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Ucraina, Trump sospende aiuti militari. Kiev: "Pronti a negoziare con Usa"

Secondo i media americani, la pausa riguarderà tutti gli equipaggiamenti militari non ancora arrivati in territorio ucraino. Vance: "Porta aperta a Zelensky se vorrà pace". Plauso di Mosca: "Miglior contributo per la pace"

Carro armato in Ucraina
Carro armato in Ucraina
04 marzo 2025 | 07.19
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L'Ucraina è pronta a negoziare con gli Stati Uniti e ''sta discutendo con i partner europei le opzioni'' da adottare per far fronte alla decisione del presidente americano Donald Trump di sospendere gli aiuti militari a Kiev. Lo ha scritto su 'X' il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak, affermando che ''dobbiamo valutare la possibilità di acquistare o acquisire equivalenti dai nostri partner europei''. ''Stiamo facendo un'analisi approfondita, verificando ciò che abbiamo, ciò che può essere prodotto attraverso partnership e ciò che può essere sostituito. Alcune soluzioni possono essere trovate sui mercati commerciali'', ha affermato Podolyak, sottolineando che "naturalmente non stiamo trascurando la possibilità di negoziati con le nostre controparti americane".

In merito alla sospensione dell'assistenza militare americana, il consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha aggiunto: ''Non dimentichiamo che l'Ucraina ha già sperimentato sospensioni prolungate dei programmi di aiuti militari degli Usa e ha imparato ad adattarsi a tali situazioni''.

Secondo quanto ha dichiarato il primo ministro ucraino Denys Shmyhal nel corso di una conferenza stampa a Kiev, Kiev è ''pronta a firmare in qualsiasi momento l'accordo sulle terre rare con gli Stati Uniti''. "Abbiamo bisogno e chiediamo garanzie di sicurezza concrete, tanto da parte degli Stati Uniti, quanto dell'Europa e dei paesi del G7. E' di vitale importanza non solo per l'Ucraina ma anche per l'Unione Europea", ha affermato.

Trump sospende aiuti militari

Secondo quanto riporta il New York Times, che cita ufficiali e funzionari Usa, Donald Trump ha sospeso temporaneamente la consegna da parte degli Stati Uniti di tutti gli aiuti militari all'Ucraina. La decisione, dopo lo scontro di venerdì scorso con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e una serie di incontri del Presidente degli Stati Uniti con i responsabili della Sicurezza nazionale, è stata confermata da un funzionario della Casa Bianca anche alla Cnn. "Il Presidente è stato chiaro, è concentrato sulla pace - ha detto la fonte - E' necessario che i nostri partner si impegnino a raggiungere questo obiettivo. Stiamo sospendendo e rivedendo i nostri aiuti per garantire che questo contribuisca a una soluzione". Secondo le fonti della rete americana, la pausa riguarderà tutti gli equipaggiamenti militari non ancora arrivati in territorio ucraino.

Fox News, citando un funzionario di alto grado, ha confermato che si tratta di una pausa, che riguarda anche le armi in transito o già in Polonia, e non di una sospensione definitiva. Il New York Times come la Cnn riportano che il sostegno a Kiev riprenderà quando Trump riterrà di aver accertato l'impegno in buona fede dell'Ucraina nei negoziati di pace con la Russia, che il 24 febbraio di tre anni ha innescato il conflitto con l'invasione su vasta scala dell'Ucraina. Il quotidiano precisa che la decisione riguarda armi e munizioni per un valore di oltre un miliardo di dollari.

Vance: "Porta aperta se Zelensky vuole parlare seriamente di pace

"La porta è aperta", ma "a patto che Volodymyr Zelensky sia disposto a parlare seriamente di pace", ha detto il vice presidente degli Stati Uniti, JD Vance, che in un'intervista a Fox News è tornato a criticare il Presidente ucraino per una "chiara riluttanza a impegnarsi nel processo di pace". Nell'intervista registrata lunedì, dopo lo scontro tra Trump e Zelensky nello Studio Ovale e l'ultima decisione del Presidente degli Stati Uniti di sospendere gli aiuti militari a Kiev, Vance ha affermato che "ciò che Trump ha detto con chiarezza e coerenza è che certamente la porta è aperta a patto che Zelensky sia disposto a parlare seriamente di pace".

"Non farà felice nessuno - ha proseguito - I russi dovranno rinunciare a qualcosa, gli ucraini dovranno rinunciare a qualcosa. Non si può venire nello Studio Ovale e dire 'dateci garanzie di sicurezza, non ci confronteremo nemmeno con voi su quello a cui siamo disposti a rinunciare. Questa è stata la posizione ucraina". Poi Vance ha sostenuto che Trump sarà "il primo a prendere il telefono" quando riterrà che Zelensky voglia parlare di pace.

Cremlino, stop aiuti Usa miglior contributo per la pace

La sospensione dell'assistenza militare americana a Kiev è ''il miglior contributo'' possibile per arrivare alla pace in Ucraina, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov nel suo briefing quotidiano. ''Se gli Stati Uniti smettono di essere'' un fornitore militare dell'Ucraina ''o sospendono le consegne, questo sarà probabilmente il miglior contributo per la pace'', ha sostenuto Peskov. "Bisognerà vedere i dettagli, ma se fosse vero sarebbe una soluzione che porterebbe davvero il regime di Kiev ad accettare un processo verso la pace'', ha aggiunto.

Ungheria: condividiamo posizione Trump, no armi ma negoziati pace

Il governo ungherese di Viktor Orban ha espresso il sostegno alla decisione dell'amministrazione Usa. "Il presidente americano e il governo ungherese condividono la stessa posizione: invece di continuare l'invio di armi e la guerra, un cessate il fuoco e i negoziati di pace sono necessari al più presto possibile", ha detto un portavoce. Il governo ungherese ha anche reso noto che il ministro degli Esteri, Péter Szijjártó, oggi incontrerà il segretario di Stato Marco Rubio a Washington. La scorsa settimana Rubio non ha incontrato Kaja Kallas, l'alto rappresentante Ue per la politica estera, in visita negli Usa, citando "problemi di agenda".

Parigi: sospensione aiuti militari a Kiev allontana la pace

Per Parigi la decisione di Trump allontana la pace. "Una decisione in favore della sospensione delle armi all'Ucraina, rafforza la pace o la allontana? La allontana perché non farebbe che rafforzare la mano dell'aggressore sul terreno, la Russia", ha detto il ministro francese incaricato per gli affari europei, Benjamin Haddad, intervenendo su France 2. "Non bisogna mai dimenticarlo: in questa guerra c'è un aggressore, che è la Russia. L'Ucraina si difende coraggiosamente da tre anni", ha aggiunto.

Commentando poi quanto avvenuto nello Studio ovale, Haddad ha fatto presente che "se si vuole porre fine a questa guerra con l'obiettivo di ottenere una pace duratura con solide garanzie di sicurezza, allora bisogna mettere la pressione sull'aggressore che è la Russia e non sull'Ucraina, come appare da alcune settimane".

Servirsi dei beni russi congelati per finanziare le spese militari europee sarebbe "contrario agli accordi internazionali". A dichiararlo è stato il ministro dell'Economia francese Eric Lombard. "La posizione della Francia, è che i beni russi appartengano in particolare alla Banca centrale russa", ha dichiarato su France Info. "Non possono essere beni che vengono sequestrati" perché "sarebbe contrario agli accordi internazionali sottoscritti da Francia e Europa".

Gb: impegnati per pace duratura e sostegno militare Kiev

Da parte sua il governo britannico ha dichiarato che "rimaniamo assolutamente impegnati a una pace duratura in Ucraina e lavoriamo con gli alleati chiave a sostegno di questo. E' la cosa giusta da fare ed è nel nostro interesse farlo". "Noi abbiamo aumentato la capacità militare ucraina attraverso il nostro impegno per fornire all'Ucraina tre miliardi all'anno di aiuti militari fino quando è necessario e attraverso i 2,2 miliardi di prestiti usando gli asset sanzionati russi", prosegue la nota di Downing Street. "In aggiunta, abbiamo stabilito una partnership con l'Ucraina che permette loro di usare 1,6 miliardi dei fondi dell'Uk Export Finance per acquistare 5mila missili di difesa aerea fabbricati a Belfast, mettendo l'Ucraina nella posizione più forte possibile per la pace", conclude la nota.

Il premier britannico Keir Starmer "è concentrato sul raggiungimento della pace. Non si lascerà distrarre dagli annunci", ha dichiarato alla Bbc la vicepremier britannica Angela Rayner. "Continuerà a dialogare con il nostro più vecchio e potente alleato, gli Stati Uniti, e con i partner europei, oltre che con l'Ucraina", ha sottolineato.

Polonia: molto grave sospensione aiuti militari Usa

E' ''molto grave'' l'annuncio della sospensione degli auti militari americani all'Ucraina, ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri polacco Pawel Wronski in conferenza stampa. ''Si tratta di una decisione molto importante e la situazione è molto grave'', ha affermato Wronski, sostenendo che la decisione presa dal presidente americano Donald Trump ha ''una grande importanza politica''. Inoltre, ha sottolineato, è stata presta "senza informare, né consultare'' gli alleati della Nato.

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