
Bombardato un velivolo da rifornimento. Teheran continua a lanciare missili: prima sirene a Tel Aviv e Gerusalemme, in serata allarme a Haifa
Israele continua a colpire l'Iran, con un raid che prende di mira in particolare l'aeroporto di Mashhad, nel nord-est del paese, nel corso di domenjica 15 giugno. L'azione delle forze di difesa israeliane (Idf) ha portato a colpire anche un aereo da rifornimento di Teheran a 2.300 chilometri da Israele. E' il raid più distante dall'inizio dell'operazione..
Per il terzo giorno consecutivo, l'Iran risponde lanciando missili balistici. Nel corso della giornata, inizialmente hanno suonato le sirene d'allarme in tutta l’area centrale e settentrionale di Israele, incluse Gerusalemme e Tel Aviv. L'Idf ha chiesto ai civili di "correre nei rifugi" più volte, anche nella tarda serata locale, quando l'allarme è scattato in particolare a Haifa: due persone sono rimaste lievemente ferite dai frammenti generati dall'impatto di un missile. Dopo le 20.30 italiane, le 21.30 locali, le autorità israeliane hanno autorizzato i civili a lasciare i rifugi.
Tra Iran e Israele ci sarà "presto" pace "grazie al mio intervento", ha assicurato, invece, Donald Trump in un post su Truth Social, ricordando i suoi precedenti sforzi per la pace anche in altre regioni. "Sono in corso molte telefonate e incontri", ha aggiunto, denunciando poca riconoscenza nei suoi confronti: "Faccio molto e non mi viene riconosciuto nulla, ma va bene così, il popolo capisce"."L'Iran e Israele dovrebbero fare un accordo, e lo faranno, proprio come ho fatto fare all'India e al Pakistan", ha scritto il presidente americano. "E' possibile che veniamo coinvolti" nel conflitto in corso tra Israele e Iran, ha detto Trump parlando con Abc News e assicurando che "in questo momento" gli Stati Uniti "non sono coinvolti".
Trump è "aperto" alla possibilità che Vladimir Putin agisca da mediatore nel conflitto tra Israele e Iran. Il presidente russo "è pronto - ha detto parlando con Abc News - mi ha chiamato a proposito di questo, abbiamo avuto una lunga conversazione su questo". Ieri, il presidente americano ha avuto un nuovo colloquio telefonico con Putin, che il giorno prima aveva parlato sia con il presidente iraniano Masoud Pezeshkian sia con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, proponendosi come mediatore.
Ha parlato anche dei colloqui sul nucleare tra Teheran e Washington, con il sesto round che era previsto per oggi che è stato annullato in seguito agli attacchi israeliani. "No, non c'è una deadline - ha risposto il presidente alla domanda se all'Iran sia stato dato un termine per la ripresa dei negoziati -. Ma stanno parlando, dovrebbero fare un accordo, continuano a parlare".
Trump ha avvertito Teheran che ogni attacco contro gli Stati Uniti sarà seguito da una risposta militare devastante. "Se veniamo attaccati in qualsiasi modo, forma o maniera dall’Iran, la piena forza e potenza delle Forze Armate statunitensi si abbatterà su di voi a livelli mai visti prima" aveva avvertito poco prima Trump sempre sulla piattaforma Truth Social.
L'Iran avrebbe contattato Oman e Qatar chiedendo di mediare con gli Stati Uniti perché fermino gli attacchi israeliani e riprendano i colloqui sul nucleare. Lo ha rivelato una fonte a conoscenza del dossier al Jerusalem Post, mentre Donald Trump parla di contatti e incontri in corso perché si arrivi a un accordo tra Israele e Iran. Secondo la stessa fonte, anche l'Arabia Saudita starebbe lavorando dietro le quindi per promuovere un cessate il fuoco con l'obiettivo di riprendere i negoziati sul programma nucleare.
Nuove esplosioni sono state avvertite anche a Teheran nella tarda mattinata di oggi. Ne ha dato notizia l'Afp, mentre i siti iraniani Khabar online e Ham Mihan hanno riferito che i sistemi di difesa aerea a ovest e nordovest della capitale sono stati attivati "per contrastare nuovi attacchi". Due missili hanno colpito il centro di Teheran, provocando forti esplosioni udibili in varie zone della capitale iraniana, ha reso noto l’agenzia di stampa Tasnim.
Dall'inizio degli attacchi israeliani, denuncia il quotidiano iraniano Etemad, che cita il ministero della Sanità, sono stati almeno 128 i morti e circa 900 i feriti degli attacchi israeliani in Iran, iniziati nella notte tra giovedì e venerdì. Tra le vittime "almeno 40 donne", mentre "il numero di bambini martirizzati è significativo".
Almeno 14 scienziati nucleari iraniani sono rimasti uccisi negli attacchi israeliani iniziati nella notte tra giovedì e venerdì. Lo hanno riferito due fonti di Paesi del Golfo alla Reuters, citate dal Times of Israel, mentre le Idf hanno finora confermato la morte di nove scienziati, pubblicandone i nomi. Secondo le stesse fonti, alcuni di loro sarebbero morti anche nelle esplosioni di autobombe.