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Hamas: "Israele rinnega accordo di tregua a Gaza"

Per il movimento palestinese Tel Aviv non avrebbe intenzione di passare alla seconda fase: "Sta temporeggiando". Negoziati in corso a Doha. Trump appoggia colloqui Boehler con l'organizzazione palestinese

Distruzione a Gaza (Afp)
Distruzione a Gaza (Afp)
10 marzo 2025 | 13.46
LETTURA: 3 minuti

Hamas accusa Israele di aver fatto marcia indietro sull'accordo di tregua nella Striscia di Gaza. Una delegazione israeliana è attesa a Doha per negoziati indiretti sulla continuazione del cessate il fuoco nei territori palestinesi. "L'occupazione (israeliana) continua a rinnegare l'intesa e rifiuta di iniziare la seconda fase, rivelando le sue intenzioni di elusione e di temporeggiamento", ha affermato il movimento islamista in una nota.

Trump appoggia colloqui Boehler con Hamas

Il presidente americano Donald Trump "appoggia e sostiene pienamente" i colloqui che il suo inviato per gli ostaggi Adam Boehler ha tenuto con Hamas, ha intanto dichiararlo oggi a Axios la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt. L'amministrazione americana però, fa notare Barak Ravid sul sito di informazioni, sta anche lasciando intendere che non vuole che quei colloqui - e la conseguente rabbia da parte di Israele - blocchino altre strade per un accordo su Gaza.

Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu - si legge ancora - si è astenuto dal litigare pubblicamente con Trump da quando Axios ha rivelato i colloqui tra Stati Uniti e Hamas mercoledì scorso, ma i funzionari israeliani hanno espresso la loro rabbia in privato, secondo quanto riferito da alcuni di loro.

Sempre secondo quanto riporta Axios, il ministro israeliano per gli affari strategici Ron Dermer ha detto durante una riunione del gabinetto di sicurezza domenica che i colloqui di Boehler con Hamas non riflettono la posizione dell'amministrazione Trump, affermazione che contrasta con quella della portavoce della Casa Bianca, sottolinea Axios. Dermer ha anche detto ai ministri che Israele ha ricevuto assicurazioni dall'amministrazione Trump sul fatto che "non accadrà più" e che in futuro Witkoff sarà l'unico canale per i negoziati sugli ostaggi.

Taglio dell'elettricità a Gaza

Le Nazioni Unite hanno definito "molto preoccupante" la decisione di Israele di tagliare l'elettricità a Gaza, avvertendo che i civili nel territorio palestinese devastato dalla guerra dovranno affrontare conseguenze terribili.

"Senza elettricità e con il blocco del carburante, i rimanenti impianti di desalinizzazione dell'acqua, le strutture sanitarie e le panetterie di Gaza rischiano di chiudere, con conseguenze terribili per i civili", ha dichiarato in un'e-mail all'Afp Seif Magango, portavoce dell'ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani.

Una situazione al limite denunciata anche dall'Autorità Nazionale Palestinese. Per il ministero degli Esteri dell'Anp la decisione rappresenterebbe "un'escalation del genocidio, degli sfollamenti e del disastro umanitario a Gaza".

Famiglie ostaggi e la lettera al governo d'Israele

I parenti di alcuni ostaggi israeliani, ancora detenuti a Gaza, scrive il 'Times of Israel', hanno inviato una lettera al premier israeliano Benjamin Netanyahu chiedendogli di tornare sulla decisione di sospendere l'elettricità nella Striscia di Gaza, un rischio aggiuntivo per gli ostaggi, affermano. Nella lettera, fatta pervenire anche al ministro degli Esteri Gideon Sa’ar e a quello dell'Energia, Eli Cohen, i parenti avvertono che in caso di mancata risposta da parte del governo, si rivolgeranno alla Corte Suprema con una petizione.

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