
L'artista ospite dell'Adnkronos si racconta in occasione dell'uscita del suo nuovo singolo 'Favole' che porterà nel suo tour estivo 'Fiera di Me'
"Sanremo? Ho provato ma non sono stata presa dal nostro amico Carlo. Forse era destino e vedendo il cast di quest'anno ho compreso la sua scelta. Il brano forse era un pochino fuori contesto rispetto alle sue scelte artistiche". E il prossimo anno? "Mi piacerebbe riprovarci. Sto lavorando ad un progetto che mi sembra interessante, anche un po' diverso dal solito e, senza fare spoiler, potrei non essere da sola". A dirlo è Irene Grandi, ospite del nuovo episodio del vodcast dell'Adnkronos, disponibile in versione integrale sul sito www.adnkronos.com e sul canale YouTube dell'Adnkronos.
L'artista si racconta in occasione dell'uscita del suo nuovo singole 'Favole' che porterà nel suo tour estivo 'Fiera di Me' che partirà a fine maggio. E nelle favole lei ci crede ancora: "Mi piace continuare sempre a credere nell'amore e che possa ancora nobilitare una persona". Ma le relazioni oggi non sono facili "e bisogna proteggersi dai rapporti tossici". Oggi si chiama ghosting: "è il sintomo di una relazione che stenta a decollare. Sempre meglio trovarsi un'altra storia piuttosto che una favola che va a finire male". Nella musica la sua favola continua da oltre 30 anni: dagli esordi negli Anni 90 con successi come 'Fuori' e 'TVB' fino alle più recenti sperimentazioni, passando per indimenticabili partecipazioni a Sanremo e Festivalbar: "Questo trentennale è un puzzle dove ci sono tante cose ma alla fine il filo conduttore è uno e sei tu. Ed è questa la bellezza di avere un'identità musicale, che incoraggio i giovani a ricercare".
Tanti anni di carriera dove non sono mancati gli alti e bassi: "Quelli ci sono sempre ma lo cantavo fino dai primi anni, proprio dal '95, quando dicevo: 'Vivo in vacanza da una vita tra una discesa e una salita'. È comunque questo il nostro lavoro e bisogna imparare ad andare sia in discesa che in salita". Rimpianti? "Mai uno vero e proprio, le uniche volte in cui mi sono pentita è stato quando ho fatto delle scelte un po' troppo strategiche. Quelle quando sbagli fanno più male".
Tornando a Sanremo, l'artista ammette di non amare tanto la gara. "E' molto impegnativa", dice Irene Grandi che al festival ha partecipato ben 6 volte. "Il festival offre grande visibilità e aiuta nei live. Senza questo passaggio si fa più fatica a uscire". L'artista, inoltre, riflette sul suo secondo posto a Sanremo 2000 con il brano 'La tua ragazza sempre', quando vinsero gli Avion Travel con 'Sentimento': "Fu buffo perché nessuno si aspettava che vincessero. Fu una vittoria che sorprese un po' tutti ma prima non si dava molta importanza alla vittoria come invece è oggi". E tra Amadeus e Conti, Irene Grandi non ha dubbi: "Scelgo Conti. Quest'anno c'è stato questo ritorno alla melodia e al cantautorato che ho apprezzato molto. Ho trovato alcune cose interessanti, a partire dal toscano Lucio Corsi". La musica però ha bisogno di altri spazi oltre al festival: "Forse sembrerò nostalgica ma sarebbe bello che tornasse il Festivalbar. In quel contesto non era importante il premio, ci si sentiva al centro di qualcosa che caratterizzava culturalmente quel momento e si festeggiava il successo di tutti i brani".
Irene Grandi parla anche di un'altra sua grande passione, lo yoga e riflette sull'essere rock oggi: "Sta attraversando un momento di crisi, prima il rock era ribellione e andare controcorrente". Oggi, invece, "tutti non vedono l'ora di far parte del sistema. E questa è una cosa inquietante. I giovani dovrebbero essere ribelli e più rock". Come lei che è stata rock anche nella sua vita privata: "Forse anche troppo", ride. "Mi sono pure sposata a Las Vegas, senza dirlo a nessuno. I miei genitori mi hanno tolto il saluto per un anno. Cosa c'è più rock di questo?". di Loredana Errico e Lucrezia Leombruni