In serata in Egitto l'arrivo dei negoziatori di pace con gli inviati Usa Steve Witkoff e Jared Kushner, domani i colloqui. Il presidente Usa: "E' un ottimo accordo, tutti hanno praticamente accettato". Netanyahu: "Attuazione piano solo con rilascio tutti ostaggi". Idf: "Gaza City quasi vuota, evacuati 900mila palestinesi"
Hamas ha iniziato a recuperare i corpi degli ostaggi uccisi e ha chiesto a Israele di cessare tutti i bombardamenti sulla Striscia di Gaza. Lo ha riferito una fonte di Hamas all'emittente al Arabiya. Secondo la tv gli Stati Uniti hanno assicurato che Israele non ucciderà alti funzionari di Hamas. La fonte ha aggiunto che i prossimi negoziati dovrebbero essere rapidi e mirati e che Hamas è ansiosa di attuarli tempestivamente, senza cadere in quella che ha definito "la trappola di Israele".
La fonte ha anche accusato Israele di indebolire il piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump continuando i suoi attacchi aerei e le sue distruzioni. Ha aggiunto che Israele è pienamente a conoscenza del numero esatto di ostaggi e corpi attualmente detenuti dal gruppo.
Tuttavia i media affiliati ad Hamas hanno negato la notizia diffusa da al Arabiya, di proprietà saudita. Organi di informazione come Al-Aqsa Radio di Hamas affermano che si tratta di notizie false, prive di fondamento. Smentita anche la notizia secondo cui Hamas avrebbe accettato di consegnare le sue armi a un organismo sotto supervisione internazionale.
Intanto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump incontrando i giornalisti alla Casa Bianca ribadisce che il piano su Gaza è un ''ottimo accordo'' e i negoziati ''stanno andando molto bene''. ''Non abbiamo bisogno di flessibilità - ha affermato - perché tutti hanno praticamente accettato'' il piano per Gaza, tuttavia ''ci saranno sempre dei cambiamenti'', ha proseguito Trump. ''Si tratta di un piano formidabile'', ha proseguito.
"Stanno lottando da un piano di anni. Recuperiamo gli ostaggi quasi immediatamente. Le trattative sono in corso proprio ora, probabilmente ci vorranno un paio di giorni, e la gente ne è molto contenta", ha aggiunto.
Un cessate il fuoco completo, con la sospensione di tutte le operazioni militari israeliane, il ritiro delle truppe dell'Idf nelle posizioni che occupavano durante il precedente accordo firmato a gennaio, ovvero al di fuori delle aree popolate della Striscia di Gaza, e la sospensione delle attività dell'aviazione e dei droni per dieci ore al giorno, dodici ore nei giorni in cui si svolgono gli scambi di prigionieri. Sono queste le richieste che Hamas presenterà domani durante i colloqui che si terranno in Egitto, hanno riferito fonti all'emittente saudita Al-Sharq.
Secondo le fonti, Hamas insisterà affinché queste condizioni rimangano in vigore per tutta la durata dei negoziati, che potrebbero durare una settimana o più. Si prevede che i colloqui affronteranno anche i criteri per il rilascio dei prigionieri palestinesi detenuti in Israele. Alti funzionari di Hamas hanno affermato che il gruppo insiste affinché i rilasci vengano effettuati in base all'anzianità e all'età, in particolare in base alla data di arresto e all'età di ciascun prigioniero.
Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato oggi che non intende procedere con gli altri punti del piano di pace del presidente Donald Trump finché tutti gli ostaggi non saranno stati liberati. "Non passeremo ad alcuna delle 21 clausole finché la prima – il rilascio di tutti gli ostaggi, vivi e morti – finché l'ultimo ostaggio, ognuno di loro, non sarà entrato in territorio israeliano", ha dichiarato Netanyahu. "Solo allora passeremo ad altre clausole", ha aggiunto intervenendo all'Israel’s Heroes Forum, un gruppo di famiglie i cui cari sono stati uccisi durante gli attacchi di Hamas del 7 ottobre o nella guerra a Gaza che ne è seguita.
In Egitto i negoziati di pace
Al Cairo si stanno dirigendo l'inviato statunitense per il Medio Oriente Steve Witkoff e il genero del presidente Usa, Jared Kushner. Obiettivo: finalizzare i dettagli tecnici del rilascio degli ostaggi e discutere un accordo di cessate il fuoco duraturo, dopo che Hamas si era dichiarata pronta a liberare gli ostaggi. Una delegazione di Hamas guidata da Khalil al-Hayya arriverà nella capitale egiziana questo pomeriggio.
Israele ha annunciato che il suo team di negoziatori partirà per l'Egitto in serata e domani inizierà i colloqui indiretti con la delegazione inviata da Hamas. Si tratta di discussioni di natura ''tecnica'', ha detto ai giornalisti il portavoce del governo israeliano Shosh Badrosian. "Il team negoziale partirà stasera e i colloqui dovrebbero iniziare domani", ha aggiunto.
In un'intervista, Trump ha dichiarato che "siamo molto vicini" a raggiungere un accordo e ha esortato Hamas ad agire rapidamente, altrimenti tutto sarà annullato. Mentre il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu ha affermato di sperare di riportare a casa tutti gli ostaggi rimasti nei prossimi giorni. Nel frattempo le operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza sono state temporaneamente sospese.
Secondo la pubblicazione saudita Asharq al-Awsat, che cita una fonte a conoscenza dei colloqui, durante gli incontri al Cairo le comunicazioni avverranno per il tramite di mediatori egiziani e qatarini, che saranno ospitati nello stesso edificio della delegazione israeliana, di Witkoff e Kushner. Una fonte di Hamas aveva precedentemente confermato alla stessa pubblicazione che l'organizzazione è favorevole al raggiungimento di un accordo e che i prossimi negoziati mirano a discutere la preparazione delle condizioni sul terreno necessarie per il trasferimento degli ostaggi dalla Striscia di Gaza in Israele. Gli ostaggi, secondo una fonte a conoscenza dei negoziati ha affermato verranno rilasciati gradualmente nel corso di diversi giorni, secondo un accordo predeterminato basato sulle condizioni militari e di sicurezza sul terreno.
"Sapremo molto presto se Hamas fa sul serio" rispetto ai colloqui per finalizzare l'accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi israeliani ancora trattenuti, ha dichiarato il Segretario di Stato americano Marco Rubio sottolineando che "la seconda fase, quella del disarmo e della smobilitazione, non sarà facile, sarà dura". Secondo Rubio ''c'è ancora del lavoro da fare'', ma ''sono in corso incontri sull'accordo tra Israele e Hamas'' e ''si spera che questo accordo venga finalizzato molto rapidamente''.
Il Ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha dichiarato che circa 900mila residenti hanno evacuato Gaza City, dove l'esercito israeliano sta conducendo operazioni per espellere i combattenti del movimento islamista palestinese Hamas. "La decisione di occupare Gaza, il crollo di torri a più piani e la forza delle manovre delle forze israeliane in città hanno portato all'evacuazione di circa 900mila residenti verso sud, esercitando un'enorme pressione su Hamas e sui paesi che la sostengono", ha dichiarato Katz in un discorso a Gerusalemme.
Prima dell'inizio delle operazioni militari in questa città palestinese settentrionale, le Nazioni Unite stimavano il numero di persone che vivevano a Gaza City e nei dintorni a circa un milione. Il mese scorso, ai civili è stato ordinato di evacuare tutte le aree di Gaza City e di dirigersi verso una zona umanitaria designata da Israele nel sud di Gaza.
Il tasso di palestinesi che abbandonano l'area è aumentato nelle ultime settimane, con l'avanzata dell'IDF verso Gaza City, secondo i dati israeliani. Tuttavia, sottolinea il Times of Israel, l'Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari ha riferito il 2 ottobre che si stima che "centinaia di migliaia di persone rimangano a Gaza City e nel governatorato di Gaza Nord".
Nelle ultime 24 ore 63 persone sono state uccise e 153 ferite dal fuoco israeliano nella Striscia di Gaza. Ad annunciarlo è stato il Ministero della Salute della Striscia, controllata da Hamas, precisando che due delle persone uccise e 30 di quelle ferite stavano cercando di procurarsi aiuti umanitari presso i punti di distribuzione quando sono state colpite. Il conteggio del Ministero indica che 67.139 persone sono state uccise e 169.583 ferite dal fuoco israeliano dal 7 ottobre 2023.
L'esercito - sottolinea il Times of Israel - afferma di essere ancora operativo a Gaza City, e lancia avvertimenti ai residenti di non tornarvi, perché sarebbe "estremamente pericoloso".
I ministri degli Esteri di Qatar, Giordania, Emirati Arabi Uniti, Indonesia, Pakistan, Turchia, Arabia Saudita ed Egitto hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui lodano la "disponibilità" di Hamas a soddisfare le richieste chiave contenute nella proposta del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per porre fine alla guerra a Gaza ed esprimono il loro sostegno a un eventuale ritiro completo delle forze armate israeliane da Gaza e al ritorno dell'Autorità Palestinese. Lo riporta il Times of Israel.
I diplomatici accolgono con favore "le misure intraprese da Hamas in merito alla proposta del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di porre fine alla guerra a Gaza, rilasciare tutti gli ostaggi, vivi o deceduti, e avviare immediatamente i negoziati sui meccanismi di attuazione".
I ministri degli Esteri esprimono inoltre il loro sostegno all'appello di Trump a Israele affinché cessi i bombardamenti su Gaza e "accolgono con favore l'annuncio di Hamas della sua disponibilità a cedere l'amministrazione di Gaza a un Comitato Amministrativo Palestinese di transizione composto da tecnocrati indipendenti", si legge nella dichiarazione.
Dichiarano infine di essere pronti a lavorare per un accordo globale che "garantisca la consegna senza restrizioni degli aiuti umanitari a Gaza, assicuri che non vi sia nessuno sfollamento del popolo palestinese e nessuna misura che minacci la sicurezza dei civili, il rilascio degli ostaggi, il ritorno dell'Autorità Palestinese a Gaza, l'unificazione di Gaza e della Cisgiordania e il raggiungimento di un meccanismo che garantisca la sicurezza di tutte le parti, in modo da portare al completo ritiro di Israele e alla ricostruzione di Gaza, creando un percorso verso una pace giusta sulla base della soluzione dei due Stati".
I ribelli Houthi dello Yemen hanno rivendicato l'attacco missilistico balistico di questa mattina contro Israele, sostenendo di aver preso di mira "diversi obiettivi sensibili" nell'area di Gerusalemme utilizzando un missile con testata a grappolo. Secondo l'esercito, il missile è stato intercettato con successo durante l'attacco prima dell'alba. Non sono stati segnalati feriti o danni. Gli Houthi annunciano che stanno "monitorando gli sviluppi a Gaza" nel contesto della proposta del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per porre fine alla guerra. "I risultati di questi sviluppi saranno affrontati in modo da soddisfare le richieste del nostro popolo palestinese oppresso", affermano gli Houthi, aggiungendo che continueranno i loro attacchi contro Israele "finché l'aggressione contro Gaza non cesserà e l'assedio non sarà revocato".