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Siria, al-Bashir premier ad interim. Netanyahu: "Sì a rapporti con nuovo regime ma stop a Iran"

Assad in Russia: "Putin non lo incontrerà". Monito Onu a Israele: "Stop bombardamenti e movimenti militari". Katz: "Abbiamo distrutto la flotta siriana". Corpo attivista al-Hamada trovato in carcere Sednaya

Mohammed al-Bashir, nuovo premier siriano - Afp
Mohammed al-Bashir, nuovo premier siriano - Afp
10 dicembre 2024 | 07.32
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Mohammed al-Bashir è stato nominato premier ad interim del "governo di transizione" siriano che "avrà una durata di tre mesi", fino al prossimo marzo. Lo ha annunciato lui stesso in un video diffuso dall'opposizione siriana.

Nella Siria del dopo-Assad i servizi di sicurezza saranno sciolti e saranno abolite le leggi sul terrorismo, anticipa intanto la tv satellitare al-Jazeera, che cita fonti dell'amministrazione politica della coalizione dell'opposizione secondo cui "l'esercito verrà riorganizzato" e le "priorità" del "governo provvisorio" saranno il "controllo della sicurezza", la "fornitura di servizi" alla popolazione e una "transizione graduale".

Cremlino: "Asilo Assad per ragioni umanitare, ma Putin non lo incontrerà"

Vladimir Putin ha concesso personalmente asilo per ragioni umanitarie a Bashar Assad ma non ha in programma di incontrarlo, ha reso intanto noto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, sottolineando che Assad ha deciso di lasciare il potere a Damasco senza pressioni esterne. "La decisione di rinunciare ai suoi doveri di capo di Stato è stata presa da Assad da solo", ha affermato Peskov, lanciando un altro segnale della presa di distanza del Cremlino dal regime che ha invece storicamente sostenuto.

Monito Onu a Israele: "Stop raid e movimenti militari"

Dalla caduta del regime di Assad e la presa di Damasco da parte dei ribelli jihadisti, "continuiamo a vedere movimenti e bombardamenti israeliani nel territorio siriano. Tutto questo deve cessare. È estremamente importante". Lo ha detto a Ginevra Geir Pedersen, inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria, invitando Israele a cessare i movimenti militari e i bombardamenti all'interno della Siria, pochi giorni dopo la caduta del presidente.

"La realtà ad ora è che Hayat Tahrir al-Sham e anche gli altri gruppi armati hanno inviato messaggi positivi al popolo siriano. Hanno inviato messaggi di unità, di inclusività", ha detto ancora.

Dall'annuncio della caduta del regime di Bashar al Assad, domenica mattina all'alba, "caccia israeliani" avrebbero condotto "circa 310 raid" sulla Siria, ha intanto reso noto l'Osservatorio siriano per i diritti umani, mentre anche stamattina, secondo quanto riferito dall'Afp, si sono sentite forti esplosioni a Damasco.

Ministro Difesa Israele: "Abbiamo distrutto la flotta siriana"

"Le Idf hanno operato in Siria negli ultimi giorni per colpire e distruggere capacità strategiche che minacciano lo Stato di Israele. La Marina ha operato con grande successo la notte scorsa per distruggere la flotta siriana", ha dichiarato il ministro israeliano della Difesa, Israel Katz, durante una visita alla base nave di Haifa all'indomani dei raid che hanno preso di mira il porto siriano di Latakia.

L'esercito israeliano ha dichiarato di aver condotto circa 480 attacchi aerei nelle ultime 48 ore contro obiettivi militari strategici in Siria. "Nelle ultime 48 ore, l'Idf ha colpito la maggior parte delle riserve di armi strategiche in Siria, impedendo che cadessero nelle mani di elementi terroristici", ha affermato l'esercito in una nota, aggiungendo che tra gli obiettivi c'erano 15 navi militari, batterie antiaeree e siti di produzione di armi in diverse città.

L'Idf ha però smentito le notizie secondo cui le truppe israeliane stanno avanzando verso Damasco, affermando che stanno operando solo all'interno della zona cuscinetto al confine tra Israele e Siria, sulle alture del Golan. "I resoconti che circolano su alcuni organi di stampa, secondo cui le truppe dell'Idf stanno avanzando o avvicinandosi a Damasco, sono completamente errati", ha scritto su X il colonnello Avichay Adraee, portavoce in lingua araba dell'Idf.

"Le truppe dell’Idf sono presenti all’interno della zona cuscinetto e in posizioni difensive vicine al confine per proteggere il confine israeliano", ha aggiunto il portavoce. A dare la notizia che i tank si troverebbero a 20 km da Damasco, la tv libanese al-Mayadeen, secondo cui le forze israeliane avrebbero "occupato" otto località alla periferia.

"Mentalità dell'occupazione", commenta intanto la Turchia su Israele. Ankara "condanna con forza l'avanzata di Israele sul territorio siriano in violazione dell'Accordo sul disimpegno del 1974 - rende noto il ministero degli Esteri turco, come riporta l'agenzia Anadolu -. In questo momento delicato in cui è emersa la possibilità di arrivare alla pace e alla stabilità tanto attese dai siriani, Israele mostra ancora una volta la sua mentalità di occupante".

L'altolà di Netanyahu

Intanto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che ''Israele vuole relazioni diplomatiche con il nuovo regime in Siria''. Ma, in un videomessaggio condiviso sui social, allo stesso tempo ha precisato che ''se questo regime consente all'Iran di stabilirsi in Siria e di trasferire le armi, pagherà un prezzo elevato".

Corpo attivista al-Hamada trovato in carcere Sednaya

Il corpo dell'attivista Mazen al-Hamada è stato ritrovato nel famigerato carcere di Sednaya. Lo riporta Middle East Eye ricordando che Hamada, uno degli attivisti antigovernativi più importanti della Siria, ha trascorso anni all'estero raccontando gli abusi subiti a Sednaya. Qui l'attivista era stato detenuto per oltre un anno e mezzo con l'accusa di aver tentato di introdurre illegalmente latte in polvere per neonati nel 2012. Per anni ha parlato degli abusi fisici, mentali e sessuali subiti in prigione.

Dopo aver trovato rifugio in Olanda, Hamada aveva deciso di tornare a Damasco all'inizio del 2020 e nonostante i suoi amici lo avessero sconsigliato.

Il carcere 'mattatoio' di Sednaya è divenuto simbolo della brutalità del regime di Bashar al Assad. Circa 150.000 persone in totale sono state imprigionate nella struttura, nota per le brutalità e le torture commesse anche contro migliaia di civili arrestati solo perché oppositori del regime.

"Presto i nomi di chi ha torturato siriani"

Il nuovo governo di transizione a Damasco diffonderà presto una lista di ex funzionari del regime "coinvolti nelle torture al popolo siriano",ha intanto annunciato il leader dei ribelli Mohammed al Jawlani su Telegram, dove si firma con il suo vero nome, Ahmed al Sharaa: "Offriremo ricompense a chiunque fornisca informazioni sugli ufficiali dell'esercito e della sicurezza coinvolti in crimini di guerra".

"Non esiteremo - ha aggiunto il leader di Hayat Tahrir al Sham (Hts), entrato domenica a Damasco - a ritenere responsabili i criminali, gli assassini, gli ufficiali coinvolti nelle torture al popolo siriano. Perseguiremo i criminali di guerra e chiederemo la loro consegna ai Paesi nei quali sono fuggiti". Poi, al Jawlani ha ribadito "l'impegno alla tolleranza verso coloro i quali non hanno le mani macchiate del sangue del popolo siriano e abbiamo concesso l'amnistia a quanti erano in servizio obbligatorio".

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