Netanyahu all'Onu: "Dobbiamo finire lavoro contro Hamas, accuse genocidio infondate". E mostra mappa della 'Maledizione'

Applausi, fischi e molte delegazioni via dall'aula in segno di protesta prima del discorso del primo ministro israeliano. Trump: "Penso vicini ad accordo su Gaza e ostaggi"

Benjamin Netanyahu all'Onu (Afp)
Benjamin Netanyahu all'Onu (Afp)
26 settembre 2025 | 15.17
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Decine di sedie vuote all'Assemblea generale delle Nazioni Unite dove moltissime delegazioni hanno lasciato l'aula in segno di protesta prima del discorso del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. All'interno del Palazzo di Vetro si sono alzati anche fischi oltre ad applausi.

Tra coloro che hanno abbandonato l'Assemblea generale ci sono rappresentanti di Paesi arabi, musulmani e africani, ma anche diversi rappresentanti di Stati europei. Il Times of Israel sottolinea che ''i sostenitori di Netanyahu hanno cercato di distogliere l'attenzione dalle diverse centinaia di diplomatici che hanno organizzato la protesta, applaudendo fragorosamente e restando in piedi per diversi minuti''.

Il discorso di Netanyahu

"Non abbiamo ancora finito. Gli ultimi resti di Hamas sono trincerati a Gaza City. Vogliono ripetere le atrocità del 7 ottobre ancora e ancora. Ecco perché Israele deve finire il lavoro il più rapidamente possibile- ha detto il premier israeliano - Ai leader di Hamas rimasti, ai carcerieri dei nostri ostaggi, dico: deponete le vostre armi. Lasciate andare la mia gente. Liberate gli ostaggi, tutti, tutti i 48. Liberateli ora. Se lo farete, vivrete. Altrimenti, Israele vi darà la caccia".

Netanyahu ha mostrato ''una grande spilla'' invitando a ''prendere i cellulari e inquadrare il Qr: vedrete perché combattiamo e perché dobbiamo vincere''. Il riferimento è al sito che documenta gli attacchi del 7 ottobre, definiti dal premier "il peggior attacco contro gli ebrei dall’Olocausto". "Hamas ha decapitato uomini, stuprato donne, bruciato bambini vivi. Questi mostri hanno preso in ostaggio 200 persone", ha ricordato.

All'Onu il premier israeliano ha parlato di "false accuse di genocidio" rivolte a Israele. Netanyahu ha inoltre negato di stare obbligando i palestinesi a lasciare Gaza. "Per caso i nazisti chiedevano gentilmente agli ebrei di andarsene? - ha chiesto - Ora vorrei porvi una domanda semplice, una domanda logica: un Paese che sta commettendo un genocidio, implorerebbe la popolazione civile che dovrebbe essere il suo obiettivo di mettersi al riparo? Noi stiamo cercando di farli uscire e Hamas sta cercando di tenerli dentro" la Striscia di Gaza. "Dicono che affamiamo i palestinesi, è Hamas che ruba gli aiuti", ha detto ancora.

"Per Israele ogni vittima civile è una tragedia, per Hamas è una strategia", ha proseguito Netanyahu, secondo cui "Hamas usa i civili come scudi umani". Il primo ministro ha quindi spiegato che Israele sta facendo "tutto il possibile" per ridurre al minimo le vittime civili.

Netanyahu ha poi accusato molti leader mondiali di aver "ceduto" ad Hamas "quando le cose hanno iniziato a farsi difficili" per Israele, aggiungendo di stare affrontando una guerra su sette fronti con poco aiuto: "Ci condannate, ci sottoponete a embargo e minacciate battaglia politica e legale contro di noi". Ma "la vittoria su Hamas renderà possibile la pace con le nazioni di tutto il mondo arabo e musulmano. La nostra vittoria condurrà a una marcata espansione degli storici Accordi di Abramo".

Il premier ha poi dichiarato che "oltre il 90% degli israeliani è contrario" alla creazione di uno Stato palestinese. "Non è solo una mia politica, o del mio governo - ha affermato - ma è la politica del popolo e dello Stato d'Israele".

"Questa settimana i leader di Francia, Gran Bretagna, Australia, Canada e altri Paesi hanno riconosciuto senza condizioni uno Stato palestinese" e questo malgrado "quasi il 90% dei palestinesi abbia festeggiato l'attacco del 7 ottobre". Quello inviato dai leader di questi Paesi "è un messaggio chiaro, che uccidere gli ebrei paga", ha dichiarato il premier israeliano, per il quale il riconoscimento della Palestina è un "marchio di vergogna".

La mappa della 'Maledizione'

"Abbiamo distrutto gli armamenti di Assad in Siria, abbiamo colpito le milizie sciite dell'Iran in Iraq e, soprattutto, abbiamo devastato i programmi iraniani di armi atomiche e missili balistici", ha sottolineato nel corso del suo intervento all'Assemblea generale dell'Onu.

Netanyahu ha mostrato la mappa aggiornata della 'Maledizione', rappresentata dai nemici d'Israele nella regione mediorientale. "Metà della leadership Houthi in Yemen, è andata. Yahya Sinwar a Gaza, è andato. Hassan Nasrallah in Libano, è andato. Il regime di Assad in Siria, è andato - ha detto, segnando delle 'x' sui Paesi menzionati - Le milizie in Iraq, se attaccano Israele, se ne andranno anche loro. I comandanti militari iraniani, e i loro migliori scienziati nucleari, andati anche loro".

Il primo ministro israeliano ha voluto "ringraziare il presidente Donald Trump per aver agito con così tanto coraggio e audacia. Entrambi abbiamo promesso di impedire all'Iran di sviluppare armi nucleari e abbiamo mantenuto questa promessa".

Nel corso dell'intervento spazio anche per un 'pop quiz' rivolto ai delegati. "Chi grida 'morte all’America'? A. L’Iran; B. Hamas; C. Hezbollah; D. gli Houthi; E. tutte le risposte. La risposta corretta è E", ha detto mostrando un cartello. E ha insistito: "Chi ha ucciso americani ed europei a sangue freddo? A. Al Qaeda; B. Hamas; C. Hezbollah; D. Iran; E. tutte le risposte. La risposta è ancora E".

Media: a residenti Gaza sms con discorso Netanyahu all'Onu

I media palestinesi riportano che un sms, con il discorso di Netanyahu all'Onu, è stato inviato ai palestinesi residenti nella Striscia di Gaza. L'sms si aggiunge alla diffusione del messaggio del premier israeliano nell'enclave palestinese tramite gli altoparlanti.

"Ho circondato Gaza con enormi altoparlanti nella speranza che i nostri cari ostaggi ascoltino il mio messaggio. Non vi abbiamo dimenticati e non ci fermeremo finché non vi riporteremo tutti a casa", ha detto Netanyahu all'Assemblea generale, prima in inglese e poi in lingua ebraica.

"Coraggiosi eroi, questo è il primo ministro Netanyahu che vi parla in diretta dalle Nazioni Unite. Non vi abbiamo dimenticato, nemmeno per un secondo. Il popolo d'Israele è con voi. Non vacilleremo e non ci fermeremo finché non vi avremo ricondotti tutti a casa", le parole del premier rivolgendosi agli ostaggi ancora trattenuti a Gaza.

Famiglie ostaggi: "Netanyahu mette in pericolo vite, serve accordo"

L'Hostages and Missing Families Forum ha contestato il discorso di Netanyahu. "L'appello a 'finire il lavoro' e a continuare a combattere mette in pericolo le persone - si legge nella nota - Ogni giorno di guerra mette a rischio gli ostaggi ancora in vita".

Anp: "Discorso Netanyahu all'Onu pieno di bugie"

"Pieno di bugie e menzogne". Così il direttore del dipartimento per gli affari europei del ministero degli Esteri palestinese, Adel Atieh, ha descritto il discorso del primo ministro israeliano. "E' stato il discorso di un uomo sconfitto, di un leader disperato che ha cercato ancora una volta di riunire un Occidente che si è sempre più allontanato da uno Stato genocida, usando la paura come unico argomento", ha detto all'Afp.

"Questo discorso non ha mostrato né visione, né prospettiva: ha solo riflesso un crescente isolamento, una corsa precipitosa in avanti e l'ansia di una potenza che sa di trovarsi dalla parte sbagliata della storia", ha aggiunto.

Hamas: "Boicottaggio discorso Netanyahu dimostra Israele isolato"

Hamas ha espresso apprezzamento per le delegazioni che hanno protestato contro Netanyahu in sede Onu. "Boicottare il discorso di Netanyahu è una manifestazione dell'isolamento di Israele e delle conseguenze della guerra di sterminio" in corso, ha affermato in una nota Taher al-Nunu, consigliere per i media del capo dell'ufficio politico di Hamas.

Trump: "Penso vicini ad accordo su Gaza e ostaggi"

Trump ha ribadito di ritenere che sia vicino un accordo che metta fine alla guerra in corso nella Striscia di Gaza e che possa permettere la liberazione degli ostaggi ancora trattenuti nell'enclave palestinese. "Penso che potremmo raggiungere un accordo che porrà fine alla guerra a Gaza e riporterà a casa gli ostaggi", ha detto Trump ai giornalisti prima di lasciare la Casa Bianca per partecipare al torneo di golf Ryder Cup a New York.

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