Inviato Usa: "Progressi verso cessate fuoco con Hezbollah". Raid Israele nel nord della Striscia: almeno 18 morti. Bombardata un'abitazione a Jabalya
Hezbollah non accetterà alcun accordo di cessate il fuoco che violi la “sovranità” del Libano. E' l'avvertimento lanciato dal leader del gruppo, Naim Qassem, in un discorso in tv. “Israele non può imporre le sue condizioni a noi”, ha dichiarato Qassem nel discorso pre-registrato, chiedendo “la fine totale dell'aggressione e la difesa della sovranità del Libano”. “Il nemico israeliano non può entrare in territorio libanese quando vuole” in caso di cessate il fuoco, ha aggiunto, rispondendo indirettamente alle parole del ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar, secondo cui una tregua non potrà prescindere dalla "libertà d'azione" per Israele nei riguardi di Hezbollah.
"Il nemico ha assassinato e colpito il cuore di Beirut negli ultimi giorni. Deve aspettarsi che la risposta avverrà nel centro di Tel Aviv. Non possiamo lasciare Beirut sotto i colpi del nemico senza pagarne il prezzo. Ed il nemico deve capirlo”, ha poi annunciato.
Qassem ammette che il gruppo ha attraversato una fase di "confusione" nei giorni successivi all'uccisione di Hassan Nasrallah, il 27 settembre scorso a Beirut, ma assicura che ora "ha ritrovato la propria forza in tutti i settori e disponiamo di tutti i mezzi per affrontare le sfide". Naim Qassem parla in tv e ricorda che "in Libano abbiamo condotto due battaglie: la prima, con il sostegno a Gaza per undici mesi. Attraverso il nostro lavoro e il nostro jihad, abbiamo fatto in modo di offrire tutto ciò che potevamo a Gaza e alla vittoria della Palestina". "La seconda battaglia è iniziata due mesi fa con i cercapersone e mira a fronteggiare l'aggressione del nemico (israeliano) contro il Libano”, dice, citato da "L'Orient le jour
La precisazione arriva dopo che l'inviato Usa, Amos Hochstein, che nelle prossime ore sarà in Israele dopo aver allungato la tappa in Libano per un secondo faccia a faccia con il capo del Parlamento di Beirut, lo sciita Nabih Berri, ha parlato di "ulteriori progressi" nei colloqui per un cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah. "L'incontro odierno è avvenuto sulla base dei risultati di quello di ieri e ci sono ulteriori progressi - ha detto Hochstein - Da qui andrò nel giro di un paio d'ore in Israele per cercare di chiudere la questione, se possibile". Ma non è entrato nei dettagli dei negoziati. Secondo il giornalista di Axios, Barak Ravid, per domani è previsto un incontro di Hochstein con il premier israeliano Benjamin Netanyahu.
Dal canto suo, il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar ha dichiarato che qualsiasi accordo di cessate il fuoco in Libano dovrà lasciare al suo Paese “libertà di azione” contro Hezbollah. “In qualsiasi accordo che concluderemo, dovremo preservare la nostra libertà d'azione in caso di violazioni”, ha dichiarato Saar in un discorso agli ambasciatori stranieri a Gerusalemme, mentre l'inviato americano Amos Hochstein è atteso in Israele per discutere una proposta di tregua.
Gli Stati Uniti hanno messo il veto su una bozza di risoluzione delle Nazioni Unite che chiedeva un cessate il fuoco "immediato, incondizionato e permanente" a Gaza, "che deve essere rispettato da tutte le parti" e "la liberazione immediata e incondizionata di tutti gli ostaggi". La bozza di risoluzione è stata accolta da 14 sì e un no.
E' di almeno 18 palestinesi morti il bilancio che arriva stamani dalla Striscia di Gaza colpita da raid aerei israeliani. E' quanto riferisce la tv satellitare al-Jazeera, che cita fonti mediche e parla di operazioni effettuate dall'alba di oggi, precisando che 13 persone sono rimaste uccise nel nord dell'enclave palestinese. In precedenza la stessa emittente aveva dato notizia della morte di 12 persone in un raid israeliano contro un'abitazione a Jabalya, nel nord della Striscia.
E' salito a 36 il bilancio delle persone rimaste uccise negli attacchi attribuiti agli israeliani compiuti oggi su Palmira, nel centro della Siria. Lo riferiscono fonti del governo siriano. “Il nemico israeliano ha condotto un'aggressione aerea che ha preso di mira alcuni edifici della città di Palmira, nel deserto siriano, uccidendo 36 persone, ferendone più di 50 e causando notevoli danni materiali agli edifici presi di mira e all'area circostante”, ha dichiarato l'agenzia ufficiale siriana Sana, citando il ministero della Difesa di Damasco.
Gli Stati Uniti hanno informato Baghdad che sono "imminenti" raid israeliani contro l'Iraq se il governo non riuscirà a porre fine agli attacchi a Israele da parte dei gruppi filo iraniani, rendono noto fonti citate dal sito di notizie saudita, al-Hadath. Gli Usa hanno informato l'Iraq di aver esaurito "tutti gli strumenti di pressione su Israele" e di aver chiesto a Baghdad di agire velocemente per prevenire tali attacchi. Lunedì il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar ha chiesto al Consiglio di sicurezza dell'Onu di esercitare pressioni su Baghdad per porre fine agli attacchi dei gruppi dell'asse di resistenza.