A casa Rosa, al Portuense, via vai di politici che seppelliscono i loro amici a quattro zampe, il primo fu Mussolini con la gallina dei figli
Si accelera in Senato per il via libera agli animali da compagnia -cani e gatti, almeno per il momento- che verranno dotati di passi per gli uffici di Palazzo Madama. I questori Nastri, De Poli e Meloni martedì tornano a riunirsi, cercando di trovare la formula che accontenti tutti. Ma, al di là dei necessari dettagli, pare che la Politica non possa e non voglia rinunciare ad avere al fianco, anche nei Palazzi, il proprio amato cagnolino o gattino. "Non mi stupisce affatto questa novità, sapesse quanti sono i politici, anche senatori, che sono mie clienti, ieri uno di loro è venuto a trovare il suo animale che sta qui da un po' di tempo... .", dice all'AdnKronos Luigi Molon, 76enne proprietario di Casa Rosa, dimora nella zona del Portuense a Roma, l'unico cimitero italiano autorizzato alla sepoltura degli animali, con tanto di nome e lapide. Nella struttura, il veterinario oggi in pensione, ospita un migliaio di spoglie degli amati quattro zampe.
"Negli ultimi dieci anni è stato un boom di politici che sono arrivati per poter dare sepoltura a cani e gatti", spiega. "Ce ne sono alcuni -racconta- che vengono almeno una volta al mese a trovare chi hanno lasciato qui, spesso tra le lacrime". Nomi non se ne fanno. "E' una forma di privacy che voglio tutelare", replica, chiedendo di non insistere. Ma sui numeri Molon non si tira indietro: "C'è un politico che ha fatto seppellire 22 tra cani e gatti, un altro ne ha poi quattro....", dice in un elenco che non si ferma alle dita di una mano.
Negli anni tanti sono stati i cani e gatti dei vip della politica a trovare l'eterno riposo qui. La prima sepoltura fu però pre-repubblicana, di regime: "Nel '23 -ricorda Molon- mio padre Antonio, che era il veterinario di Mussolini, si occupò di tumulare la gallina del Duce, con cui giocavano i figli Romano, Vittorio e Bruno". Sempre a Casa Rosa, riposano in eterno i cani di Casa Savoia. Poi non mancarono i presidenti della Repubblica, come Leone e Pertini: il primo lasciò qui gli amati gatti, l'ex partigiano invece il suo barboncino gigante di nome Trick. A Casa Rosa vengono tumulati anche altri animali, meno mansueti, che al Senato non vedremo di sicuro. "Un cliente mi ha portato un leone, un altro una tigre, ma almeno era cucciola, mentre il leone non so proprio come poteva averlo a casa...".