a Roma prima assemblea nazionale, si punta a "rappresentanza stabile e liberaldemocratica senza leaderismi"
La prima Assemblea Nazionale di 'Orizzonti Liberali', ha eletto presidente per acclamazione, il deputato Luigi Marattin. Nella convention di Roma, presso l'hotel Hotel Royal Santina, Marattin ha illustrato le linee strategiche per il futuro dell’associazione. Sottolineando l'obiettivo di costruire "un’identità politica solida e inclusiva, distante dalla personalizzazione della politica e capace di dare rappresentanza a chi oggi non si riconosce nell’attuale offerta politica e non va più al voto". Per Marattin "è il momento di costruire un partito che si basi su un'identità politica e non solo sull'appartenenza a un gruppo che ha come unico scopo il tifo per un leader. Dobbiamo offrire a quanti oggi non votano, o votano turandosi il naso, la possibilità di tornare a scegliere il partito che sentono più vicino".
"Noi non abbiamo fondato un partito, ma un’associazione, perché intendiamo costruire, insieme ad altri, una rappresentanza stabile e liberaldemocratica, indipendente dai leader del momento -ha spiegato nel suo intervento dal palco- . Orizzonti Liberali vuole essere la voce di quella parte d’Italia che non si sente rappresentata e rinuncia a votare: a questo bipopulismo noi non facciamo da camerieri".
"In tale ottica -ha aggiunto annunciando la nuova tappa del percorso aggregativo- l’associazione collaborerà con Libdem, Nos, Patto Ecologista Riformista, e il Partito Liberale Italiano (Pli), ritrovando i tutti insieme a Milano il 23-24 novembre, invitando a partecipare tutti i soggetti disposti a dar vita a questo nuovo soggetto politico, contendibile, senza esclusioni".
Marattin ha posto l’accento sul tema delle finanze pubbliche: "L’Italia non può più permettersi 1200 miliardi di spesa pubblica: è arrivato il momento di restituire ai lavoratori e alle famiglie ciò che non serve ed è spesa pubblica improduttiva, soprattutto al ceto medio, vero motore del Paese". Riguardo alla crescita salariale, Marattin ha poi affermato come "gli stipendi in Italia sono bassi perché la nostra crescita economica è pari a un quarto di quella europea. Bisogna incentivare la crescita strutturale e dimensionale delle imprese italiane, rendendole più produttive e in grado di offrire salari più alti. Il salario minimo non affronta il problema dei salari bassi".
Infine non sono mancate valutazioni sulla legge di Bilancio: "Mentre alcuni gridano che questa sia la legge migliore o peggiore di sempre, noi l'abbiamo analizzata a fondo e presenteremo emendamenti, ma guerre di religione a priori non ne faremo più". Al Royal Santina hanno portato i loro saluti il presidente di Libdem europei Andrea Marcucci e il Presidente di Nos Alessandro Tommasi, founder di 'Will'.