'Luisa', edito da Sonzogno, non è solo racconto biografico della fondatrice dell’azienda Perugina e della maison ma intreccia la storia di tre donne
Si chiama 'Luisa' il romanzo di Paola Jacobbi che a quasi novant’anni dalla scomparsa prematura di Luisa Spagnoli (1877-1935), racconta la figura di una delle prime grandi donne imprenditrici, evidenziandone il genio, il coraggio e la modernità. Edito da Sonzogno, 'Luisa' non è solo un racconto biografico della fondatrice dell’azienda Perugina e della casa di moda che ha contribuito al prestigio della sartoria made in Italy, ma si presenta come un intreccio di storie, di tre donne – Luisa Spagnoli, Ida e Marina Vasconcelos – che vivono con determinazione, nonostante le difficoltà dei tempi, delle condizioni e delle vicende personali.
Paola Jacobbi, giornalista da sempre attenta alla moda e al costume, raccoglie materiale inedito dall’archivio della famiglia Spagnoli. Il libro è la testimonianza dello spiccato senso imprenditoriale di Luisa Spagnoli e delle sue visioni all’avanguardia, che le hanno permesso di passare dalla gestione di una piccola confetteria e poi cioccolateria di Perugia, alla fondazione dell’industria Perugina e, successivamente, dell’Angora Spagnoli. Le prime pagine proiettano il lettore subito nella vita di Luisa, adulta, consapevole di un male che non può combattere e che non le permetterà di veder trionfare la propria azienda manufatturiera. Si apre così un racconto su tre livelli temporali, quello della stessa Luisa, a partire dal matrimonio con Annibale Spagnoli, al senso di solitudine il giorno dopo le nozze per il trasferimento a Mantova, prima di tornare a Perugia; e di due donne, frutto invece di finzione, che permettono di raccontare il contesto e la storia successiva: Ida, ex dipendete della Perugina, in partenza per il Brasile; e la brasiliana Marina, nipote di Ida, che leggendo i quaderni scritti dalla nonna, e trasferitasi a Perugia, riuscirà a ritrovare la propria strada.
I l perno dei tre racconti è pur sempre la figura di Luisa e la dinamicità di una vita trascorsa nella sua amata Perugia - e sempre contro tutte le convenzioni - dapprima con il marito e i tre figli, e poi con il nipote del socio Francesco Buitoni, Giovanni, 14 anni più giovane di lei: un amore che, riservato e profondo, continuerà fino alla morte di Luisa. Accanto alla storia personale, costellata anche di momenti difficili e di perdite, la storia professionale: quella di una donna imprenditrice che ha contribuito alla modernità del nostro paese. Le sue visioni originali e all’avanguardia hanno guidato un impegno, da parte di Luisa, sia sul piano industriale sia su quello sociale. Fondata la Perugina e costruito lo stabilimento di Fontivegge, non solo è autrice dell’invenzione gastronomica più rinomata dell’ultimo secolo, il Bacio, ma anche fautrice di una politica di aiuto alle donne lavoratrici, come la costruzione di asili nido per aiutare le dipendenti madri. Solo a conclusione del primo conflitto mondiale, Luisa Spagnoli pone le basi dell’omonima casa di moda: partendo dall’allevamento di conigli d’angora, ricava la lana da cui produce scarpine e cuffiette per bambini, da inserire come sorprese nell’uovo di Pasqua (altra sua intuizione).
Da lì darà vita all’Angora Spagnoli, che confeziona scialli, boleri e indumenti per signore. L’inizio di una grande avventura industriale che tutt’oggi è sinonimo di stile e prestigio. Completano il libro due postfazioni, che sono anche due testimonianze, a firma di Nicoletta Spagnoli, amministratore delegato e direttore creativo di Luisa Spagnoli, e di Aldo Spagnoli, amministratore unico di Partecipazioni Mediterranee Srl. Il libro è pubblicato con il contributo di Partecipazioni Mediterranee, che devolverà il 10% del prezzo di copertina defiscalizzato di ogni copia venduta attraverso i normali canali librari a Wamba Ets, organizzazione non profit che garantisce assistenza e cure specialistiche e ricerca a bambini e adulti affetti da malattie neuromuscolari come la Sma atrofia muscolare spinale, la Sla sclerosi laterale amiotrofica e le distrofie. I fondi saranno destinati ai progetti di assistenza e ricerca.