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Enzo Paolo Turchi: "Da bambino ho incontrato il mostro che voleva approfittare di me"

Il ballerino e coreografo ospite di 'Ciao Maschio', il programma diretto da Nunzia De Girolamo. 'Da bambino mi è mancato l'affetto - confessa- Studiavo danza e ho subito pregiudizi, poi ho capito che era la mia vita'

Enzo Paolo Turchi in studio a 'Ciao Maschio' con la conduttrice del programma Nunzia De Girolamo
Enzo Paolo Turchi in studio a 'Ciao Maschio' con la conduttrice del programma Nunzia De Girolamo
16 maggio 2025 | 20.26
LETTURA: 2 minuti

"Purtroppo la mia infanzia è stata complicata, dovuta a una situazione familiare molto difficile, perché mia madre spariva. Purtroppo stava fuori di testa, andava fuori dieci giorni poi se la ritrovavano così. Mio padre andò via ed io l'ho visto tre volte nella mia vita, una quando è morto. Mi è stato tutto chiaro solo dopo. In famiglia c'era stata questa disgrazia, quando finì la guerra nel 1945 io avevo due sorelline, una di 12 anni e una di 18 mesi. Purtroppo un carro armato le ha schiacciate e sono morte". Si confessa il ballerino e coreografo Enzo Paolo Turchi, ospite di Nunzia De Girolamo a 'Ciao Maschio', nella puntata in onda sabato 17 maggio in seconda serata su Rai 1 dopo la finalissima dell’Eurovision Song Contest.

"Io l'ho odiata mia madre perché mi lasciava solo - ricorda ancora - io delle volte a quattro anni nascondevo, non dicevo niente a nessuno, ho dormito in mezzo alle scale. A casa nostra non c'era la luce, si mangiava quando capitava, io a otto anni poi ho iniziato a lavorare, facevo le pulizie in una bisca, sempre sui quartieri spagnoli, per 20 lire al giorno per comprarmi un panino. Da bambino mi è mancato l’affetto".

E alla domanda della De Girolamo 'Hai mai incontrato qualcuno che volesse approfittare del tuo stato di malessere?', Enzo Paolo Turchi confessa: "ho vissuto storie un po' brutte. Ho incontrato il mostro. Sono state purtroppo cose brutte e non le voglio ricordare perché mi danno fastidio molto. Ho subito anche dei pregiudizi perché studiavo danza, era durissima - spiega ancora - Però poi ho capito che in fondo era la mia vita. Ho odiato entrambi i miei genitori - conclude Enzo Paolo Turchi- ma se oggi potessi rivederli gli chiederei scusa. Perché il dolore di una perdita di un figlio penso sia la cosa più brutta che possa esistere".

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