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Luciana Littizzetto non è tornata in studio sul Nove, ma legge comunque a 'Che Tempo Che Fa' una lettera "da malata" allo Stato italiano per elogiare la sanità pubblica e chiedere di proteggerla: "È la cosa più bella che abbiamo dopo la battuta di Sinner, non buttiamola via".
"Quando sei malato impari tante cose. Quando sei malato d’improvviso non hai più niente, il corpo non è più tuo, lo gestiscono i medici che ti dicono cosa devi o cosa non devi fare come quando eri piccolo", racconta Littizzetto mentre è in una "pausa non voluta che inizia un martedì qualunque e finisce quando vuole il tuo corpo e non quando vuoi tu". E ricorda la possibilità che gli investimenti al comparto militare salgano al 3% del Pil, mentre il 6% è destinato alla Sanità: "Meno satelliti spia e più risonanze magnetiche, meglio qualche F35 in meno e qualche ambulanza in più. Fai in modo che non ci sia un'attesa di un lustro per fare una tac non a pagamento"