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Daniel Craig: "Mi spoglio da Bond per esplorare la mascolinità 'queer'"

L'attore è il protagonista di 'Queer' di Luca Guadagnino, nelle sale dal 17 aprile con Lucky Red

da sinistra: Drew Starkey e Daniel Craig
da sinistra: Drew Starkey e Daniel Craig
16 aprile 2025 | 13.41
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"La mascolinità è per me un argomento interessante, mi affascina. Attraverso i ruoli che ho interpretato, tra i tanti quello di James Bond, ho avuto l'opportunità di esaminare cosa significhi essere maschio in questo mondo e cosa rappresenti. Forse in molti equiparano il personaggio che interpreto in 'Queer' alla mancanza di durezza rispetto a Bond. Io non penso che sia così, William Lee è un duro come pochi. Non mi piace la visione binaria delle cose, perché la vita è molto più complicata e meravigliosa di così". A dirlo all'Adnkronos è Daniel Craig, che torna sul grande schermo con 'Queer' di Luca Guadagnino, nelle sale dal 17 aprile con Lucky Red. 

Chiuso il capitolo 007 - ancora senza volto dopo l'acquisizione del franchise da parte di Amazon MGM e l'abbandono di Craig - il divo, nel film di Guadagnino basato sull'omonimo romanzo di William S. Burroughs, interpreta Lee: un americano sulla soglia dei quaranta espatriato a Città del Messico. Passa le sue giornate quasi del tutto da solo, se si escludono le poche relazioni con gli altri membri della piccola comunità americana. L'incontro con Eugene Allerton (Drew Starkey), un giovane studente appena arrivato in città, lo illude per la prima volta della possibilità di stabilire finalmente una connessione intima con qualcuno. I due attori portano in scena una storia d'amore universale tra ossessioni, dipendenze, paure, sentimenti, solitudini e seduzioni. 

"'Queer' è una storia d'amore fuori sincrono, ma il desiderio è qualcosa su cui nessuno di noi ha potere", dice Craig, che aggiunge: "Non lo so se oggi siamo in grado di amare e di provare dei sentimenti così profondi, anche se a volte significa essere soli". Per Starkey "è qualcosa che sperimentiamo tutti noi nella nostra vita, amare ed essere soli allo stesso tempo". Il film è stato girato a Roma, negli studi di Cinecittà: "Avevo già girato nella Capitale, ma mai a Cinecittà e con una troupe completamente italiana. È stata una vera gioia", ricorda Craig. Entusiasmo condiviso anche dal collega: "Sul set ci siamo sentiti come se fossimo in famiglia. Amo Roma, è stata la mia prima volta in Italia", conclude Starkey. di Lucrezia Leombruni

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