
Il presidente Usa smentisce le indiscrezioni su un colloquio previsto per oggi tra lui e il patron di Tesla dopo la lite: "Non gli parlerò per un po'. Quel poveretto ha un problema"
Nessun colloquio e nessun chiarimento tra Donald Trump ed Elon Musk all'indomani dello scontro frontale. Nonostante i funzionari della Casa Bianca - come anticipato da Politico citando funzionari americani a condizione di anonimato - avessero programmato un colloquio telefonico in giornata tra il presidente americano e il miliardario australiano per cercare di stemperare la tensione esplosa tra i due il presidente non ha nessuna intenzione di parlare al suo ex amico.
Commentando con l'Abc le indiscrezioni sulla possibile telefonata il presidente si è detto "non particolarmente" interessato a un colloquio con Musk. "Intendi l'uomo che ha perso la testa?" ha chiesto Trump durante la telefonata con l'emittente. Secondo il presidente, Musk vorrebbe avere un colloquio, ma lui al momento non è pronto a farlo.
E alla Cnn ha ribadito che "no. Non gli parlerò per un po', credo, ma gli auguro ogni bene". "Non sto nemmeno pensando a Elon. Ha un problema. Quel poveretto ha un problema", ha aggiunto Trump.
Elon Musk potrebbe però parlare con funzionari della Casa Bianca nel quadro di un tentativo di arginare la disputa in corso con il presidente Donald Trump. A rivelarlo è FoxNews, citando un alto funzionario della Casa Bianca secondo il quale Trump non prevede di parlare con Musk ma potrebbero provare a farlo alcuni membri dello staff dell'amministrazione.
Nessuna chiamata programmata o avvenuta. Musk vuole una telefonata. Il presidente non ha ancora preso una decisione", ha precisato a Fox News una fonte bene informata rispondendo ad una domanda in merito a un possibile colloquio tra Trump e Musk.
Tuttavia il presidente, interpellato da Politico, ha cercato di sminuire la lite con Musk. "Non è un grosso problema", ha dichiarato, "le cose stanno andando benissimo, non sono mai andate meglio".
Sullo scontro è intervenuto il ministro degli Esteri francese Jean Noel Barrot: "Trump e Musk ''non erano destinati ad andare d'accordo'', ha dichiarato in una intervista all'emittente radiofonica Rtl. "Politica e interessi pubblici non vanno d'accordo", ha detto il capo della diplomazia francese.
Musk intanto fa marcia indietro sulla Dragon, annunciando che la sua compagnia spaziale SpaceX non smantellerà la navicella dopo la disputa con Trump. La Crew Dragon è fondamentale per il trasporto degli astronauti della Nasa da e verso la Stazione Spaziale Internazionale. Si tratta di una capsula che vola su un razzo Falcon 9 e ammara nell'oceano, ed è attualmente l'unica navicella spaziale statunitense certificata per trasportare un equipaggio sulla Iss nell'ambito di un contratto del valore di oltre 4,9 miliardi di dollari.
Ieri Musk aveva annunciato su 'X' l'intenzione di voler ''smantellare immediatamente'' Dragon dopo che Trump aveva minacciato di rescindere i suoi contratti governativi.
Intanto i Democratici della Camera dei rappresentanti hanno chiesto al Dipartimento di Giustizia e all'Fbi di dire se sia vero quanto sostenuto da Musk sulla presenza di Trump nei file relativi a Jeffrey Epstein, arrestato nel luglio 2019 con l'accusa di tratta di esseri umani a fini sessuali e suicidatosi nella sua cella un mese più tardi. Lo ha appreso Axios.
In una lettera indirizzata alla procuratrice generale, Pam Bondi, e al direttore dell'Fbi, Kash Patel, visionata da Axios, i deputati democratici Stephen Lynch (Massachusetts) e Robert Garcia (California) hanno chiesto di "chiarire immediatamente se questa accusa sia vera", aggiungendo di volere una spiegazione sul perché il Dipartimento di Giustizia non abbia pubblicato altro sul caso Epstein dopo le oltre 100 pagine di documenti rivelate a febbraio.
Trump "è nei file di Epstein", ha scritto ieri Musk in un post su X, aggiungendo che "questo è il vero motivo per cui non sono stati resi pubblici". Il proprietario di Tesla, X e SpaceX ha anche chiesto l'impeachment del capo della Casa Bianca, una posizione che persino molti Democratici sono riluttanti ad assumere.
L'ex presidente russo, Dmitry Medvedev ha ironizzato sullo scontro. "Non litigate ragazzi", ha dichiarato, offrendosi poi di mediare per portare i contendenti a firmare "un accordo di pace". "Siamo pronti a facilitare la firma di un accordo di pace tra D. ed E. per un compenso ragionevole", ha dichiarato il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo in un messaggio su X, in cui ha suggerito che accetterebbe azioni della società Starlink di Musk come pagamento.