posizioni politiche ma morali. Con questo film abbiamo cercato di ritrarre alcuni dei problemi e dei dibattiti che noi immaginiamo ci siano nel Vaticano, dopo varie ricerche e grazie al supporto dei consulenti del Vaticano. Ma in realtà sono dibattiti che esistono anche al di fuori del conclave". A dirlo all'Adnkronos è Isabella Rossellini, che interpreta sorella Agnes in 'Conclave' del premio Oscar Edward Berger, da oggi al cinema con Eagle Pictures. La pellicola porta nel 'cuore' di uno degli eventi più misteriosi e segreti del mondo: l'elezione di un nuovo Papa.

Dopo la morte improvvisa dell’amato e compianto Papa, il Cardinale Lawrence (Ralph Fiennes) è incaricato di dirigere questo delicato processo. Una volta che i leader più potenti della Chiesa Cattolica si riuniscono e si chiudono nelle segrete sale del Vaticano, Lawrence si ritrova intrappolato in una rete di intrighi, tradimenti e giochi di potere. Un oscuro segreto viene alla luce, minacciando di scuotere le fondamenta stesse della Chiesa.

Tra devozione ed emancipazione femminile "la donna che interpreto ha scelto di essere una suora e, quindi, accetta la gerarchia patriarcale della Chiesa, ma questo non le toglie l'autorità. Non stare nel garbuglio delle elezioni, delle difficoltà della curia, delle opinioni politiche progressiste o conservatrici o le ambizioni personali dei Cardinali le permette di avere un'autorità morale molto forte, perché lei al di fuori ascolta e vede tutto", racconta l'attrice, candidata ai Golden Globe come Miglior attrice non protagonista.

"Per me stato bellissimo interpretare un personaggio che non ha dialogo, ma ha un'enorme presenza. Parla poco, ma quello che dice è potentissimo. È stato un ruolo sfidante", spiega Rossellini, che è cresciuta con un papà cattolico, il regista Roberto Rossellini, e una mamma protestante, l'attrice Ingrid Bergman.

"Sono cresciuta a Roma, ho frequentato la scuola di suore, l'Istituto Scolastico Santa Giuliana Falconieri vicino piazza Euclide, ma andavo poco in Chiesa. Ricordo che le mie suore, come quella che interpreto, avevano molta autorità nonostante mostrassero tutta la loro devozione alla presenza del prete che celebrava la messa. Questo ricordo mi ha accompagnato del mio personaggio in 'Conclave'", racconta Rossellini, che conclude: "Non so quale sia il peccato più grande del nostro tempo, però mi è piaciuto molto il discorso del personaggio di Fiennes che dice 'la certezza è un peccato perché non ci permette di ascoltare e di capire. Il dubbio, invece, apre tante porte e anche lo spirito'". Questa filosofia L'attrice si è detta "commossa da questa filosofia", che l'ha spinta ad accettare il ruolo.(di Lucrezia Leombruni)

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