
Araghchi: "Per noi, per tornare alla diplomazia, bisogna fermare l'aggressione". Media: "Ucciso scienziato nucleare". Israele: "Ucciso in Iran comandante che finanziò Hamas prima del 7 ottobre". Raid su sito nucleare di Isfahan
Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, si è detto "assolutamente pronto per una soluzione negoziata per il nostro programma nucleare". Lo riporta la Bbc al nono giorno di escalation militare tra Israele e Iran. "La diplomazia ha funzionato in passato e può tornare a funzionare in futuro - ha affermato con un riferimento all'accordo internazionale sul nucleare iraniano di dieci anni fa - Per noi, per tornare alla diplomazia, bisogna fermare l'aggressione".
Da Istanbul, Araghchi ha poi detto che un coinvolgimento diretto degli Stati Uniti nel conflitto tra Israele e Iran sarebbe "molto, molto pericoloso". Senza fornire prove, ha anche sostenuto che "gli Stati Uniti sono stati coinvolti nell'aggressione sin dal primo giorno". L'Iran, ha ribadito, "non può negoziare con gli Usa mentre la sua popolazione è sotto le bombe".
Sono almeno 430 i morti e 3.500 i feriti in Iran dal 13 giugno, dall'inizio dell'escalation militare con Israele. A riferire il bilancio è l'agenzia Nour News che - come riporta la Bbc - cita un bollettino fornito dal ministero della Salute di Teheran.
Al nono giorno di escalation tra Israele e Iran, i media della Repubblica Islamica riferiscono dell'uccisione di un altro scienziato nucleare in un'operazione militare israeliana. Secondo notizie dell'agenzia iraniana Mehr rilanciate anche dai media israeliani, Isar Tabatabai-Qamsheh è stato ucciso con la moglie in un raid di un drone israeliano che due giorni fa ha colpito un appartamento a Teheran.
Il sito nucleare iraniano di Isfahan è stato nuovamente preso di mira da Israele all'alba di oggi. Lo ha reso noto l'agenzia iraniana Fars, precisando che non ci sono fughe di sostanze nocive o vittime, e la notizia è stata confermata da Israele.
Nella notte sono stati effettuati una serie di raid su decine di obiettivi in Iran, anche il sito nucleare di Isfahan, hanno fatto sapere i militari israeliani, come riporta il Times of Israel dopo le notizie diffuse dai media iraniani. Alle operazioni hanno partecipato circa 50 jet. Sono state sganciate 150 munizioni, riferisce il giornale.
"All'interno del complesso" di Isfahan "sono stati presi di mira anche una struttura per la produzione di centrifughe, insieme ad altri obiettivi militari del regime iraniano nella zona", hanno comunicato le forze israeliane (Idf). Raid, secondo le Idf, hanno colpito tra l'altro mezzi utilizzati per far partire droni in direzione di Israele, depositi di missili balistici e infrastrutture per il lancio, radar e siti della difesa aerea.
Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha reso noto che il comandante della divisione palestinese dei Guardiani della rivoluzione, l'uomo che ha finanziato e armato Hamas prima degli attacchi del 7 ottobre, Saeed Izadi, è stato ucciso in un raid di Israele. Il raid ha colpito l'appartamento di Qom in cui si trovava grazie a "un immenso risultato dell'intelligence e delle forze aeree israeliane". "Giustizia è stata fatta per gli assassinati e gli ostaggi. Il braccio di Israele raggiungerà tutti i suoi nemici", ha aggiunto.
Le forze israeliane affermano inoltre di aver "eliminato" in un raid nell'Iran occidentale Behnam Shahriyari, comandante dell'unità per il trasferimento degli armamenti della Forza Quds dei Guardiani della Rivoluzione, i Pasdaran iraniani. In un post su X Shahriyari, ucciso "mentre era in viaggio nell'Iran occidentale", viene descritto come "responsabile per tutti i trasferimenti di armamenti dal regime iraniano ai proxy in Medio Oriente".
Shahriyari è accusato di aver supervisionato il "trasferimento di centinaia di milioni di dollari ogni anno a varie organizzazioni terroristiche" e di aver "guidato il lavoro per finanziare e armare le organizzazioni terroristiche, un'attività che ha provocato la morte e il ferimento di molti civili e soldati israeliani".
"Abbiamo già ritardato la capacità dell'Iran di ottenere una bomba nucleare di almeno due o tre anni", ha detto il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar, citando le valutazioni sui risultati degli attacchi iniziati lo scorso venerdì. "Il fatto che abbiamo eliminato le persone che guidavano e facevano avanzare il programma di militarizzazione del programma nucleare è di estrema importanza in termini di risultati. Abbiamo già raggiunto molto, ma faremo quello che dovremo fare. Non ci fermeremo fino a che non avremo fatto il possibile per eliminare questa minaccia", ha aggiunto. "Israele non consentirà all'Iran di diventare una nuova Corea del Nord. L'Iran ha cercato di seguire il percorso della Corea del Nord perché ritiene che la sicurezza del regime sia garantita dal possesso di armi nucleari. Ma non consentiremo che questo avvenga in Iran".
"Era mio destino sopravvivere, ferito". E' quanto si legge in un post su X pubblicato stamani sull'account di Ali Shamkhani, consigliere della Guida Suprema dell'Iran, Ali Khamenei, ex potente capo del Consiglio supremo di sicurezza nazionale della Repubblica Islamica. "Mi sacrificherei cento volte per l'Iran", prosegue il post, diffuso poche ore dopo le notizie dei media iraniani di un messaggio di Shamkhani a Khamenei. Secondo l'agenzia iraniana Irna, rilancia la Bbc, è in fase di ripresa in ospedale ed è ora in condizioni stabili.
Lo scorso 13 giugno, all'inizio dell'escalation militare tra Israele e Iran, i media della Repubblica Islamica davano notizia del ferimento di Shamkhani. Poi si erano diffuse notizie sulla sua morte. "Combattere una nazione di speranza è un gioco che finisce in cenere per il nemico", conclude il messaggio postato stamani su X con l'affermazione che "la vittoria" è "vicina".