Il presidente Usa: "Potrei dare Tomahawk a Kiev se guerra non si risolve". Mosca: "Potrebbe finire male". Kiev: "Colpito più grande deposito petrolio russo in Crimea"
Donald Trump ha invitato Volodymir Zelensky alla Casa Bianca venerdì. Lo ha confermato il presidente ucraino dopo le anticipazioni del Financial Times. "Penso che dovremmo discutere la sequenza di passi che intendo proporre al presidente", ha affermato durante un incontro a Kiev con l'Alto rappresentante per la Politica estera dell'Ue, Kaja Kallas.
I Presidenti di Stati Uniti e Ucraina hanno parlato due volte al telefono nei giorni scorsi per discutere della possibilità di trasferire missili Tomahawk a Kiev e di come porre fine alla guerra.
E oggi Trump, parlando con i giornalisti a bordo dell'Air Force One diretto in Israele, ha detto che "se questa guerra" tra Russia e Ucraina "non si risolve potrei inviare Tomahawk" a Kiev. "Vogliono che i Tomahawk siano puntati nella loro direzione? Non credo", ha affermato riferendosi ai russi. "Penso che potrei parlarne con la Russia. L'ho detto al presidente Zelensky", ha aggiunto, con riferimento agli ultimi colloqui telefonici avuti con il presidente ucraino. "Poiché i Tomahawk rappresentano un nuovo passo avanti nell'aggressione potrei dire: guardate, se questa guerra non si risolve, potrei inviare dei Tomahawk", ha avvertito Trump.
Il presidente Usa ha parlato del conflitto tra Mosca e Kiev anche intervenendo alla Knesset. Dopo l'accordo per la fine della guerra a Gaza e prima di puntare a raggiungere un accordo con l'Iran, "ora concentriamoci sulla Russia", ha dichiarato il presidente rivolgendosi al suo inviato speciale Steve Witkoff. "Forse richiamerò Steve" per occuparsi dell'Iran, ma ora "risolveremo" la situazione con la Russia e l'Ucraina, ha aggiunto Trump.
La Russia si fa sentire tramite il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Il lancio dei missili Tomahawk richiederà la partecipazione di specialisti americani, quindi, è il monito, l'eventuale consegna di questi missili a Kiev potrebbe finire male. "In effetti, la gestione di missili così complessi come il Tomahawk richiederà, in un modo o nell'altro, la partecipazione di specialisti americani. Questo è un fatto ovvio. Questo è ciò che Medvedev ha affermato nella sua dichiarazione", ha detto il portavoce del presidente russo Vladimir Putin, rispondendo alla richiesta di chiarire la dichiarazione del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitri Medvedev, secondo il quale la fornitura di tali armi potrebbe "finire male" per tutti. "Qualsiasi esperto qui, anche il più piccolo, lo capisce perfettamente e ne è consapevole", ha osservato Peskov.
Alla domanda se l'Ue sia a favore della consegna di missili Tomahawk all'Ucraina, l'Alta Rappresentante dell'Ue Kaja Kallas in conferenza stampa ha risposto: "Accogliamo con favore tutti gli strumenti che rendono l'Ucraina più forte e la Russia più debole".
Volodymyr Zelensky plaude alla "straordinaria" tregua a Gaza. "Se un cessate il fuoco e la pace sono stati raggiunti in Medio Oriente, la leadership e la determinazione degli attori globali può certamente operare anche per noi in Ucraina", ha affermato. "Quando la pace viene raggiunta in una regione del mondo, porta più speranza per la pace in altre regioni", ha sottolineato.
Sul fronte della cronaca, droni ucraini hanno colpito nella notte il più grande deposito di petrolio russo nella città di Feodosia, in Crimea, innescando un enorme incendio, e cinque carri armati. Lo ha riferito al Kyiv Independent una fonte del Servizio di sicurezza ucraino (Sbu). Video condivisi sui social mostrano un incendio di grandi dimensioni e un denso fumo nero che si leva dal deposito. I residenti hanno riferito che il bagliore dell'incendio era visibile da diverse parti della città. La fonte ha affermato che è stata colpita anche una sottostazione elettrica a Feodosia e un'altra a Simferopol. "La Sbu continua a ridurre sistematicamente la capacità militare, logistica ed economica del nemico di muovere guerra all'Ucraina", ha aggiunto.
L'attacco al terminal petrolifero di Feodosia è il secondo contro il sito in pochi giorni (un primo attacco al terminal risale al 6 di questo mese), ha confermato il governatore della regione Sergei Aksyonov. Il terminal Jsc è uno dei due che operano nella penisola sul Mar Nero, il principale e quello con maggiori capacità di immagazzinamento, ed è considerato cruciale per il rifornimento dei militari russi dispiegati al fronte a 250 chilometri di distanza. Sempre secondo Aksyonov, l'attacco non ha provocato vittime.
Si registrano blackout in almeno sette regioni in Ucraina a causa degli attacchi russi contro la rete energetica. Il ministero dell'Energia di Kiev ha riferito in un comunicato l'interruzione dell'erogazione dell'energia elettrica nel Paese. "A causa della difficile situazione del sistema energetico causata dai raid russi - ha scritto - questa mattina sono state attuate interruzioni di corrente di emergenza nelle regioni di Kharkiv, Sumy, Poltava, Donetsk, Dnipropetrovsk, Zaporizhzhia (per l'industria) e Kirovograd".