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Ucraina-Russia, iniziata la tregua. Putin accoglie Xi: "Nostri legami non vanno contro nessuno"

Nonostante il cessate il fuoco, Kiev denuncia bombardamenti su Sumy. Segnalati allarmi e attacchi di droni anche nella regione russa di Lipetsk

Vladimir Putin e Xi Jinping  - (Afp)
Vladimir Putin e Xi Jinping - (Afp)
08 maggio 2025 | 07.28
LETTURA: 3 minuti

E' iniziato alla mezzanotte di oggi, giovedì 8 maggio, il periodo di tregua nella guerra tra Russia e Ucraina chiesto da Vladimir Putin in vista del Giorno della Vittoria. Ma nonostante il cessate il fuoco unilaterale, le autorità ucraine hanno segnalato nuovi bombardamenti stamattina.

Aerei russi hanno sganciato bombe teleguidate più volte sulla regione settentrionale di Sumy, ha dichiarato l'Aeronautica Militare ucraina su Telegram, avvertendo dell'attività aerea in corso in direzione est.

Dall'altra parte, sono stati segnalati allarmi e attacchi di droni anche nella regione di Lipetsk, nella Russia occidentale, secondo il governatore regionale Igor Artamonov.

Putin accoglie Xi a Mosca: "Nostri legami non vanno contro nessuno"

A Mosca intanto Putin ha accolto il leader cinese Xi Jinping. La Russia e la Cina stanno sviluppando le loro relazioni "a beneficio delle popolazioni di entrambi i Paesi e i nostri rapporti non sono contro nessuno", ha detto il presidente russo all'inizio dei colloqui. Xi dal canto suo, ha sottolineato che "di fronte alla tendenza internazionale all'unilateralismo e al comportamento di bullismo egemonico, la Cina lavorerà con la Russia per le responsabilità speciali delle principali potenze mondiali". Le relazioni tra Cina e Russia sono diventate "più stabili e forti nella nuova era", ha detto Xi durante il colloquio al Cremlino, che avviene dopo più di tre anni da quando il leader cinese e il presidente russo dichiararono l'amicizia "senza limiti" tra Cina e Russia.

Zelensky: "Celebrazione Giorno della Vittoria a Mosca? Parata di cinismo"

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha criticato le celebrazioni del Giorno della Vittoria della Seconda Guerra Mondiale a Mosca, dove il presidente russo Vladimir Putin accoglierà oltre 20 leader mondiali e terrà una grande parata militare. "Sarà una parata di cinismo. Non c'è altro modo per descriverla. Una parata di bile e bugie", ha detto Zelensky.

Costa: "Minaccia russa va oltre"

"La minaccia russa va oltre l’Ucraina. La Russia domina la Bielorussia. Ha una presenza militare in Moldavia e Georgia. Proietta la sua ombra sui Paesi baltici, minaccia i confini orientali dell’Ue, i nostri sistemi democratici, le infrastrutture critiche. Se la Russia considera i confini ucraini come una semplice linea su una mappa, perché dovrebbe rispettare quelli di altri Paesi?". Questa la diagnosi del presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, nel suo discorso all'Istituto Europeo di Fiesole per l'ottantesimo anniversario della fine della Seconda guerra mondiale.

Per garantire una pace giusta e duratura in Ucraina e in Europa, continua Costa, l'Ue lavora "fianco a fianco" agli sforzi della Coalizione dei volenterosi (la trentina di Paesi impegnati a trovare soluzioni di sostegno a Kiev dopo un eventuale cessate il fuoco), ma anche "all'iniziativa del presidente degli Stati Uniti per assicurare garanzie di sicurezza sostenibili all’Ucraina. Insieme, gli alleati transatlantici devono tornare ad essere una forza per il bene nel mondo. Insieme dobbiamo garantire che la Russia non sia più una minaccia né per l’Ucraina, né per l’Europa, né per i suoi vicini, né per la sicurezza internazionale", esorta.

Il conflitto in corso in Ucraina può "danneggiare per sempre l’ordine globale" e "generare escalation in altre aree del mondo", puntualizza il presidente del Consiglio. "Come possiamo costruire relazioni internazionali prevedibili se un membro permanente del Consiglio di Sicurezza viola costantemente la Carta delle Nazioni Unite? Sostenendo l’Ucraina, stiamo sostenendo la Carta dell’Onu, l’ordine internazionale basato sulle regole. In Europa, in Africa, in Medio Oriente, ovunque", conclude, reiterando la necessità di mantenere la pressione su Mosca con sanzioni e sottolineando che aiutare l’Ucraina equivale a "riaffermare il progetto europeo di pace".

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