Usa, Trump: "Faremo qualcosa per far rimanere migranti in agricoltura e alberghi"

Proteste in tutti gli Stati Uniti contro le retate volute dall'amministrazione del presidente

Polizia a Los Angeles (Afp)
Polizia a Los Angeles (Afp)
12 giugno 2025 | 08.23
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Divampano in tutti gli Stati Uniti le proteste per le retate contro i migranti volute dall'amministrazione del presidente Donald Trump. Partite da Los Angeles, manifestazioni spontanee e organizzate stanno incendiando le strade di svariate città statunitensi, tra cui New York, Seattle, Chicago, Austin, Las Vegas e Washington.

Trump: "Faremo qualcosa per far rimanere migranti in agricoltura e alberghi"

Trump appare pronto a fare eccezioni alla sua politica di tolleranza zero contro i migranti senza documenti, per non colpire due settori produttivi per lui importanti, quello agricolo e quello alberghiero. "Faremo qualcosa, avremo credo presto un ordine, non possiamo fare questo ai nostri agricoltori e anche agli alberghi", ha detto oggi alla Casa Bianca, poche ore dopo aver pubblicato su Truth un post nel quale riconosceva le preoccupazioni di questi due settori per il fatto che con le deportazioni perdono manodopera.

"I nostri agricoltori sono duramente colpiti - ha affermato Trump - non possiamo togliere agli agricoltori tutte le loro persone e rimandarle indietro perché non hanno - ha aggiunto riferendosi ai documenti - quello che dovrebbero avere".

Trump: "Los Angeles sana e salva"

"Los Angeles è stata sana e salva nelle ultime due notti. La nostra fantastica Guardia Nazionale, con un piccolo aiuto dei Marines, ha messo la polizia di Los Angeles in condizioni di svolgere efficacemente il suo lavoro. Hanno lavorato tutti insieme alla grande, ma senza l'Esercito, Los Angeles sarebbe una scena del crimine come non ne vedevamo da anni", ha scritto Trump sul social Truth, distorcendo poi il nome del governatore della California per dargli della 'feccia': "Il governatore Gaven Newscum (Newsom il suo vero nome) aveva totalmente perso il controllo della situazione. Dovrebbe dire GRAZIE per avergli salvato il c...", ha aggiunto, ricorrendo a un'espressione da lui spesso usata, "invece di cercare di giustificare errori e incompetenza!".

Governatore della California all'attacco: "Non è del tutto in sé"

"La cosa che mi preoccupa a un livello diverso è che forse lui effettivamente crede alle cose che dice, non è del tutto in sé". Il governatore della California, diventato il volto della resistenza a Trump nel braccio di ferro sulla risposta militarizzata alle proteste a Los Angeles a seguito dei raid contro i migranti, ha avanzato questi dubbi dopo aver di nuovo negato di essere mai stato informato da Trump della decisione di schierare la Guardia Nazionale, come invece da giorni ripete il presidente.

"Mente, sulla tomba di mio padre e mia madre - ha detto il democratico oggi in un podcast del New York Times - ha mentito, è un bugiardo a sangue freddo". Già nei giorni scorsi Newsom, che ha 57 anni ed è considerato uno dei principali possibili candidati dem alle presidenziali del 2038, aveva fatto riferimento a possibili problemi di lucidità di Trump. "Non è la stessa persona con cui ho avuto a che fare quattro anni fa - ha detto a Fox LA - ora non è capace di seguire il filo del discorso, inventa cose".

Governatrice di New York: "Invio militari a Los Angeles è evidente abuso di potere"

In campo, intervenendo oggi al Congresso, anche la governatrice dello stato di New York, Kathy Hochul. "Mentre parliamo, una città americana è stata militarizzata nonostante le obiezioni del suo governatore: voglio dire che questo è un evidente abuso di potere e nulla di meno di un'aggressione ai valori americani", ha affermato Hochul. La democratica è stata convocata oggi alla Camera, insieme al governatore dell'Illinois, JB Pritzer, e del Minnesota, Tim Walz, ex candidato alla vice presidenza, per un'audizione sulle politiche dei "sanctuary state", cioè gli stati che si rifiutano di collaborare con l'agenda anti-migranti dell'amministrazione Trump.

Trenta arresti a Spokane

Il sindaco di Spokane, nello stato di Washington, ha annunciato lo stato di emergenza e imposto il coprifuoco dopo che i manifestanti hanno bloccato le strade per protestare contro l'attività dell'agenzia federale per il controllo dell'immigrazione (ICE). Oltre 30 persone sono state arrestate, ha affermato il capo della polizia cittadina, Kevin Hall. Gli arresti sono stati "prevalentemente per reati minori. Non sono stati somministrati gas lacrimogeni... né proiettili di gomma", ha detto. "Quello che si vedeva là fuori era fumo inerte", ha aggiunto Hall durante una conferenza stampa, riferendosi a un fumo non tossico e non esplosivo.

A Seattle, i manifestanti hanno riempito le strade scandendo slogan anti-ICE e tenendo cartelli che condannano le recenti retate dell'agenzia. Un video condiviso sull'app Citizen mostra un incendio e del fumo che si alza sulla strada vicino al Seattle Federal Office Building. A un certo punto, sono stati lanciati dei fuochi d'artificio sulla folla, costringendola a scappare e a gridare. In una dichiarazione, il sindaco di Seattle, Bruce Harrell, ha affermato che la città ha incoraggiato i cittadini a "difendere i propri valori in modo pacifico" e ha condannato la risposta dell'amministrazione Trump alle proteste di Los Angeles. Seattle non collaborerà con i controlli federali sull'immigrazione, ha affermato, secondo quanto riportato dal quotidiano KING.

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