''Si parla di cosa si farà domani, non c'è una visione. In giro vedo un pensiero unico e se qualche illuminato visionario che sogna qualcosa nei prossimi dieci-venti anni viene preso per un matto... Questo libro vuole essere una speranza e dare delle indicazioni per il futuro, non solo di Ischia ma anche dell'Italia''. L'armatore Salvatore Lauro, classe '51, ischitano doc, già senatore della Repubblica con Fi, presenta così il suo libro dedicato all'isola natia, 'Il mare dentro. Dalla dolce vita alla tempesta perfetta' (edizione Rubettino con prefazione di Edward Luttwak), al quale ha affidato aneddoti biografici, mescolandoli ad una analisi politica e sociale sul presente e il futuro. L'ex parlamentare (approdato nel movimento azzurro nel '96, viene rieletto nel 2001 con la Casa delle libertà, si iscrive nel 2004 al Misto e ci resta fino al 2006) ricostruendo la storia di Ischia e dell'intero Paese, partendo dagli anni Sessanta, dalla grande speranza del boom economico fino ai giorni d'oggi.
''Negli anni '60 -dice all'Adnkronos Lauro- Ischia forse era diventata più famosa di Capri e d'estate la dolce vita romana si era trasferita da noi. Ricordo i film che faceva Rizzoli, non tutti sanno che nella mia isola è stato girato 'Cleopatra'. Purtroppo, negli ultimi tempi Ischia ha avuto un grave danno di immagine dovuto alla tragedia di Casamicciola. Per quei 500 metri di territorio i mass media si scatenarono e diedero l'idea che tutta l'isola fosse stata distrutta, poi c'è stato il terremoto e non ci siamo più ripresi. Dobbiamo riportare la dolce vita a Ischia, dobbiamo recuperare questo gap''.
''Come titolo ho scelto 'il mare dentro' -spiega l'armatore- perchè il mare è qualcosa che mi sta dentro, e' molto importante non solo per me ma per tutti. Purtroppo, gli italiani non sono dei marittimi ma dei contadini, non capiscono che il mare è anche fonte di business. Guardare sempre al Nord, a Bruxelles è limitativo, noi abbiamo il mare e ai tempi dei romani ci ha fatto vincere e conquistare il mondo''.
Il mare è quasi un'ossessione per Lauro. Tant'è che venne a lui l'idea della 'nave azzurra' per la campagna elettorale vittoriosa di Fi alle regionali del 2000. '''La proposi a Berlusconi durante un incontro nel suo ufficio a palazzo Grazioli. All'epoca Prodi aveva scelto il pulmann, c'era Fini che voleva l'elefantino... E così io pensai a una nave crociera, perchè il mare è il nostro destino. Il tour per i porti partì da Genova. A bordo c'era l'amata mamma del presidente, la signora Rosa e ricordo benissimo la tappa di Napoli: Berlusconi dovette scendere ben quattro volte nel garage della nave e aprire i portelloni, perchè le gente straripava, tutti volevano vederlo, toccarlo...''.
''Ho scritto questo libro per i miei nipoti -sottolinea Lauro- perchè non dimentichino le loro origini. Non devono dimenticare che sono nati nel mare''. Da qui il messaggio alle nuove generazioni: ''Io penso che il Paese possa fare molto e spero molto nei giovani. Ai giovani, quindi, dico: nessuno vi regalerà niente, il futuro sta nelle vostre mani, quindi, siate coraggiosi e non abbiate paure di affrontare la vita, che è, sì, molto difficile, ma può riservare grandi soddisfazioni e opportunità. Tant'è che il libro finisce con un blog che si siamo Salvatore Lauro, dove si possono scambiare opinioni, confrontarsi''.
Per l'ex senatore azzurro ''non sono importanti le scarpe che usi ma le impronte che lasci''. Una frase che sembra quasi una filosofia di vita. Che si ispira all'insegnamento paterno. ''Non a caso -confida- ho dedicato il libro a mio padre, che mi ha insegnato a pescare. Lui mi diceva sempre 'Salvatore, è inutile che ti lascio qualcosa, è più importante che invece ti insegno a fare qualcosa perchè se la fai bene poi su questo valore potrai lavorare da solo''.