Rubio: "Usa aperti a contatti con Mosca anche dopo annuncio sanzioni". Trump cancella l'incontro con Putin e annuncia nuove sanzioni: "Guerra sarà risolta"
Il Consiglio Ue ha approvato oggi, giovedì 23 ottobre 2025, il 19esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina. Lo annuncia la presidenza di turno danese, spiegando che la procedura scritta si è conclusa senza alcuna obiezione.
Le nuove misure Ue vanno a colpire l'export di Gnl russo e arrivano dopo quelle annunciate ieri dagli Usa verso le principali compagnie petrolifere russe Rosneft e Lukoil.
Le sanzioni europee e statunitensi "sono molto importanti", afferma il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che ha poi esortato ai capi di Stato e di governo dell'Ue riuniti a Bruxelles a usare i beni russi congelati "in un modo da far capire alla Russia che sta pagando la propria guerra". "Quindi vi chiedo di prendere una decisione il prima possibile: i beni russi dovrebbero essere utilizzati appieno, per la difesa dall'aggressione russa", ha affermato come riferito da lui stesso via social. "Prevediamo di utilizzare una parte significativa degli asset russi congelati per acquistare armi europee. Questi soldi possono aiutare sia voi che noi. Possono anche essere utilizzati subito per rafforzare la difesa aerea dell'Ucraina, la flotta aerea e le posizioni in prima linea. Questo significa salvare vite", aggiunge. "Chiunque ritardi la decisione sull'utilizzo completo degli asset russi congelati non sta solo limitando la nostra difesa, ma sta anche rallentando il progresso della stessa Ue", avverte il presidente ucraino, evidenziando che il momento di agire sul tema "è adesso" e chiedendo il "pieno sostegno" dei leader europei.
Per Zelensky "il cessate il fuoco è possibile, ovviamente. Ma abbiamo bisogno di più pressione sulla Russia". "Abbiamo detto che siamo pronti a sostenere il cessate il fuoco, qualsiasi tipo di formato. Ma i significati dei negoziati sono molto importanti: abbiamo bisogno di una discussione equa e di una pace duratura. Questo è molto importante per la nostra nazione". Ma non ci sarà "nessuna concessione territoriale", aggiunge, rispondendo a una domanda della stampa riguardo all'eventualità.
Quanto alla fornitura dei missili statunitensi Tomahawk, ambiti dall'Ucraina e al vaglio della Casa Bianca, Zelensky intervenendo nel Consiglio Europeo ha fatto spiegato che le "armi a lungo raggio non sono presenti solo negli Stati Uniti: anche alcuni Paesi europei le possiedono, compresi i Tomahawk. Stiamo già parlando con i Paesi che possono aiutarci". "Quando parliamo di armi a lungo raggio per l'Ucraina - ha continuato via social - intendiamo che il regime di Vladimir Putin dovrebbe subire le conseguenze concrete di questa guerra. Vi esorto a sostenere tutto ciò che aiuti l'Ucraina a dotarsi di queste capacità, perché fa davvero la differenza per la Russia". "Basta guardare quanto si è innervosito Vladimir Putin quando è stato sollevato questo argomento. Capisce che le armi a lungo raggio possono davvero cambiare il corso della guerra".
Zelensky aggiunge poi che "abbiamo parlato con il governo degli Usa e le aziende della difesa riguardo ai sistemi Patriot. Anche quando paghiamo per i sistemi e i missili, c'è ancora una lista d'attesa, e alcuni Paesi sono davanti a noi", mentre altri "hanno già sistemi Patriot, ma fortunatamente non hanno bisogno di usarli come facciamo noi. Suggeriamo di cambiare l'ordine: se otteniamo i sistemi ora, siamo pronti a restituirli o sostituirli quando sarà il nostro turno". "Per favore siate flessibili con le nostre esigenze di difesa aerea: in tempo di guerra, salvare vite deve essere la massima priorità", aggiunge, sottolineando che il sostegno mediante difesa aerea "deve essere veramente uno sforzo europeo comune: quando tutti in Europa aiutano uno, tutta l'Europa vince".
Infine, per quanto riguarda l'adesione all'Ue, il leader ucraino lamenta che "da oltre sei mesi i progressi sui cluster nei negoziati sono bloccati. Questo non è giusto e non fa bene all'Europa". L'Ucraina, ha ricordato Zelensky, "ha fatto tutto il necessario per riaprire i cluster in tempo. Il blocco è artificiale e dobbiamo trovare un modo per andare avanti. L'allargamento dell'Ue significa maggiore stabilità in Europa. L'allargamento dell'Ue fa anche parte della nostra difesa comune, della sicurezza geopolitica dell'Europa. Vi esorto a trovare un modo per far sì che l'Ue mantenga le sue promesse, proprio come l'Ucraina sta mantenendo le proprie", ha concluso.
La proposta di legge relativa al prestito Ue all'Ucraina basato sui beni congelati alla Russia arriverà prima del prossimo Consiglio Europeo, a quanto si apprende a Bruxelles mentre è in corso il summit dei capi di Stato e di governo, e non subito dopo il summit in corso oggi, come era originariamente nelle speranze dei vertici Ue. Ci sono una serie di questioni giuridiche e tecniche da risolvere, per cui occorrerà un po' di tempo, ma, anche con una proposta prima di Natale, ci sarebbero ugualmente i tempi tecnici per essere pronti a finanziare l'Ucraina dall'inizio del prossimo anno. La discussione sul tema riprenderà più tardi, a cena, proprio per poter discutere la cosa con la presidente della Bce Christine Lagarde, l'interlocutore più importante in questo dibattito, visti i potenziali rischi per il ruolo dell'euro.
A quanto si apprende a Bruxelles, la discussione tra i leader sul prestito è durata un paio d'ore. Si sta ancora lavorando, non a livello di leader, per affinare la formulazione del passaggio delle conclusioni che fa riferimento al prestito. La bozza delle conclusioni chiede alla Commissione di "presentare il prima possibile, sulla base di una valutazione dei fabbisogni di finanziamento, proposte concrete che includano il possibile uso graduale dei saldi di cassa associati con i beni russi immobilizzati, in accordo con il diritto internazionale e il diritto Ue".
Il premier belga Bart De Wever stamani ha chiesto garanzie solide che evitino al Belgio di trovarsi da solo a rispondere a possibili richieste di esborso; in caso contrario, è pronto a bloccare le conclusioni su questo punto. I leader torneranno a discutere della questione questa sera, insieme alla presidente della Bce Christine Lagarde.
E' comunque molto "remota" la possibilità che il Consiglio Europeo in corso a Bruxelles si chiuda con conclusioni sull'Ucraina prive di qualsivoglia menzione del progetto di effettuare un prestito all'Ucraina utilizzando i beni congelati alla Russia, perché politicamente sarebbe un esito "difficile" da sostenere, spiega una fonte diplomatica a margine del summit in corso a Bruxelles.
Le possibilità, mentre i diplomatici stanno ancora lavorando al testo, sono essenzialmente due: o un testo in cui si elencano le condizioni e i criteri di cui la Commissione dovrà tenere conto nell'elaborazione della proposta del prestito, oppure 3-4 righe in cui si dà mandato alla Commissione di approfondire le opzioni a disposizione. In ogni caso, una fonte Ue ha spiegato che la proposta legislativa dovrebbe arrivare non subito dopo questo Consiglio Europeo, come inizialmente ventilato, ma prima del prossimo, che si terrà nel mese di dicembre.
Il nuovo pacchetto di sanzioni Ue, come i precedenti, mira a colpire le principali fonti di reddito russe con misure energetiche, finanziarie e commerciali, per tentare di indebolire la capacità della Russia di condurre la guerra contro l'Ucraina. Il precedente pacchetto, adottato nel luglio scorso, prevedeva un meccanismo rivisto del tetto massimo al prezzo del petrolio.
Il pacchetto prevede, in sintesi, il divieto graduale di importazione di Gnl (gas naturale liquefatto) dalla Russia: sei mesi per i contratti a breve termine e dal primo gennaio 2027 per i contratti a lungo termine. Questa misura si accompagna con il pacchetto RePowerEu, che segue un altro iter e che prevede lo stop alle importazioni di gas dalla Russia al più tardi dall'inizio del 2028.
E' previsto anche un inasprimento del divieto di condurre transazioni per due "importanti compagnie petrolifere" russe; vengono sanzionate 117 nuove navi della cosiddetta flotta ombra, che il Cremlino usa per aggirare il price cap (divieto di accesso ai porti, restrizioni ai trasferimenti da nave a nave e riassicurazione), portando il numero totale di navi a 558. Vengono ampliati i criteri di inclusione per i porti di Paesi terzi utilizzati per trasferimenti di droni o missili o per aggirare le sanzioni relative al petrolio russo.
"Manteniamo alta la pressione sull'aggressore", ha scritto in un post sui social la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. "Per la prima volta colpiamo il settore del gas russo, il cuore della sua economia di guerra. Non ci fermeremo finché il popolo ucraino non avrà una pace giusta e duratura", aggiunge. Parla di "un altro passo cruciale mentre ci allontaniamo dai combustibili fossili russi" la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. "Dobbiamo garantire che l'impatto delle sanzioni sia massimo e che tutte le scappatoie siano chiuse. Non si tratta solo di sostenere l'Ucraina. Si tratta della nostra sicurezza collettiva", aggiunge.
Costa, da parte sua, ha annunciato che "oggi in questo Consiglio europeo prenderemo la decisione politica per garantire le esigenze finanziarie dell'Ucraina per il 2026 e il 2027, incluso l'acquisto di equipaggiamento militare". "Questo è un messaggio molto forte alla Russia. Abbiamo detto ripetutamente che sosterremo l'Ucraina per tutto il tempo necessario e a qualunque costo. E ora lo concretizziamo", aggiunge. "Sulle questioni tecniche delle soluzioni: continuiamo a lavorarci con la Commissione europea", aggiunge in seguito Costa, ribadendo che "la cosa più importante è la decisione politica e il messaggio chiaro che stiamo inviando alla Russia".
Le sanzioni europee contro la Russia "non funzionano e danneggiano" l'Europa, ha commentato la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova. "La capacità di Bruxelles di estendere le sanzioni contro il nostro Paese è stata ampiamente esaurita - ha affermato durante il briefing settimanale con i giornalisti - La Russia si riserva il diritto di rispondere a qualsiasi azione ostile da parte dell'Ue, anche se comporta tentativi palesemente infruttuosi di danneggiarci, nel modo che riterremo più appropriato e vantaggioso per noi. Risponderemo in modo appropriato, attento e in conformità con i nostri interessi fondamentali".
Secondo Zakharova anche le sanzioni degli Stati Uniti contro i giganti del petrolio russo si riveleranno "controproducenti" e il risultato sarà "disastroso", anche perché Mosca è ormai "immune" a queste misure. "Non posso fare a meno di commentare la notizia della decisione del dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti di imporre misure restrittive unilaterali contro le compagnie petrolifere russe Rosneft e Lukoil con il pretesto, e questa è una citazione diretta, di 'un impegno insufficiente da parte russa per una soluzione pacifica in Ucraina' - ha detto Zakharova citata da Ria Novosti - Riteniamo che questa mossa sia del tutto controproducente, anche in termini di segnale di sostegno al raggiungimento di soluzioni negoziate significative al conflitto ucraino". "Se l'attuale amministrazione statunitense inizia a seguire l'esempio dei suoi predecessori, che hanno cercato di forzare o costringere la Russia a sacrificare i propri interessi nazionali attraverso sanzioni illegali, il risultato sarà esattamente lo stesso: disastroso dal punto di vista politico interno e negativo per la stabilità dell'economia mondiale", ha avvertito la portavoce. Che ha poi rivendicato come la Russia abbia "sviluppato una solida immunità alle restrizioni occidentali e continuerà a sviluppare il suo potenziale economico, incluso quello energetico".
Le sanzioni annunciate dagli Usa contro la Russia, sono le prime da quando Donald Trump è tornato alla Casa Bianca. Ma il Presidente americano ha detto di auspicare che le "enormi misure" che colpiscono i giganti del petrolio russo Lukoil e Rosneft saranno di breve durata e, di nuovo, di auspicare per una fine prossima della guerra in Ucraina. "Si tratta di sanzioni molto pesanti, enormi... E speriamo che non durino a lungo. Speriamo che la guerra finisca", ha detto Trump, annunciando anche di aver " cancellato l'incontro con Putin", perché non avrebbe "portato a nulla" . "Lo faremo in futuro", la "guerra sarà risolta'', ha affermato.
Il segretario di Stato, Marco Rubio, ha precisato che gli Stati Uniti "continuano ad auspicare contatti con i russi". "Saremo sempre interessati a impegnarci, se c'è l'opportunità di arrivare alla pace", ha detto dopo che il 'poliziotto cattivo', il segretario del Tesoro, Scott Bessent, aveva anticipato la prontezza "a spingersi oltre se sarà necessario" e chiesto agli alleati degli Stati Uniti di "aderire a queste sanzioni".
Da parte sua, l'ambasciatrica ucraina a Washington Olga Stefanishyna ha accolto positivamente l'annuncio delle sanzioni Usa, una decisione che "si allinea perfettamente con la posizione costante dell'Ucraina secondo cui la pace non può essere ottenuta che con la forza e esercitando una pressione massima sull'aggressore con l'aiuto di tutti gli strumenti internazionali disponibili".