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Energia, Meritocrazia Italia: "A rischio l'intero comparto manifatturiero, proposte per misure"

Energia, Meritocrazia Italia:
28 maggio 2025 | 17.47
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"Il cuore produttivo dell’Italia è a rischio. Il comparto manifatturiero, che rappresenta oltre il 15% del pil nazionale e più del 50% dell’export e garantisce milioni di posti di lavoro diretti e indiretti, è oggi schiacciato, tra l’altro, dal peso insostenibile del costo dell’energia. È un fatto che migliaia di aziende stiano riducendo o fermando la produzione non per mancanza di domanda, ma perché produrre costa più di quanto si ricavi. Il prezzo dell’energia elettrica e del gas sta erodendo ogni margine di sopravvivenza. Le imprese energivore, soprattutto nei settori metallurgico, chimico, ceramico, alimentare, cartario e meccanico, sono le prime vittime di questa spirale". Lo sottolinea il presidente di Meritocrazia Italia Walter Mauriello. "Ne va anche della competitività a livello internazionale, se si considera che la media europea paga l’energia elettrica 8,1 centesimi al kWh e in Italia si arriva a 14,5 centesimi, il 79% in più, e che America e Cina hanno un costo dell’energia da due a tre volte inferiore - continua - Meritocrazia Italia chiede misure d’intervento immediate. Nel dettaglio, occorrono: un tetto strutturale al prezzo dell’energia per le imprese manifatturiere, da attuarsi tramite contratti pubblici di fornitura a lungo termine (power purchase agreements statali) e riduzione degli oneri parafiscali in bolletta; il riconoscimento giuridico del 'manifatturiero strategico ed energivoro' per garantire accesso prioritario a tariffe calmierate, fondi compensativi e programmi di riconversione energetica".

E ancora: "Un’accelerazione dell’autonomia energetica industriale, con incentivi veri e autorizzazioni semplificate per impianti di autoproduzione (fotovoltaico, biometano, cogenerazione, idrogeno verde) anche in forma consortile tra pmi; un credito d’imposta maggiorato e automatico sui costi energetici sostenuti nel biennio 2023–2024, vincolato al mantenimento dell’occupazione e agli investimenti in sostenibilità - sottolinea Meritocrazia Italia - l’istituzione di un Fondo sovrano per l’energia industriale competitiva, finanziato con una quota degli extraprofitti delle utilities, finalizzato a stabilizzare i prezzi per le imprese energivore; una conferenza permanente Stato, Regioni e Imprese sulla politica energetica industriale, per allineare scelte normative, investimenti infrastrutturali e obiettivi di competitività".

"Nel frattempo si lavori a una seria pianificazione del ricorso a fonti energetiche alternative, per la soluzione del problema nel lungo periodo. Occorre dotare il Paese di una strategia energetica industriale che metta al centro chi produce ricchezza e occupazione", prosegue il presidente Mauriello. "È vero che il solare e l’eolico, da soli, non risolverebbero il problema, perché la loro incostanza andrebbe compensata con la realizzazione di enormi e onerosi impianti di immagazzinamento dell’energia - aggiunge - Per altro verso, il ritorno all’energia nucleare deve essere attentamente pianificato e realizzato nel rispetto di altissimi standard di sicurezza. È fondamentale che gli impianti siano sicuri, facilmente costruibili e gestibili, e che venga affrontato in maniera definitiva il problema dello smaltimento dei rifiuti radioattivi, sia quelli storici che quelli futuri. L’implementazione di soluzioni di smaltimento, inoltre, dovrebbe essere gestita con attenzione per evitare problematiche legate alla sicurezza nazionale, specialmente in relazione a possibili minacce esterne". "L’unica vera certezza, per ora, è che, se non si agisce subito, l’Italia perderà in silenzio intere filiere strategiche, lasciando spazio a concorrenti globali che godono di condizioni strutturalmente più favorevoli", conclude Mauriello.

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