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David Garrett: "Con Italia rapporto speciale, sul palco la mia Millennium Symphony"

Il compositore e violinista tedesco torna con alcuni dei successi pop degli ultimi 25 anni: "Io sexy? La mia musica lo è"

David Garrett (foto Ben Wolf)
David Garrett (foto Ben Wolf)
25 febbraio 2025 | 09.28
LETTURA: 5 minuti

E’ il maestro indiscusso del crossover. Molti lo considerano una vera rockstar, per qualcuno è un sex symbol. Di certo c’è che David Garrett - oltre cinque milioni di cd venduti, 5,6 miliardi di streaming in tutto il mondo, 14 dischi di platino e 32 d’oro - non ha mai smesso di incantare il pubblico con le brillanti variazioni del suo violino. Nel corso della sua stellare carriera, che dura da oltre tre decenni, il violinista e compositore tedesco ha affascinato milioni di persone con le sue interpretazioni di musica classica, offuscando i confini tra classica e pop, e aprendo nuove dimensioni.

Ora si prepara a portare dal vivo, anche in Italia, il suo ultimo progetto, 'Millennium Symphony', che segna un’evoluzione crossover nella sua carriera. Qui Garrett reinterpreta alcuni dei successi pop degli ultimi 25 anni, comprese le mega hit di Taylor Swift, Rihanna, Ed Sheeran, The Weeknd, David Guetta, e altre star nazionali e internazionali. Il tutto abbinato a una nuova direzione dal vivo, grazie al contratto con Live Nation che prevede un tour globale, siglato da David e dal ceo di Live Nation Michael Rapino a Los Angeles, che ha spianato il terreno per un tour mondiale negli stadi. Garrett, insieme alla sua band e orchestra, si esibirà dal vivo in Germania, Austria, Svizzera, Italia (con tre date a Roma, Padova e Milano ad aprile) e in altri Paesi. L’AdnKronos ha intervistato il musicista a qualche settimana dall’inizio del tour.

Sei il maestro del crossover e hai creato uno stile musicale originale, combinando musica classica e rock in un'unica canzone. Da dove nasce l'idea di questo genere e chi sono i tuoi maestri?

"I miei maestri sono i grandi della musica classica, da Arthur Rubinstein a Rostopovich, che considero degli eroi. Naturalmente ho anche degli idoli dal mondo pop e del rock, soprattutto se parliamo di strumentisti, ci sono alcune persone che apprezzo molto e che hanno realizzato brani meravigliosi dimostrando un'incredibile capacità di scrittura".

Secondo te cos’hanno in comune i Metallica e la musica classica? Se dovessi decidere cosa ascoltare tra i due, cosa sceglieresti e perché?

"Perché scegliere tra due cose belle se si possono avere entrambe? Credo che in comune abbiano buon gusto, un buon istinto per genere che fanno, per la buona melodia. Avere un gusto da coltivare è la cosa più importante nella vita, qualcosa su cui lavorare sempre. Facendolo non solo si ha del talento ma si diventa anche un buon musicista".

Qualcuno ti ha definito un sex symbol. Come gestisci questo lato di te e qual è il tuo rapporto con i fan?

"Mi guardo ogni mattina allo specchio, e non sono necessariamente convinto di essere un sex symbol. Ma ovviamente è un complimento, lo prendo come tale, sono parole molto belle. Cerco di vivere uno stile di vita sano per rimanere a mio agio con il mio corpo, ma se la gente trova sexy la mia musica, la mia passione, credo sia ancora meglio".

Quando lavori da dove nasce l’idea di unire stili e generi diversi?

"L'ispirazione per combinare le cose mi viene molto naturale. Credo che da artista e musicista contemporaneo abbia gli occhi aperti, le orecchie aperte, ed essendo incuriosito e affascinato anche da altri generi musicali, non solo il rock, ma anche il pop, il jazz e l'EDM, mi venga tutto naturale. La prima cosa che mi viene in mente quando ascolto una canzone senza averla studiata a fondo, è l'intuito che mi porta a scegliere immediatamente l'arrangiamento e l'orchestrazione, e avviene in maniera molto naturale, soprattutto quando decido di essere io il protagonista di quella melodia".

Il tuo tour toccherà l'Italia il prossimo aprile, che tipo di rapporto hai con gli italiani e cosa suonerai sul palco?

"Con l'Italia ho un legame musicale lunghissimo, molto di più rispetto a qualsiasi altro Paese al mondo. La mia prima grande tournée è stata in Italia, quando avevo 13 anni, con Claudio Abbado, quindi il mio legame con l'Italia risale a tempi lontani. Da allora ho tenuto concerti in Italia ogni anno, a parte nel periodo in cui studiavo a New York, ma vanto una lunga storia, e inoltre poter interpretare la figura di Paganini (nel film 'Il violinista del diavolo', ndr) mi ha avvicinato ancora di più a questo bellissimo Paese. Nel tour suoneremo ‘Millennium Symphony’, credo sia normale focalizzarsi sul nuovo lavoro, come tutti gli artisti si ritiene che sia sempre il migliore lavoro, altrimenti non continueresti a lavorare. Sono molto eccitato e orgoglioso di tornare in Italia con un nuovo progetto crossover per sorprendere i fan con arrangiamenti meravigliosi di canzoni pop e rock degli ultimi 20 anni. Questo album è probabilmente il disco crossover più contemporaneo che abbia mai scritto e suonato e sono sicuro che tutti conosceranno le canzoni, le ameranno e ci divertiremo con delle performance di alta qualità".

C’è qualche artista con il quale ti piacerebbe duettare al violino o una star italiana della musica che sogni di coinvolgere?

"Molti dei miei colleghi con i quali ho già suonato e diviso il palco e imparato con passione. Ho sicuramente dei sogni nel cassetto ma vorrei tenerli per me, perché credo nel karma, e nel mantenere il sogno per sé finché non si avvera".

Hai in programma nuovi progetti?

"Dopo aver trascorso un anno e mezzo su questo progetto ho già delle idee ma ora sta per iniziare il tour, con tutto il lavoro che abbiamo fatto e non vedo l’ora di vedere il pubblico in piedi". (di Federica Mochi)

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