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Meloni in Senato: "Musk è mio amico ma io non prendo ordini da nessuno"

La replica della premier dopo le comunicazioni in vista del Consiglio Ue: "Europa deve occuparsi di meno cose, e farlo meglio"

Meloni in Senato:
18 dicembre 2024 | 12.30
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"L'Europa deve occuparsi di meno cose e di farle meglio, deve fare le cose che gli stati nazionali non possono fare". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nel corso della replica in Senato, dopo le comunicazioni in vista del Consiglio Ue del 19 dicembre. "Voglio un'Europa più forte, penso che il problema -spiega- è stato che l'Europa non ha avuto più chiara la sua missione, ha scelto una maggiore regolamentazione al posto di quella chiarezza".

"Questa resta la mia idea di Unione europea, io vedo il mondo a modo mio. Sono cose su cui bisogna confrontarsi", aggiunge. "Per voi -dice rivolta al Pd- chiunque ha una idea diversa dalla vostra è impresentabile".

"Su automotive rivedere scelte, corsa all'elettrico insensata"

"Sull'automotive dobbiamo rivedere le scelte, dobbiamo lavorare con pragmatismo e serietà, dobbiamo difendere una filiera fondamentale della nostra industria", ha detto la premier, avvertendo che "la corsa all'elettrico è insensata".

"Nessuno nega l'emergenza climatica, ma contestiamo la strategia della Ue, con un approccio troppo ideologico, questo non funziona". "Oggi -spiega- il nostro sistema è uno dei più verdi al mondo, se massacriamo quel sistema creiamo un problema".

Su Musk

Rispondendo alla sottolineatura della sua amicizia con Elon Musk fatta in Aula, Meloni spiega che "l'Italia è stata la prima nazione in Europa a regolamentare i privati nello spazio, io non prendo ordini da nessuno, mi confronto con tutti". "Lui è mi amico -ricorda- . Io sono amica di tanti...". Quindi, rivolgendosi al partito democratico, dice: "L'impresa di Musk non è quella di essere andato sulla Luna, piuttosto è quella di avervi trasformato in sovranisti".

Manovra

"Sarei molto contenta se ci mettessimo d'accordo sui tempi per un'approvazione della manovra senza il voto di fiducia, chiaramente dobbiamo rispettare i tempi della manovra". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nel corso della replica in Senato, dopo le comunicazioni in vista del Consiglio Ue del 19

Migranti

"I trafficanti di esseri umani riescono a farsi pagare migliaia di euro con la promessa di arrivare in Europa, usano pure i dépliant per promuovere i loro viaggi". "Il protocollo con l'Albania è un metodo molto efficace per combattere la mafia del mare, e quello che vi ho chiesto è di aiutare l'Italia a combattere questa mafia. Noi difendiamo quel modello", aggiunge.

Sul Piano Mattei "il mio appello alle opposizioni è di lavorarci insieme come sistema Italia", dice Meloni. "Nel dettaglio lo considero un piano strategico per l'interesse nazionale -sottolinea- non avrebbe senso mettere soldi immaginando che poi, se tra tre anni questo governo dovesse terminare il proprio compito, chi arriverà dopo non lo porterebbe avanti". "Ero all'opposizione del governo Draghi e non mi si è dovuto chiedere di fare la cosa giusta per l'Ucraina. Siccome lei senatore Alfieri ha detto parole positive sul piano Mattei voglio reiterare l'invito a lavorarci come sistema Italia", conclude.

La premier esprime poi solidarietà a Matteo Salvini per il processo Open Arms, incassando l'applauso dagli scranni della maggioranza.

Attacco al Pd

"Il Pd continua a ragionare nella logica amico-nemico, io ringrazio Mattarella per aver detto ieri la stessa cosa, nel mondo non ci sono quelli del partito democratico tutti buoni che vanno avvicinati e gli altri cattivi che vanno allontanati. Se l'Europa ragiona così è già morta e io non la voglio uccidere", afferma Meloni.

"Avete consentito che il commissario italiano fosse preso come ostaggio per avere il commissario spagnolo, gli italiani lo sappiano". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nel corso della replica in Senato, dopo le comunicazioni in vista del Consiglio Ue del 19 dicembre, replicando all'intervento del senatore del Pd, Alfieri. "Le sue parole di oggi -attacca- confermano che avete usato il commissario italiano come un ostaggio, è una cosa gravissima".

"A Caivano siamo stati noi a buttare fuori 36 camorristi dalle case occupate della povera gente, stavano lì da qualche anno i camorristi...". "Voi -aggiunge- fate 'oooh, ma siamo stati noi a buttarli fuori...". Lo dice Giorgia Meloni nella replica alle comunicazioni in Senato in vista del Consiglio Ue rivolgendosi ai banchi delle opposizioni.

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