
Tel Aviv attacca reattore ad Arak: non vi è “alcun pericolo di radiazioni”. Katz: "Khamenei codardo pagherà". E lui replica: "Vinceremo"
Nuovi raid incrociati oggi, giovedì 19 giugno, tra Israele e Iran, con Tel Aviv che ha attaccato il reattore ad acqua pesante di Arak. Mentre Teheran ha colpito l'ospedale Soroka di Beer Sheva. "I tiranni di Teheran ne pagheranno il prezzo'', ha scritto su 'X' il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. "Tutte le opzioni sono sul tavolo, ma è meglio non discuterne sui media" ha detto, poi, tornando sull'ipotesi che Israele elimini la Guida Suprema dell'Iran, Ali Khamenei. "Nessuno gode dell'immunità", ha scandito, mentre in precedenza il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, aveva sostenuto che "un dittatore come Khamenei non può continuare a esistere".
Il direttore generale dell'ospedale Shlomi Kodesh ha dichiarato alla Bbc che risultano "completamente distrutti" diversi reparti. "Ci sono danni ingenti in tutto l'ospedale, negli edifici, nelle strutture in tutto il centro sanitario", ha detto, ribadendo che i pazienti erano stati trasferiti nei giorni scorsi dal vecchio reparto di chirurgia e che l'edificio era "vuoto quando è stato colpito".
I principali obiettivi dell'attacco erano il comando e il quartier generale dell'intelligence delle Idf, adiacenti alla struttura sanitaria, riporta l'agenzia iraniana Irna.
Secondo il Jerusalem Post, l'Iran ha usato bombe a grappolo nei suoi attacchi odierni contro Israele. Questo tipo di ordigno, vietato da una convenzione internazionale, è stato utilizzato in un raid su Azor, alla periferia di Tel Aviv.
Il missile, ricorda il giornale, a circa sette chilometri dal suolo si divide in diversi ordigni più piccoli, ognuno dei quali ha un impatto in un raggio di otto chilometri. Ognuna delle bombe più piccole trasporta circa due chilogrammi di esplosivo. Questo, stando al Jerusalem Post, spiegherebbe il ritrovamento di un ordigno a Holon, vicino Azor, e perché molti hanno udito "mini-deflagrazioni" dopo l'esplosione iniziale.
Israele ha attaccato il reattore ad acqua pesante di Arak, in Iran. Lo rende noto la televisione di Stato iraniana, aggiungendo che non vi è “alcun pericolo di radiazioni” e che la struttura era già stata evacuata prima dell’attacco. Israele aveva avvertito questa mattina che avrebbe attaccato la struttura e aveva esortato la popolazione ad abbandonare la zona.
E' di almeno 639 morti e 1.329 feriti il bilancio delle vittime iraniane di sei giorni di raid aerei lanciati dai caccia israeliani, rende noto l'organizzazione non governativa iraniana Human Rights Activists News Agency (Hrana) sul proprio sito, spiegando che tra i morti si contano anche quattro bambini. Almeno dieci persone sono state uccise negli attacchi di ieri, precisa l'ong, spiegando che secondo il portavoce della Mezzaluna Rossa iraniana gli attacchi israeliani sono stati condotti su 21 province dell'Iran.
Intanto Tel Aviv, attraverso il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa'ar, ha fatto sapere che "continueremo la nostra operazione in Iran" e "non ci fermeremo neanche per un minuto fin quando la missione non sarà stata completata". "Abbiamo un piano ben dettagliato e sappiamo esattamente quello che stiamo facendo", ha detto in dichiarazioni riportate dal Times of Israel durante una visita a Be'er Sheva, nel sud di Israele, dove il Soroka Medical Center è stato colpito da un missile iraniano. "Continueremo a colpire gli obiettivi militari e l'infrastruttura dei missili balistici", ha ripetuto.
Sa'ar ha definito l'attacco all'ospedale "chiaramente un crimine di guerra". "Rispecchia la strategia del regime iraniano. Stanno colpendo deliberatamente i civili, obiettivi civili, bambini, anziani. E' inaccettabile", ha tuonato, riferendo di "molte telefonate di condanna ricevute da ministri di altri Paesi".
Da parte sua il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha scritto su X che le forze iraniane "hanno eliminato un comando militare israeliano, una sede dell'intelligence e un altro obiettivo cruciale". Secondo Araghchi, "l'onda d'urto ha provocato danni superficiali a una piccola sezione del vicino, e per lo più già vuoto, Soroka Military Hospital, usato principalmente per curare i soldati israeliani" impegnati nella campagna militare che va avanti dal 7 ottobre 2023 nella Striscia di Gaza, dove "Israele ha distrutto o danneggiato il 94% degli ospedali".
I media iraniani hanno invece riferito che è stata lanciata una nuova salva di missili contro Israele. "Colpita Tel Aviv", ha riferito l'agenzia di stampa iraniana Fars, mentre la televisione di Stato trasmetteva immagini in diretta dalla città israeliana (VIDEO).
Secondo il servizio di soccorso israeliano Magen David Adom almeno 47 persone sono rimaste ferite negli ultimi attacchi missilistici dell'Iran. Tre persone sono in gravi condizioni e due in condizioni moderate, ha affermato un portavoce del Magen David Adom in una nota, aggiungendo che "altre 42 persone hanno riportato ferite lievi a causa dei traumi causati dalle schegge e dall'esplosione e 18 civili sono rimasti feriti mentre cercavano di ripararsi".
"Vorrei dire alla nostra cara Nazione che se il nemico percepisce che lo temete, non vi lascerà andare" si legge in un post sull'account X in lingua inglese di Ali Khamenei, l'86enne Guida Suprema dell'Iran. "Continuate a comportarvi come avete fatto sinora, continuate a comportarvi con forza". "Dio onnipotente certamente, sicuramente, se Dio vorrà, concederà la vittoria" all'Iran, "alla verità, alla parte che è nel giusto". Viene anche rilanciato anche un messaggio delle scorse ore: "Il fatto stesso che gli amici americani del regime sionista siano entrati in scena e dicano queste cose è - si legge - un segnale della debolezza e dell'incapacità del regime".
''I tiranni di Teheran ne pagheranno il prezzo'', ha scritto su 'X' Netanyahu. In seguito il premier israeliano ha visitato l'ospedale Soroka di Beer Sheva e ha dichiarato: "L'intero popolo di Israele sta pagando un prezzo. Stiamo facendo un blitz e lo stiamo gestendo in modo sorprendente. Ci sono prezzi personali, le persone sono state ferite, le famiglie hanno perso i loro cari". Poi aggiunge: "Ognuno di noi sostiene un costo personale, e la mia famiglia non è rimasta indifferente: è la seconda volta che mio figlio Avner annulla il suo matrimonio a causa delle minacce missilistiche. È un prezzo personale anche per la sua fidanzata, e devo dire che la mia cara moglie è un'eroina, e anche lei paga un prezzo personale".
Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha ''ordinato di intensificare gli attacchi contro obiettivi militari e strategici in Iran e obiettivi governativi a Teheran''. Con l'obiettivo di ''eliminare le minacce allo stato di Israele e destabilizzare il regime degli Ayatollah''. Lo ha annunciato lo stesso Katz che ha definito ''codardo'' la Guida suprema dell'Iran, l'Ayatollah Ali Khamenei, dicendo che sarà "ritenuto responsabile" per i suoi "crimini di guerra". "Il codardo dittatore iraniano si nasconde nel profondo di un bunker fortificato e lancia deliberatamente attacchi contro ospedali ed edifici residenziali in Israele", ha affermato Katz.
''Un dittatore come Khamenei non può continuare a esistere'' ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz, affermando che la Guida suprema dell'Iran dovrà ''rispondere per i crimini di guerra'' commessi ai danni di Israele.
Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar ha accusato Teheran di ''non avere limiti'' e di commettere crimini di guerra attaccando i civili, in particolare il centro medico Soroka di Beersheba. "Il regime iraniano prende deliberatamente di mira i civili, sta commettendo crimini di guerra" e "non ha limiti", scrive Sa'ar in un post su X condividendo un video che mostra i danni all'ospedale.
Il Consigliere per la politica estera del Cremlino Yuri Ushakov ha confermato il colloquio telefonico, oggi, fra Vladimir Putin e Xi Jinping. Confermata anche la visita del presidente russo in Cina il prossimo due settembre per colloqui bilaterali. Putin e Xi hanno sottolineato, nella conversazione telefonica che hanno avuto questa mattina, "il loro reciproco interesse a rafforzare con maggior decisione la cooperazione su questioni urgenti dell'agenda internazionale, coordinando i loro sforzi con i Brics, l'Sco, l'Onu o in altri forum internazionali", ha spiegato Ushakov.
La Russia "mette in guardia" gli Stati Uniti contro un possibile "intervento militare" nel conflitto tra Iran e Israele, avvertendoli sulle "conseguenze negative realmente imprevedibili" della loro partecipazione. In un briefing con i giornalisti, la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha detto: "Ci teniamo a mettere in guardia Washington contro ogni intervento militare in questa situazione, che rappresenterebbe una misura estremamente pericolosa con conseguenze negative veramente imprevedibili".
"Il governo criminale americano e il suo fesso presidente devono sapere con certezza che se commetteranno un errore e agiranno contro l'Iran, faranno i conti con una risposta dura". E' la minaccia che arriva dal Consiglio dei Guardiani, potente istituzione che in Iran partecipa al processo decisionale nella Repubblica Islamica. A riferire della dichiarazione sono i media iraniani al settimo giorno di escalation militare tra Israele e Iran.
"Se gli Stati Uniti scendere in modo attivo in campo a favore" di Israele, "l'Iran dovrà utilizzare i suoi strumenti per dare una lezione agli aggressori e difendere la sua sicurezza nazionale e i suoi interessi nazionali". Si è espresso così il vice ministro degli Esteri iraniano, Kazem Gharibabadi, in dichiarazioni diffuse dalla televisione di Stato al settimo giorno dell'escalation militare tra Israele e Iran. "Ovviamente per i nostri vertici militari ci sono tutte le opzioni necessarie".
Ci saranno ''gravi conseguenze'' se la Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, verrà colpito. Lo ha annunciato Hezbollah parlando di minacce "vergognose'' alla vita di Khamenei e di ''un insulto a centinaia di milioni di credenti musulmani".