
Il raid nel giorno della visita del presidente ceco Pavel. Colpiti obiettivi civili, almeno 3 i feriti. Zelensky: "Serve pressione congiunta su Mosca"
Massiccio raid russo nella notte su Odessa. Nel giorno della visita il presidente ceco Petr Pavel e poche ore dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva espresso ottimismo sulla fine della guerra, la città portuale dell'Ucraina meridionale è stata bombardata da droni killer che hanno attaccato infrastrutture civili, causando incendi su larga scala e ferendo almeno tre persone, tra cui un minore Numerose le esplosioni avvertite in città. Danneggiati un centro commerciale, negozi, un campo estivo per bambini fortunatamente vuoto.
"Il nemico ha attaccato la periferia di Odessa. Infrastrutture civili, strutture commerciali sono state incendiate, le auto sono state danneggiate. Sono state segnalate vittime", ha scritto il sindaco Hennadiy Trukhanov su Telegram. "I soccorritori stanno fornendo tutta l'assistenza necessaria alle persone colpite e i servizi di emergenza stanno lavorando per eliminare le conseguenze dell'attacco e spegnere gli incendi", ha aggiunto Trukhanov.
L'attacco alle infrastrutture di Odessa avviene appena due giorni dopo che il presidente russo Vladimir Putin ha accettato un "cessate il fuoco" parziale, impegnandosi a sospendere gli attacchi alle infrastrutture civili ed energetiche dell'Ucraina per 30 giorni. I video condivisi sui social media mostrano quella che sembra essere un'infrastruttura civile in fiamme e enormi colonne di fumo che si alzano sulla città.
Il presidente ceco Peter Pavel si trovava nella città portuale in visita ufficiale al momento dell'attacco. "Sono arrivato a Odessa , in Ucraina, che resiste all'aggressione russa fin dall'inizio della guerra", ha scritto Pavel su X.
Mentre in un altro posto il funzionario ucraino Dmytro Kuleba ha riferito: "È stato durante il nostro incontro che la Russia ha lanciato tre gruppi di Shahed sulla città. L'intero mondo civile dovrebbe vedere i crimini della Russia contro l'Ucraina".
Sei feriti, tra i quali un bambino d 4 anni, è invece il bilancio di un attacco russo a Zaporizhzhia. Lo riferisce Ukrinform, aggiungendo che nei raid due case sono state distrutte e tre sono state danneggiate. "Sei vittime, tra cui un bambino di 4 anni. Queste sono le conseguenze dell'attacco nemico al distretto di Zaporizjia. Le bombe hanno distrutto due e danneggiato tre case private, così come alcune strutture nel quartiere", ha scritto su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale, Ivan Fedorov.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha esortato oggi ad esercitare una "pressione congiunta" su Mosca dopo l'attacco "massiccio" sferrato durante la notte, con 214 droni e bombe guidate contro le città del paese. "È la pressione congiunta sulla Russia, insieme a sanzioni più dure e a un più forte sostegno alla difesa del nostro Paese, che aprirà la strada alla fine di questo tipo di terrore e del prolungamento della guerra da parte della Russia", ha dichiarato Zelensky in un post sui social media.
Ieri Trump, che di recente ha avuto delle telefonate separate con il presidente russo Vladimir Putin e con il leader ucraino Volodymyr Zelensky sull'attuazione di un cessate il fuoco parziale, ha espresso ottimismo riguardo al raggiungimento della fine della guerra, affermando che "stiamo andando piuttosto bene in tal senso".
Si prevede che le delegazioni di Russia e Stati Uniti riprenderanno lunedì in Arabia Saudita i colloqui per porre fine alla guerra, hanno affermato funzionari di entrambi i paesi. Zelensky ha reso noto che parteciperà anche una squadra dall'Ucraina, e che probabilmente si terranno incontri paralleli, e ha esortato Putin a "smettere di fare richieste inutili che non fanno altro che prolungare la guerra".