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Siria, una donna a capo dell'ufficio per gli affari femminili

Il nuovo governo siriano creato dal gruppo islamista Hayat Tahrir al Sham nomina Aisha Al Debs. La promessa: "Alle donne opportunità di partecipare al lavoro comune in tutti i suoi aspetti"

Donne in Siria - Afp
Donne in Siria - Afp
22 dicembre 2024 | 10.56
LETTURA: 2 minuti

Il nuovo governo siriano creato dal gruppo islamista Hayat Tahrir al Sham (Hts) ha annunciato la creazione di un ufficio per gli affari femminali alla cui guida è stata nominata Aisha Al Debs, descritta come "un'attivista umanitaria", che ha lavorato per anni nella provincia di Idlib, bastione dei jihadisti in Siria. In una dichiarazione trasmessa da Syria Tv, Al Debs ha promesso che le nuove autorità siriane "daranno alle donne l'opportunità di partecipare al lavoro comune in tutti i suoi aspetti, secondo le loro competenze". Ed ha annunciato che le donne avranno una "partecipazione importante" nel dialogo nazionale per la creazione della nuova realtà siriana.

La nomina arriva dopo le polemiche ed i timori suscitati dall'intervista rilasciata nei giorni scorsi da un portavoce di Hts, Obaida Arnaut che, in contrasto con le assicurazioni che i vertici del gruppo stanno dando alla comunità internazionale, affermava che i compiti delle donne "devono essere necessariamente compatibili con il ruolo che possono assumere", affermando che non sarebbero in grado di assumere ruoli nella Difesa a causa della loro "natura biologica".

"Se decidessimo di dare ad una donna il ministero della Difesa, questo si accorderebbe con la sua assenza e natura biologica? Senza dubbio no. Può impegnarsi come un uomo? Non può", ha detto ancora il portavoce.

al-Jawlani: "Siria non interferirà in Libano"

Intanto Abu Mohammed al-Jawlani, leader di Hts, ha assicurato oggi ai leader libanesi drusi che il suo Paese non interferirà negativamente in Libano e rispetterà la sua sovranità.

Nell'incontro con i leader drusi Walid e Taymur Jumblatt, al-Jawlani, che ora preferisce essere chiamato Ahmed al-Sharaa e non più con il suo nome di battaglia jihadista, ha affermato che la Siria non "eserciterà per niente un'interferenza negativa in Libano". La nuova leadership a Damasco, ha aggiunto, "rispetta la sovranità del Libano, l'unità dei suoi territori, l'indipendenza delle sue decisioni e la sua stabilità di sicurezza".

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