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Canino: "Gli autori della serie sugli 883 non hanno capito la mia 'Brutta'"

Il suo brano del 1992 è diventato una hit intramontabile della musica italiana, citato anche nello show 'Hanno ucciso l'Uomo Ragno"

Alessandro Canino - Agenzia Fotogramma / Ipa
Alessandro Canino - Agenzia Fotogramma / Ipa
05 novembre 2024 | 18.07
LETTURA: 3 minuti

Alessandro Canino, noto al grande pubblico per il successo del brano 'Brutta' del 1992, non è d'accordo con la rappresentazione del suo brano nella serie tv 'Hanno ucciso l'Uomo Ragno - La leggendaria storia degli 883'. "La mia canzone 'Brutta' oggi potrebbe essere letta come un inno contro il bullismo e non è affatto un insulto. Forse chi la definisce tale non l'ha mai ascoltata davvero", ha commentato all'Adnkronos.

Cosa succede nella serie 'Hanno ucciso l'Uomo Ragno'

La serie Sky infatti mostra la partecipazione degli 883 al Cantagiro del 1992 (la stessa dove gareggiò anche Canino) e include una scena in cui Max Pezzali al telefono con Claudio Cecchetto si lamenta della manifestazione canora e critica ironicamente 'Brutta' definendola un brano che "insulta per tutto il tempo". Canino ammette di non avere visto la serie, ma solo "qualche spezzone", e pur riconoscendo la natura romanzata della serie, commenta con un sorriso: "Chi ha scritto quella scena probabilmente non ha capito il senso della canzone. Forse l'hanno fatto per creare un pretesto per un commento".

E sulla critica al Cantagiro precisa: "Esisteva da prima del Festivalbar, dagli anni Sessanta. Ci sono passati i più grandi cantautori italiani. Non è mai stata una manifestazione di serie B. Forse all'epoca il Festivalbar aveva preso più la scena, lanciava le hit estive, mentre il Cantagiro era un evento che durava tutto l'anno e percorreva l'Italia intera". Canino ricorda con chiarezza il Cantagiro del '92, un'esperienza cruciale per la sua carriera e, a suo dire, anche per gli 883: "Loro nascono lì, con me al Cantagiro. Furono inizialmente esclusi perché arrivavano sempre ultimi. Avevano un pezzo fortissimo ma la gente non lo capì subito. Da lì partì la loro avventura".

Canino e la sua 'Brutta'

Con 'Brutta' Canino si classificò sesto nella sezione giovani proposte al Festival di Sanremo 1992 a soli 18 anni ("Un'emozione fortissima, la realizzazione di un sogno") e il brano diventò una vero e proprio tormentone dell'estate. "'Brutta' è un marchio di fabbrica che mi distingue in tutto il mondo. In Italia si conosce il successo italiano, ma all'estero 'Brutta' è considerata una delle canzoni manifesto di Sanremo. È conosciuta ovunque", racconta. Il successo del brano, secondo Canino, risiede nella sua autenticità: "Racconta un episodio realmente accaduto, un compleanno di una mia amica. Parla del sentirsi inadeguati, una situazione che molti vivevano e vivono ancora oggi soprattutto nell'adolescenza. Sapevamo di avere un argomento forte, ma non immaginavamo che sarebbe diventata una hit intramontabile della musica italiana".

Dal 1992 ad oggi, però, il panorama musicale è totalmente cambiato e la gavetta, secondo l'artista, sembra un concetto superato, i social media lanciano artisti che bruciano le tappe, a volte a discapito della vera esperienza sul campo. L'artista, invece, nato proprio dal palco di Sanremo Giovani, sottolinea l'importanza di percorsi formativi come quello che lui stesso ha intrapreso e plaude al ritorno della sezione Nuove Proposte del festival voluta quest'anno da Carlo Conti. "È corretto dividere giovani e big per dare spazio a entrambi e permettere ai giovani di distinguersi", afferma con convinzione. La televisione con i tanti talent show offre visibilità, ma l'esperienza live, il contatto con il pubblico, secondo Canino, rimangono insostituibili.

Come quello che ancora oggi lo lega ai suoi fan: "Cambiano le generazioni ma l'emozione rimane la stessa". E sulla sua carriera commenta con un'amara riflessione: "E' brutto dirlo ma sono stato abbandonato dalla discografia italiana. Non saprei dire bene perché ma forse le brave persone non riescono a farsi spazio in questo mondo. Per fare una battuta, in un mondo in cui ormai i giovani artisti incidono un brano ogni tre mesi, io, Canino, sono stato poco 'incisivo'", ride. Nonostante i rimpianti, Canino si dichiara soddisfatto del suo percorso. Continua a esibirsi in giro per il mondo, spesso insieme alla figlia, anche lei cantante. Ma l'ondata di nostalgia anni 90 è appena iniziata: "Per emozionare sono sempre pronto. Se mi daranno la possibilità mi butterò a capofitto", conclude l'artista pronto a cogliere nuove opportunità. (di Loredana Errico)

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