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Milei ad Atreju: "Creiamo internazionale di destra". Meloni: "Rivoluzione culturale"

Il presidente argentino ospite della kermesse di Fratelli d'Italia: "La sinistra è culto del potere, difendiamo la causa dell'Occidente"

Javier Milei e Giorgia Meloni - Fotogramma
Javier Milei e Giorgia Meloni - Fotogramma
14 dicembre 2024 | 19.28
LETTURA: 3 minuti

Dobbiamo tenere aperti i canali di cooperazione tra noi in tutto il mondo: dobbiamo creare una internazionale di destra". Così il presidente argentino Javier Milei dal palco di Atreju infiamma la platea accolto alla kermesse di Fratelli d'Italia dalla premier Giorgia Meloni.

"Sono molto contenta" di avere Milei "qui stasera. Dobbiamo ringraziare questo ospite che ha fatto un viaggio lungo per partecipare a questa edizione di Atreju. Lui sta portando una vera rivoluzione culturale in una nazione sorella dell'Italia".

"Come noi, condivide l'idea che una politica fatta solo di sussidi è una politica che porta i Paesi verso il baratro e come noi sa che il lavoro è l'unico antidoto vero per la povertà", ha proseguito la presidente del Consiglio, chiamando l'applauso per l'ospite d'onore della kermesse. E la platea ha risposto al grido di "libertà, libertà".

Cosa ha detto Milei

"Il sistema delle caste privilegiate sta collassando, l'infermità dell'anima woke incontra sempre più resistenza dentro una società che cerca nuovi rappresentanti, leader che segnino il cammino", ha scandito Milei dal palco di Atreju. "Noi difendiamo una causa giusta e nobile, molto più grande di ognuno di noi. Noi persone siamo meri strumenti per questa causa e dobbiamo essere disposti a dare la vita per questa. Parlo della linea storica dell'Occidente, una causa intergenerazionale, un filo che scorre lungo millenni".

"Si tratta di una causa giusta, che ci supera come persone, per cui non c'è posto per ambizioni personali - ha detto Milei, che poi ha citato Lenin - Senza teoria rivoluzionaria non ci può essere un movimento rivoluzionario".

"Ho le mie ricette che non sono né politicamente corrette, né professionali, ma non si può nascondere che finora ci abbiano dato risultati, almeno funzionano. Sono come il catenaccio - ha spiegato con un parallelo calcistico - però in politica".

"Il nostro governo ha appena compiuto un anno, contro il pronostico di analisti e politici di professione, che credevano saremmo durati solo un paio di mesi e che eravamo incapaci di governare, oggi questi stessi si sorprendono dei nostri risultati - ha rivendicato Milei - Non sono un politico, ho sempre disprezzato i politici per i danni profondi che hanno fatto al mio Paese. Sono entrato in politica a 51 anni, e a chi mi voleva insegnare come fare politica, come comportarsi, come negoziare, come parlare in camera... diciamo che non li ho mai seguiti e tantomeno li ho applicati".

"La sinistra è il culto del potere, preferisce regnare all’inferno che servire in paradiso e se deve trasformare il paradiso nell’inferno per mantenere il potere lo fa senza scrupolo". Lo ha dichiarato il presidente argentino, Javier Milei, sul palco di Atreju.

"La destra deve combattere unita come una falange di una legione romana, dove nessuno rompe la formazione. L’unico modo di affrontare la sinistra è da destra. L’estremo centro non può battere la sinistra criminale - ha detto Milei - Dobbiamo essere all’altezza del momento storico. Dobbiamo tenere aperti i canali di cooperazione tra noi in tutto il mondo: dobbiamo creare una internazionale di destra".

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