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Consiglio d'Europa, Pinelli (Comm. Venezia): "Nessuna condanna o imposizione al nostro Paese"

Il rappresentante per l'Italia: "La raccomandazione è uno strumento fluido che incoraggia a correggere comportamenti in contrasto con Convenzione europea diritti dell'uomo"

Consiglio d'Europa, Pinelli (Comm. Venezia):
28 maggio 2025 | 16.44
LETTURA: 1 minuti

Le raccomandazioni all'Italia del rapporto annuale per il 2024 dell'organismo contro il razzismo e l'intolleranza del Consiglio d'Europa (Ecri) "non sono certamente una condanna del Paese. La raccomandazione è uno strumento fluido, cioè non vincolante, che non impone". E' il commento all'Adnkronos di Cesare Pinelli, membro rappresentante per l'Italia della Commissione di Venezia, l'organo consultivo del Consiglio d'Europa.

"La raccomandazione - spiega il rappresentante della Commissione ufficialmente chiamata 'Commissione europea per la democrazia attraverso il diritto' - viene fatta quando viene registrato in alcuni paesi un elemento che contrasta con ciò che dice la Convenzione europea dei diritti dell'uomo e quindi il Consiglio si sente in dovere di esprimere la propria raccomandazione".

Pinelli, anche professore ordinario di Diritto costituzionale all'università La Sapienza di Roma, rimarca che la raccomandazione è finalizzata "ad evitare che certi comportamenti si ripetano e ad incoraggiare a correggerli. Qui la questione non è il volere imporre qualcosa, ma la verosimiglianza di ciò che il rapporto sostiene". Di solito è verosimigliante? "E' evidente che il Rapporto si basa su indagini che sono state fatte". (di Roberta Lanzara)

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